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Concorso per l’uso sicuro di Internet: Stanziati 11,7 Mln di Euro.

20 Settembre 2003 Commenta

La Commissione Europea invita a presentare proposte da finanziare nell’ambito del piano d’azione per l’uso sicuro di Internet. Il budget e’ di 11,7 milioni di euro. A norma della decisione n.276/1999/CE del Parlamento europeo del Consiglio del 25 gennaio 1999, modificata dalla decisione n.1151/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che adotta un piano pluriennale d’azione comunitario per promuovere l’uso sicuro di Internet e delle nuove tecnologie on line, attraverso la lotta alle informazioni di contenuto illegale e nocivo principalmente nel campo della tutela dei bambini e dei minori, (piano d’azione per l’uso sicuro di Internet), la Commissione Europea ha infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. C 209 del 4 settembre 2003 un invito a presentare proposte di azioni indirette da finanziare nell’ambito del programma. Sono invitati a presentare proposte soggetti con un’esperienza pertinente e documentata.
I criteri di ammissibilita’ sono nella Guida al proponente, sul sito Internet della Direzione Generale Societa’ dell’Informazione (e-mail)
. La valutazione indicativa e il calendario della selezione saranno noti due mesi dopo il termine della presentazione delle proposte, che e’ il 14 novembre 2003 (16 marzo 2004 per la linea d’azione “Creare un rete europea di hotline; 15 giugno per “le azioni di sensibilizzazione”).
L’indirizzo Internet per avere maggiori informazioni e’ qui.


Come e’ noto il problema dei reati informatici e della sicurezza informatica ha raggiunto un livello di massima attenzione in Europa e, difatti, nel corso della riunione tenutasi a Bruxelles il 27 ed il 28 febbraio 2003 tra tutti i Ministri di Giustizia dell’Unione Europea e’ stata approvata l’idea di una Direttiva europea che preveda pene piu’ severe per i pirati informatici ed i creatori di virus elettronici (da uno a cinque anni di carcere). L’intento e’ naturalmente quello di definire una politica comune contro gli attacchi ai sistemi informatici di tutti paesi della UE, anche in considerazione del fatto che il carattere transnazionale delle moderne comunicazioni elettroniche comporta che gli attacchi contro i sistemi informatici assumono spesso natura internazionale per cui e’ divenuta ormai improcrastinabile una regolamentazione comunitaria definitiva della materia.
Se si ricorda, gia’ il 19/04/02 il Consiglio dell’Unione Europea con una specifica proposta di decisione-quadro aveva ribadito la necessita’ di una maggiore cooperazione tra gli stati membri ed in particolare fra i relativi organi giudiziari per combattere in maniera efficace i crimini informatici attraverso un’opportuna armonizzazione delle diverse normative penali.

La necessita’ di tale proposta era stata dettata dalla rilevazione di numerosi attacchi contro sistemi di informazione da parte della criminalita’ organizzata e dalle sempre piu’ pressanti preoccupazioni di attacchi terroristici contro i sistemi di informazione dei paesi dell’UE. Inoltre si pensi alla comunicazione della Commissione europea del 6 giugno 2001 intesa a creare un’agenzia europea contro i crimini informatici, alla decisione n. 276/1999/CE del 25 gennaio 1999 del Parlamento Europeo che aveva come oggetto la sicurezza delle reti telematiche e la tutela dei minori on line, alla Conferenza internazionale di Palermo che ha visto confrontarsi esperti informatici, esponenti delle forze di polizia, giuristi e studiosi di tutto il mondo sull’evoluzione del cybercrime e alla convenzione di Budapest sul cybercrimine risalente ormai ad oltre un anno fa, che in considerazione dei gravi reati commessi tramite la Rete, si e’ contraddistinta per la notevole severita’ che ha dato luogo a contestazioni anche da parte di autorevoli giuristi italiani e che sancisce la specializzazione legislativa e la cooperazione investigativa contro il crimine informatico.
In particolare, in relazione all’invito della Commissione europea di cui sopra, bisogna precisare che la decisione n. 276/1999/CE che adottava un piano pluriennale d’azione comunitario per promuovere l’uso sicuro di Internet attraverso la lotta alle informazioni di contenuto illegale e nocivo diffuse attraverso le reti globali, e’ stata modificata dalla decisione n. 1151/2003/CE del 16 giugno 2003 che fondamentalmente ha prorogato fino al 31 dicembre 2004 il piano d’azione modificandone il titolo in “piano pluriennale d’azione comunitario per promuovere un uso piu’ sicuro di Internet e delle nuove tecnologie on line attraverso la lotta alle informazioni di contenuto illegale e nocivo, principalmente nel settore della tutela dei bambini e dei minori”.

Il piano d’azione per l’uso sicuro di Internet si articola su quattro linee di azione fondamentali:
1. creare un ambiente sicuro;
2. sviluppare sistemi di filtraggio e di classificazione;
3. azioni di sensibilizzazione;
4. azioni di sostegno.
L’ambiente sicuro puo’ essere creato attraverso una rete europea di hotline (in tredici Stati membri e in Islanda esistono hotline per la segnalazione di informazioni di contenuto illegale e nocivo. Insieme esse formano una rete europea di hotline, cui sara’ assegnato un nodo di coordinamento per garantire la massima incisivita’ e un’efficacia operativa maggiore: il coordinatore elaborera’ una strategia operativa a livello europeo, linee direttrici, metodi e pratiche di lavoro) ed un regime di marchi di qualita’ (saranno promossi un sistema di marchi visibili “sito di qualita’” per i fornitori di servizi Internet, onde consentire agli utenti di individuare i fornitori che aderiscono a codici di condotta ampiamente riconosciuti, iniziative di autoregolamentazione a sostegno dell’attendibilita’ dell’autovalutazione e servizi per il controllo dell’accuratezza delle classificazioni basate sull’autovalutazione).

Riguardo lo sviluppo dei sistemi di filtraggio e classificazione, esso si potra’ ottenere attraverso una maggiore disponibilita’ di risorse finanziarie per permettere una valutazione dei software di filtraggio attualmente disponibili competente e autonoma rispetto ai fornitori e per formulare raccomandazioni per prodotti e filoni di ricerca applicata da sviluppare in futuro.
Le azioni di sensibilizzazione e di sostegno non dovranno essere limitate al tema dei contenuti web considerati inadatti ai bambini, ma riguardare anche contenuti nocivi quali la xenofobia e le nuove forme di informazione e comunicazione interattiva. Sara’ finanziato un nodo di coordinamento, responsabile appunto del coordinamento generale e del supporto logistico ai nodi nazionali, in modo da garantire l’elevata visibilita’ a livello europeo di un’efficace campagna di sensibilizzazione attuata a livello nazionale.

E’ previsto anche lo svolgimento di una ricerca applicata nel campo dell’educazione ai media (uso di Internet e delle nuove tecnologie da parte dei bambini) allo scopo di individuare gli strumenti didattici e tecnologici per proteggerli dai pericoli. L’attivita’ dovrebbe comprendere la raccolta e l’analisi dei risultati e degli studi gia’ disponibili nei vari paesi e in relazione alle diverse fasce d’eta’, tenendo conto di reazioni, convinzioni, valori e comportamenti nazionali e individuando tali elementi.

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