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Diventa operativa la II fase dell’e-government

5 Aprile 2004 Commenta

La selezione di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale, promosso dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie e destinato agli Enti Locali e’ disponibile on line e sara’ prossimamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’avviso rappresenta un primo passo concreto verso la promozione, attraverso l’utilizzo delle ICT, della partecipazione dei cittadini – nella loro veste di titolari di diritti di cittadinanza – alla “vita” delle Pubbliche Amministrazioni Locali.
Difatti l’avviso ha l’obiettivo principale di individuare e cofinanziare progetti proposti da Regioni ed Enti locali che hanno come fine la promozione della partecipazione dei cittadini alle attivita’ delle pubbliche amministrazioni e ai loro processi decisionali attraverso l’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Le risorse finanziarie di cui all’allegato A del DPCM 14 febbraio 2002, destinate all’attuazione del presente avviso da parte del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ammontano a 10 milioni di Euro, il cui 5% verra’ destinato ad attivita’ di valutazione, assistenza e monitoraggio dei progetti presentati.
Tutte le informazioni sulle modalita’ di presentazione dei progetti in risposta all’Avviso sono reperibili qui.
 
Naturalmente l’avviso in argomento si inserisce nell’ambito della II fase delle politiche di e-government, descritta nel documento “L’e-government nelle Regioni e negli Enti Locali: II fase di attuazione” approvato dalla Conferenza Unificata il 27 novembre 2003, che ha tra i suoi obiettivi quello di avviare la sperimentazione di modelli di utilizzo delle ICT per favorire la partecipazione dei cittadini alla determinazione delle scelte pubbliche (e-democracy).
L’attenzione alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini e’ alla base del processo di trasformazione e modernizzazione in atto nelle Pubbliche Amministrazioni. Tale obiettivo puo’ essere realizzato favorendo innanzitutto un rapporto di collaborazione e di costante coinvolgimento dei cittadini alle decisioni pubbliche, superando una visione della partecipazione limitata alla sola raccolta delle preferenze e ponendo maggiore enfasi sul ruolo propositivo dei cittadini.
I progetti dovranno, in particolare, prevedere un’analisi del contesto organizzativo, sociale e culturale nel quale si collocano, l’utilizzo di tecnologie adeguate in termini di affidabilita’ ed accessibilita’, la promozione della partecipazione attiva dei cittadini, la garanzia del coinvolgimento effettivo dei decisori pubblici, la valutazione dei risultati del processo di partecipazione.

I soggetti beneficiari del cofinanziamento e titolati a presentare i progetti sono: le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni, le Unioni di comuni, le Comunita’ montane, le Comunita’ isolane e di arcipelago. La presentazione dei progetti e’ aperta sia a singole amministrazioni sia ad aggregazioni di amministrazioni. Nel caso in cui il progetto sia presentato da una aggregazione di amministrazioni, una delle amministrazioni sopra elencate dovra’ ricoprire il ruolo di coordinatore dell’aggregazione.
I progetti saranno valutati sulla base di determinati criteri ed in particolare: la qualita’ del soggetto proponente; la qualita’ del partenariato; la qualita’ del progetto in termini di chiarezza degli obiettivi che si intendono raggiungere, coerenza con gli allegati tecnici, adeguatezza del piano di attivita’ agli obiettivi di progetto, pianificazione del progetto, completezza della documentazione di progetto, congruita’ dei costi; qualita’ della soluzione tecnologica; qualita’ del processo partecipativo al ciclo di vita; quota di cofinanziamento richiesta; modalita’ di riuso dell’esperienza progettuale e realizzativi in termini di esistenza di un piano di trasferimento del progetto, scalabilita’ della soluzione ed economicita’ del trasferimento, supporto nell’attuazione di interventi analoghi in altri cicli di vita interni all’amministrazione proponente.
E’ inoltre previsto che il CNIPA effettuera’ il controllo dello stato di avanzamento dei progetti sulla base di un apposito piano presentato dai proponenti il progetto.
I progetti dovranno attenersi al documento: LINEE GUIDA PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA DIGITALE (E-DEMOCRACY) di prossima pubblicazione.

L’iniziativa italiana si inquadra in un contesto europeo molto attento al tema dell’e-democracy a partire dalla Raccomandazione 19/2001 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa con la quale sono state fornite specifiche indicazioni per il rafforzamento della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica a livello locale.
Come e’ noto la seconda fase dell’e-government ha come prerequisito la definizione di una visione strategica comune tra Stato, Regioni ed Enti locali, che e’ contenuta nel documento “L’e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa”.
In particolare bisogna tener conto che spesso i sistemi federati di settore, e, piu’ in generale le soluzioni di e-government, hanno un alto grado di replicabilita’ nei diversi territori regionali, cioe’ e’ possibile trasferire le soluzioni realizzate per una amministrazione, in un’altra amministrazione dello stesso tipo. Tale trasferimento puo’ essere realizzato attraverso un accordo quadro a livello nazionale con Regioni, Comuni, Province e Comunita’ Montane.

L’accordo quadro deve essere articolato, a livello nazionale, secondo azioni di settore, che vedono, per ogni settore, la condivisione delle amministrazioni centrali di riferimento, delle Regioni, dei Comuni, delle Province e delle Comunita’ Montane. I settori coinvolti sono quelli relativi ai principali sistemi federati, quali ad esempio il sistema del lavoro, della sanita’, del fisco, della cultura, dell’ambiente, della formazione.
Tali azioni devono avere come riferimento lo sviluppo ed il rafforzamento delle logiche di cooperazione gia’ promosse ed attuate nei progetti avviati con il primo avviso di e-government e dovranno consentire:




  1. il coinvolgimento di tutte le amministrazioni pubbliche, mediante l’inclusione anche di quelle che non sono attualmente coinvolte nella realizzazione dei progetti di e-government. A tale proposito particolare attenzione verra’ posta nel favorire la partecipazione, in forma associata, dei piccoli Comuni;


  2. La piena valorizzazione delle esperienze in corso di attuazione, con particolare riferimento a quelle che rappresentano gia’ oggi esempi significativi di cooperazione tra Regioni, Comuni, Province e Comunita’ Montane;


  3. L’individuazione per ogni settore della o delle soluzioni di riferimento nell’ambito di quelle gia’ in corso di realizzazione.

Nella cornice di tale accordo quadro si collocano quelli che saranno gli strumenti di attuazione della seconda fase dell’e-government e cioe’  gli accordi di programma con le Regioni, relativi all’attuazione del piano nazionale in ogni singolo territorio regionale.
Tali accordi dovranno avere diverse caratteristiche tra cui: prevedere un insieme di azioni relative all’attuazione o al riuso dei principali “sistemi federati” di settore, secondo una determinata logica di condivisione e con l’obiettivo di realizzare il completamento di processi innovativi avviati con i progetti di e-government, sia per cio’ che riguarda la copertura dei servizi prioritari, sia per cio’ che riguarda le amministrazioni coinvolte; prevedere la condivisione e la partecipazione attiva di tutte le tipologie di enti locali del territorio: Comuni, Province, Comunita’ Montane; prevedere forme di cofinanziamento e garantire adeguate strutture di attuazione e gestione delle azioni previste, anche mediante l’utilizzo dei centri regionali di competenza per l’e-government e la societa’ dell’informazione come nel caso in esame.

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