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La televisione digitale si unisce all’e-government

26 Gennaio 2004 Commenta

Prestazioni pubbliche on-line di natura informativa e in vari settori, dalla sanita’ e dalle modalita’ di espletamento di molte pratiche burocratiche, fino alle informazioni sul traffico. In sostanza, sul digitale terrestre, si tratterra’ di estendere notevolmente le capacita’ dell’attuale Televideo integrandolo con innumerevoli informazioni e servizi pubblici.
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha infatti costituito un gruppo di lavoro incaricato di delineare le iniziative propedeutiche (come i bandi di gara) e la tipologia delle informazioni e servizi da immettere sul televisore in vista del decollo del sistema digitale terrestre. Il gruppo sara’ composto da esperti, coordinati dal prof. Pierluigi Ridolfi, ed operera’ nell’ambito dell’attivita’ del CNIPA, Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione.
Il Ministro ha ricordato che l’obiettivo del Governo e’ quello di realizzare entro il 2006 il digitale terrestre. In tale ambito il Comitato dei Ministri per la Societa’ dell’Informazione ha gia’ approvato lo stanziamento di 10 milioni di euro per il progetto “Digitale Terrestre” per promuovere un bando di cofinanziamento con le pubbliche amministrazioni centrali e locali, ma pure con altri soggetti, che forniscono servizi ai cittadini, in modo da poterli erogare in modalita’ multimediale anche attraverso la TV digitale, nell’ambito dei progetti di e-Government considerati dalla sperimentazione pubblica prevista dalla legge 3 del 2003.

Non solo Internet, quindi, per poter accedere ai servizi di e-government, ma porte aperte anche ad uno strumento particolarmente diffuso come la televisione per consentire di accedere ai servizi di e-government anche a quanti non dispongono ancora di un pc connesso ad Internet.
Naturalmente un simile progetto necessita di un’inevitabile fase di studio, anche se gia’ sono maturi i tempi per la diffusione della televisione digitale.
Come e’ noto, difatti, la Commissione europea ha di recente pubblicato una comunicazione sulle barriere al conseguimento di una ampia diffusione dell’accesso ai nuovi servizi ed applicazioni della societa’ dell’informazione attraverso piattaforme aperte nella televisione digitale e nei servizi di comunicazione mobile di terza generazione, mettendo cosi’ a disposizione degli Stati dell’Unione un utile strumento di conoscenza sui rischi da evitare e sulle azioni da perseguire per raggiungere l’obiettivo di realizzare una societa’ dell’informazione per tutti.
Quasi contemporaneamente la Commissione ha pubblicato una ulteriore comunicazione inerente la transizione dalla trasmissione radiotelevisiva analogica a quella digitale (dallo “switchover” digitale allo “switch-off” analogico).

Oltre ai lavori della Commissione sull’argomento, deve essere sottolineata l’attivita’ in corso presso il Radio Spectrum Policy Group (RSPG), incaricato di armonizzare la politica di gestione dello spettro tra i Paesi membri dell’UE. Questo organismo, che nella fase di transizione si rivela un aiuto strategico per armonizzare le politiche inerenti le frequenze poste in essere dagli Stati membri, ha avviato la costituzione di un apposito Gruppo di Lavoro tecnico per  analizzare le implicazioni dello switchover verso la radiodiffusione digitale. Nell’estate del 2004 sara’ poi avviata a Ginevra la prima fase della Conferenza regionale di Pianificazione della TV digitale terrestre, che dovra’ fissare, in vista della seconda fase che si terra’ nel 2006, i principi guida della pianificazione digitale. Tra le aspettative maggiori, vi e’ la possibilita’ di disporre, al termine della fase di transizione, di porzioni di spettro radioelettrico legate alla maggiore economicita’ del digitale nell’uso delle risorse.
L’Unione europea, quindi, attraverso tutte le sue istituzioni, e’ seriamente impegnata sul tema del digitale terrestre, che rappresenta un’importante sfida i cui vantaggi sono stati gia’ messi in luce dal Piano eEurope 2005.
Lo sviluppo del digitale terrestre assume, sotto diversi punti di vista, una importanza cruciale per la societa’ Europea e spalanca le porte a nuove opportunita’ di crescita per le  aziende che gia’ operano nel settore e per quelle che intendono entrarvi, a nuovi e piu’ interessanti servizi offerti all’utente, che ampliando il tasso di pluralismo attraverso nuove offerte di programmi e consentono, attraverso l’interattivita’ di rendere fruibili ai cittadini i servizi della societa’ dell’informazione, un migliore e piu’ efficiente uso delle frequenze, perche’ il digitale usa sistemi di  compressione del segnale. 
Nello stesso tempo, pero’, lo sviluppo del digitale pone agli Stati delle sfide non indifferenti, soprattutto nella fase di passaggio in cui le risorse spettrali disponibili dovranno essere utilizzate per la coesistenza dei sistemi analogici e digitale, rendendo le frequenze  ancora piu’ scarse per tutto il periodo della  transizione.

