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Scrutinio elettronico alle prossime elezioni europee

24 Febbraio 2004 Commenta

Lo scrutinio elettronico verra’ lanciato in occasione delle prossime elezioni europee e comportera’ il conteggio dei voti in circa 2.500 sezioni e l’inoltro dei risultati elettorali in forma elettronica.
Lo hanno annunziato il Ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, ed il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca: i risultati ufficiali delle prossime elezioni europee, nei seggi individuati per la sperimentazione dello scrutinio elettronico, saranno comunque quelli che emergeranno dallo scrutinio tradizionale.
Gli obiettivi che questa sperimentazione intende perseguire sono: semplificare ed accelerare le operazioni di scrutinio; facilitare i conteggi ed eliminare gli errori di trascrizione; rendere piu’ veloce e sicura la trasmissione dei risultati elettorali; migliorare l’efficienza delle consultazioni elettorali.

Importante iniziativa annunciata dai due Ministri Pisanu e Stanca che hanno pero’ ritenuto necessario fare alcune precisazioni. Difatti il Ministro dell’Interno ha puntualizzato che in questo modo non si vuole assolutamente toccare l’espressione del voto dei cittadini, sovvertire le loro abitudini ed intervenire con nuove procedure tecnologiche nel momento piu’ delicato della partecipazione democratica, ma si vuole invece cominciare a modernizzare il conteggio dei voti e la successiva trasmissione dei risultati alle sedi istituzionali. Il Ministro Stanca ha spiegato che si e’ deciso di intervenire su un’operazione come il conteggio dei voti, che ha un alto contenuto di manualita’, attraverso la cui automazione si ottengono significativi benefici dovuti al fatto che a valle di tale operazione ogni attivita’ verra’ effettuata per via elettronica e senza ulteriori interventi manuali di trascrizione e quadratura dei totali, garantendo cosi’ la correttezza dei dati finali, con grossi benefici per quanto riguarda l’efficienza ed i tempi di queste operazioni.
Per quanto riguarda il conteggio ufficiale e la trasmissione dei voti, pur restando invariate le attuali procedure, la fase sperimentale prevede, in particolare, che una volta che i componenti del seggio abbiano concluso l’analisi della scheda un operatore acquisisca i dati di voto e li immetta nel computer. Contestualmente, gli stessi dati di voto vengono visualizzati su un altro schermo a disposizione di tutti i componenti del seggio in modo che essi possano verificarne la correttezza. Tutte le successive fasi di totalizzazione, quadratura, verbalizzazione e trasmissione dati avverranno in maniera automatica e, quindi, in modo veloce e sicuro. L’operazione di “interpretazione della volonta’ dell’elettore” resta prerogativa del Presidente del seggio.
Ulteriore vantaggio e’ offerto dalla possibilita’ di trasmettere per via telematica i risultati alle sedi istituzionali entro pochi minuti dalla conclusione dello scrutinio rispetto ai tempi assai piu’ lunghi attualmente impiegati.

Il provvedimento prevede, tra l’altro, la costituzione di una Commissione di valutazione dei risultati di questa sperimentazione allo scopo di accertarne il grado di efficienza e le eventuali problematicita’ al fine di preordinare gli aggiustamenti necessari in vista di un allargamento della sperimentazione ad un numero superiore di seggi nelle successive tornate elettorali.
In effetti, da un punto di vista generale, si ricorda che gia’ il comma 12 dell’art. 4 della legge finanziaria 2004 dedica una specifica disposizione al voto elettronico autorizzando una spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2004, 2005 e 2006 ai fini del proseguimento degli studi e il perfezionamento delle fasi di realizzazione sperimentale, gia’ avviati nei decorsi anni dal Ministero dell’Interno, aventi per oggetto l’applicazione del voto elettronico alle consultazioni elettorali.
Difatti una prima sperimentazione di voto elettronico a distanza e’ avvenuta ad Avellino in occasione del referendum costituzionale  del 7 ottobre 2001 e l’iniziativa si e’ inserita nell’ambito di un vasto progetto europeo di ricerca e sviluppo denominato E-POLL (Electronic Poll) co-finanziato dalla Commissione Europea, che vede all’opera il consorzio internazionale costituito da sei partner: il Ministero dell’Interno, Siemens Informatica (societa’ del Gruppo Siemens Business Services), che agisce da coordinatore, Ancitel (la struttura tecnica dell’ANCI, Associazione Nazionale Comuni d’Italia) France Telecom, Aquitaine European Communication e Municipium.

Le modalita’ di attuazione di tale voto sono piuttosto semplici. Difatti nei giorni precedenti la consultazione elettorale i cittadini appartenenti alla sezione identificata vengono invitati a ritirare, presso gli uffici comunali, la tessera elettorale elettronica E-POLL, sulla quale sono stati memorizzati i dati anagrafici e l’impronta dell’indice della mano destra (si ricorda che ormai tali dati sono gia’ contenuti nella carta di identita’ elettronica). Al momento del voto il riconoscimento dell’elettore avviene effettuando il controllo tra l’impronta memorizzata sulla carta e quella che l’elettore appone su uno speciale lettore, sostituendo il riconoscimento solitamente fatto dal presidente di seggio e abilitando il cittadino al voto elettronico. I voti espressi vengono criptati senza alcun riferimento all’elettore e acquisiti per via telematica dal Ministero dell’Interno, gestore dell’urna virtuale, per essere scrutinati dopo la chiusura delle urne.
In questo modo e’ possibile stimolare la crescita della partecipazione dei cittadini alle elezioni mettendo a disposizione un sistema di voto “facilitato” grazie al quale i votanti non sono piu’ obbligati a recarsi in uno specifico luogo per esercitare il loro diritto, ma possono farlo da una qualunque postazione di voto elettronico presente sul territorio.

Tutte queste attivita’ (scrutinio elettronico, voto elettronico, ecc.) rientrano nella c.d. e-democracy che puo’ essere intesa in diversi modi e cioe’ come elettronica democratica grazie alla liberta’ dell’accesso alla Rete ed agli incentivi previsti per l’utilizzo delle infrastrutture relative; come democrazia nell’elettronica tenuto conto delle notevoli garanzie che la Rete offre alla liberta’ di espressione; come elettronica nella democrazia perche’ con la Rete e’ possibile avere degli strumenti che consentano un controllo ed anche delle decisioni democratiche; o infine si potrebbe fare riferimento ad uno scenario futuristico che aprirebbe le porte ad un nuovo costituzionalismo.

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