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t-Government, al via il digitale terrestre per accedere alla PA

7 Maggio 2004 Commenta

L’emanazione del bando che attraverso il CNIPA stanzia 7 milioni di euro per il cofinanziamento di applicazioni informative di e-Government, basate sul Digitale Terrestre e destinate al grande pubblico, e’ stato disposto dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca nell’ambito del progetto “Digitale Terrestre” gia’ approvato dal Comitato dei Ministri per la Societa’ dell’Informazione.
Prende cosi’ corpo il t-Government, ossia i servizi multimediali offerti dal digitale terrestre per accedere anche dal televisore di casa alle informazioni ed alle prestazioni on-line della Pubblica amministrazione, ossia l’e-Government.
Contestualmente il Ministro ha disposto che presso il CNIPA sia costituito il Centro di Competenza sul Digitale Terrestre per assistere le amministrazioni pubbliche locali interessate a sperimentare questa nuova tecnologia.

Il Ministro ha commentato queste sue decisioni sostenendo che attualmente gran parte delle modalita’ innovative di accesso on-line ai servizi della Pubblica amministrazione sono basate sulle tecnologie Web e, quindi, presuppongono che il cittadino disponga di un pc con connessione alla Rete.
Per questo ci sono ancora larghe fasce di popolazione che sono tendenzialmente escluse da tali informazioni e servizi.
Ora una prospettiva interessante per superare questa limitazione, e’ costituita dalla televisione digitale interattiva che consentira’ di accedere ad alcune tipologie di servizi mediante una interazione ‘facile’ tramite il televisore (presente ormai in oltre il 95% delle famiglie italiane) e attraverso il suo telecomando.
Di fatto, il digitale terrestre attivera’ un nuovo canale di comunicazione verso il cittadino, con una prospettiva di sviluppi, a medio termine, legata alla potenziale capacita’ di portare i servizi di government alle fasce deboli della popolazione e verso i cittadini tendenzialmente esclusi dagli altri canali di fruizione degli stessi servizi.
In particolare con il 2004 l’Italia e’ entrata pienamente nell’era della televisione digitale terrestre.
Secondo quanto previsto dalla legge n. 66/2001 e confermato dalla legge Gasparri, recentemente approvata dal Parlamento, dopo il 31 dicembre 2006 l’attuale sistema analogico afflitto dall’impossibilita’ di ulteriore crescita, sara’ solo un ricordo. 
Grazie alle straordinarie capacita’ di compressione della tecnica digitale e alla possibilita’ di trasmettere su una rete TV, rinnovata con apparecchiature dette multiplex, ci sara’ posto per molte decine di programmi  a diffusione nazionale (contro l’attuale massimo di dodici) e per parecchie centinaia di programmi a diffusione regionale o locale (contro le attuali poche centinaia).
Inoltre tali programmi potranno essere trasmessi con qualita’ audio-video nettamente superiore a quella ottenibile con gli attuali sistemi analogici. 

La portata innovativa della TV digitale terrestre consiste in due importanti fattori:




  1. la multimedialita’, cioe’ l’arricchimento dei programmi con tracce audio supplementari, grafica animata e servizi informativi (come, ad esempio gia’ disponibili nei DVD);


  2. l’interattivita’ cioe’ la possibilita’ per l’utente di inviare e ricevere a richiesta sul proprio schermo TV dati e informazioni di suo personale interesse, utilizzando la normale rete di telecomunicazioni (come quando tramite il telefono e il modem ci si connette con il proprio PC a Internet).
    Si apre cosi’ la possibilita’ per tutti di  accedere ai servizi della societa’ dell’informazione, comodamente seduti in salotto, con la semplice utilizzazione del telecomando.

Ad un utente che desideri fruire del nuovo sistema serve soltanto comprare un’apparecchiatura di adattamento detta decoder o set top box o box interattivo (l’ultima finanziaria riconosce un contributo di 150 euro per l’acquisto di un decoder o box interattivo ad ogni famiglia in regola con il canone RAI).
In una percentuale di casi valutata intorno al 10-20% (e riguardante soprattutto gli impianti condominiali) occorrera’ adeguare l’impianto di antenna, da parte di installatori specializzati. In genere non occorrera’ cambiare l’orientamento delle antenne, perche’ la maggior parte delle reti digitali irradiano dagli stessi siti utilizzati per le trasmissioni analogiche.
La nuova TV continuera’ ad essere gratuita come la TV analogica,  finanziata con la pubblicita’ e il canone.
L’utilizzo di servizi interattivi, tranne alcuni di fondamentale utilita’ sociale offerti gratuitamente, prevede il pagamento del costo di una normale chiamata telefonica o di un normale SMS.
Per servizi di particolare attrattiva commerciale sono previste tariffe ad hoc, stabilite dal mercato, fatta salva un’adeguata informativa agli utenti.
Considerando la grande diffusione delle apparecchiature televisive nelle famiglie italiane, si prevede che in breve tempo la TDT sara’ in grado di veicolare potenzialmente applicazioni di carattere innovativo nell’area dei servizi pubblici e dell’interezione tra cittadini e amministrazioni pubbliche.
Al CNIPA e’ stata gia’ affidata la realizzazione di un progetto per portare sul canale digitale terrestre alcuni servizi e informazioni contenuti nel “Portale Nazionale del Cittadino” 
da dove, gia’ oggi con il proprio pc connesso ad Internet, si possono scaricare oltre 1.000 moduli, raggiungere quasi 8 mila servizi pubblici collegati a piu’ di 160 guide e a 126 eventi.

Ai 7 milioni di euro resi disponibili tramite il CNIPA dal ministro Stanca, si assommano altri 3 milioni di euro della Fondazione Bordoni per conto del Ministero della Comunicazione, per cofinanziare applicazioni avanzate (come la telemedicina).
Il Ministro per l’Innovazione e le tecnologie ha cosi’ istituito presso il CNIPA un gruppo di lavoro interno incaricato di delineare le iniziative propedeutiche e le possibili applicazioni della Televisione Digitale Terrestre nell’ambito delle politiche di e-government.
Il gruppo di lavoro e’ coordinato da Pierluigi Ridolfi, Componente dell’Organo collegiale del CNIPA, ed e’ composto da Giulio De Petra, responsabile dell’Area “Innovazione per le regioni e gli enti locali”, da Giovanni Manca, responsabile dell’Ufficio Standard, architetture e metodologie dell’Area “Regolazione e Formazione”, da Francesco Pirro, responsabile dell’Ufficio “Servizi di connettivita’ ed interoperabilita’ di base” dell’Area “Infrastrutture nazionali condivise” e da Alessandro Casacchia. La Segreteria tecnica e’ stata affidata a Mauro Draoli.

I primi risultati verranno resi noti entro i prossimi sei mesi, al termine dei quali saranno definite le modalita’ di attuazione della sperimentazione e gli interventi prototipali con le P.A. coinvolte.
Nel contempo il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha disposto la costituzione presso il CNIPA del Centro di Competenza sul Digitale Terrestre per assistere le amministrazioni pubbliche locali interessate a sperimentare questa nuova tecnologia.

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