Come riconosce la stessa Commissione, la migrazione verso il digitale terrestre e’ molto piu’ di una migrazione tecnica e il cambiamento che ne deriva assume una valenza non solo economica, ma anche politica e sociale.
Si tratta di processo molto complesso, che influisce su varie parti della societa’, primo fra tutti sugli utenti consumatori. La complessita’ del fenomeno e le sue implicazioni socio-economiche, giustificano, dunque, gli interventi degli Stati, soprattutto laddove il mercato non riesce, da solo, a guidare la trasformazione, anche perche’ il settore della televisione ha un ruolo protagonista nelle moderne societa’ democratiche e dunque va garantita a tutta la popolazione la disponibilita’ di servizi offerta dal digitale terrestre.

E’ ovvio che andranno attentamente analizzati gli  interventi di sostegno da parte dei Governi volti a facilitare la fase di switch-off del digitale terrestre, affinche’ questi siano totalmente conformi ai principi comunitari in materia di  concorrenza.
Ma, allo stesso tempo bisogna avere la consapevolezza che un’azione coordinata tra tutte le forze in campo costituisce il miglior risultato per tutta la collettivita’ e che uno switch-off rapido ed efficiente offre le minori implicazioni negative possibili dal punto di vista socio-economico. Anche perche’ la potenzialita’ di sviluppo del comparto delle telecomunicazioni offerta dai nuovi sistemi digitali costituisce un’occasione unica di rilancio dell’intero sistema delle TLC, dopo la stagnazione economica.
Il problema della transizione al digitale terrestre e’ all’ordine del giorno della maggioranza dei Paesi membri dell’UE, ciascuno dei quali ha elaborato una propria strategia per la transizione, anche in relazione alla situazione relativa allo sviluppo delle piattaforme cavo e satellite. Da parte sua la Commissione europea ha manifestato la sua intenzione di raccogliere informazioni sullo sviluppo nei vari paesi e monitorare l’attuazione delle politiche nazionali, assicurando la loro compatibilita’ con la normativa comunitaria, pur avendo scelto di non indicare date comuni per lo switch-off del sistema analogico, che dipendono dalle differenze strategiche e di mercato di ciascuno  Stato membro.

In questo contesto il nostro governo con la legge finanziaria 2004, tra le varie disposizioni che hanno come obiettivo l’incentivo all’utilizzo di nuove tecnologie, non solo informatiche, ha previsto all’art. 4 un contributo statale pari a 150 euro a favore di ciascun utente del servizio radiodiffusione, in regola per l’anno in corso con il pagamento del relativo canone di abbonamento, che acquisti o noleggi un apparecchio idoneo a consentire la ricezione, in chiaro e senza alcun costo per l’utente e per il fornitore di contenuti, dei segnali televisivi in tecnica digitale terrestre (T-DVB/C-DVB) e la conseguente interattivita’. La concessione del contributo e’ disposta entro il limite di spesa di 110 milioni di euro.
Tale contributo e’ riconosciuto a condizione che l’offerta commerciale indichi chiaramente all’utente i fornitori di contenuti con i quali i soggetti titolari della piattaforma via cavo abbiano concordato i termini e le condizioni per la ripetizione via cavo del segnale diffuso in tecnica digitale terrestre.

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