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Nuovi finanziamenti per sviluppo di servizi di Larga Banda al Sud.

17 Novembre 2003 Commenta

Il CIPE ha approvato un Piano che stanzia 300 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture e servizi nel Mezzogiorno, di cui 150 milioni destinati alla creazione e allo sviluppo di una specifica domanda e di adeguati servizi, ed i restanti 150 milioni di euro serviranno per l’incremento delle “reti fisiche”.
Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, nel commentare questa importante notizia, ha messo in evidenza come con questa impegnativa iniziativa il Governo ha confermato la volonta’ di attuare una reale politica di rilancio del Sud attraverso il sostegno dell’innovazione tecnologica”.
Il Ministro ha inoltre sottolineato che in attuazione delle politiche per lo sviluppo della Larga Banda a sostegno della Societa’ dell’Informazione, il Piano costituisce una vera e propria novita’ nell’ambito delle iniziative del CIPE, portando cosi’ a compimento quanto deciso nella delibera del maggio scorso.

Un’ottima notizia, quindi, sul fronte dell’innovazione tecnologica del meridione e grazie a questi finanziamenti la neo-costituita Innovazione Italia Spa, potra’ attivarsi per lo sviluppo dei servizi e della domanda di Larga Banda nel Sud Italia, portando a termine progetti per la creazione di servizi di telemedicina e teleformazione nel settore oncologico; in interventi per la digitalizzazione delle imprese della filiera agroalimentare del Mezzogiorno e per servizi avanzati nelle scuole del Sud.
Il Programma, inoltre, prevede investimenti per l’ampliamento dei servizi regionali a larga banda del Sistema Pubblico di connettivita’, per l’estensione dei servizi informativi integrati per la gestione del territorio e di Sistemi avanzati per la connettivita’ sociale, cioe’ la possibilita’ per i cittadini ed i liberi professionisti di accedere ai servizi socialmente rilevanti ed a quelli erogati dalla Pubblica Amministrazione direttamente dal proprio domicilio, dal luogo di lavoro o presso luoghi pubblici attrezzati.
In sintonia con il piano di modernizzazione del “Sistema Italia” e il recupero del divario tra le aree sottoutilizzate con il resto del Paese avviato dal Governo, i progetti appena finanziati rientrano nelle direttrici strategiche previste dalle “Linee guida del Governo per lo sviluppo della Societa’ dell’Informazione nella legislatura”, approvate dal Consiglio dei Ministri lo scorso anno.
In particolare le Linee Guida hanno approvato il modello della programmazione negoziata come il piu’ adeguato per definire e finanziare gli interventi del Piano nazionale di e-government a sostegno dello sviluppo locale della Societa’ dell’Informazione.

La programmazione negoziata e’ uno strumento che consente di far cooperare su obiettivi comuni e condivisi, in un quadro di rapporti paritetico, diversi soggetti istituzionali pubblici (Amministrazioni statali, Autonomie Locali, autonomie funzionali, ecc.) e soggetti privati. Tutti questi soggetti concorrono nell’attuazione e nel finanziamento degli accordi di programma, o degli altri strumenti con i quali la programmazione stessa diventa operativa.
La programmazione negoziata risulta un approccio efficiente ed efficace, soprattutto per promuovere interventi mirati, strategici e di rilevante entita’. Essa si basa sul ricorso a fonti molteplici di finanziamento alle quali attingono i diversi partecipanti. In questo modo, diventa possibile dare maggiore ordine e coerenza e finalizzazione all’utilizzo dei fondi pubblici, evitandone anche gli sprechi da sottoutilizzo o duplicazione.
Sul piano operativo si e’ previsto di definire con ogni sistema regionale un “accordo di programma”. Un ruolo determinante per l’avvio e il coordinamento degli interventi a livello locale sara’ quello della Commissione Permanente per l’innovazione e le tecnologie, che deve elaborare ed approvare le priorita’ d’intervento, il numero di accordi da avviare ogni anno e la loro ampiezza e articolazione territoriale, l’individuazione e l’eventuale riorientamento delle risorse disponibili.
Il Ministro Stanca punta molto sulla realizzazione del nuovo sistema pubblico di connettivita’ definito come un modello architetturale che si fonda essenzialmente su servizi a larga banda, idoneo a garantire un rapido scambio di informazioni tra Pubblica Amministrazione centrale, Regioni ed Enti locali. Per il Ministro questo nuovo sistema rappresenta un pilastro fondamentale per l’esecuzione del progetto di e-government e per lo sviluppo del Paese, sia in termini di crescita economica e culturale, sia in termini di qualita’ dei servizi offerti ai cittadini.
Il sistema pubblico di connettivita’ rappresenta la necessaria infrastruttura abilitante per l’erogazione dei servizi tra Pubblica Amministrazione Centrale e Locale, tra Pubblica Amministrazione e Imprese, tra Pubblica Amministrazione e Cittadino. Come risulta dalle stesse Linee Guida del Ministro “il Sistema Pubblico di connettivita’ e’ la naturale evoluzione della Rete Unitaria, che collega le Pubbliche Amministrazioni Centrali. Ad esso potranno contribuire le reti regionali che garantiscono l’interconnessione tra e con le Pubbliche Amministrazioni Locali. Il sistema si avvale di una molteplicita’ di fornitori operanti sul mercato, persegue l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura per la connettivita’ degli Enti che costituiscono la Pubblica Amministrazione, e costituisce un’infrastruttura aperta all’interscambio sicuro ed efficiente anche con le imprese ed i cittadini”.

Naturalmente tutto cio’ non sara’ possibile senza un pieno sviluppo della Banda Larga nel nostro paese ed infatti la posizione del Governo Italiano e’ in linea con le piu’ recenti conclusioni raggiunte dalla Commissione europea (Comunicazione per il Consiglio europeo di Barcellona, Brussels 15.1.2002), la quale ha definito la larga banda un fattore chiave per lo sviluppo economico dell’Europa, raccomandando il 2005 come target per un’ampia e diffusa disponibilita’ delle tecnologie a larga banda in tutta l’Unione europea.

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