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Dall’e-Government al t-Government: vantaggi e prospettive

5 Gennaio 2005 Commenta

Passare dall’e-government al t-government, nuova prospettiva della pubblica amministrazione per raggiungere i cittadini semplificando numerose operazioni e rendendole accessibili alla totalita’ dei cittadini e delle famiglie. E’ questo il cuore del progetto che sta alla base dell’accordo tra la Rai e il Ministero della Funzione Pubblica, reso possibile dalla tecnologia digitale terrestre che entro il 2006 raggiungera’ tutte le case degli italiani.

Due gli scopi principali: da una parte la diffusione di un canale di informazione sulle attivita’ e i servizi della pubblica amministrazione in grado di fornire contenuti aggiornati, interattivi e fruibili su piu’ canali. Dall’altra l’ideazione e la realizzazione di un modello di formazione innovativo e di maggiore impatto per i dipendenti della pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda il primo punto, con l’avvio del t-government, per i cittadini sara’ possibile accedere ad una serie di servizi che vanno dalla richiesta di certificati anagrafici alla prenotazione delle visite mediche, passando per la richiesta di informazioni o il pagamento di utenze. Il tutto con una facilita’ d’utilizzo maggiore e in maniera piu’ economica rispetto a quanto avviene attualmente con l’e-government. Infatti non sara’ piu’ necessario l’utilizzo di un computer e della connessione ad internet, per molti ancora uno scoglio (il 42% delle famiglie ha un accesso ad internet, il 52% un pc in casa), ma tutti i servizi saranno sviluppati attraverso il decoder digitale da abbinare al televisore (presente in oltre il 95% delle famiglie).
Nel decoder verra’ inserita la Carta Nazionale dei Servizi, dotata di un microchip a riconoscimento automatico: con il semplice inserimento di un codice pin l’utente verra’ riconosciuto ed entrera’ in un sistema a menu’ dal quale avra’ accesso a tutte le risorse disponibili. Un sistema, questo, che favorira’ le famiglie.
Relativamente al secondo punto, invece, sono stati individuati una serie di temi da trattare tenendo conto delle principali esigenze di aggiornamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Tutti i temi che verranno affrontati dalla programmazione saranno identificati in fase di progettazione esecutiva e la scelta dei palinsesti avverra’ anche con il coinvolgimento di rappresentanti delle pubbliche amministrazioni ed esperti delle varie tematiche trattate.
Una volta stabilito gli argomenti dei servizi di informazione, verranno realizzate delle trasmissioni a cadenza settimanale, che avranno la durata di 30 minuti e si svolgeranno con la presenza in studio di un conduttore, di un esperto della materia trattata e di un campione rappresentativo di utenti. Tutti gli argomenti che saranno trattati dal conduttore e dagli esperti verranno integrati con filmati e servizi registrati, con la descrizione e l’illustrazione di vari casi di interesse.

Attualmente gran parte delle modalita’ innovative di accesso on-line ai servizi della Pubblica amministrazione sono basate sulle tecnologie Web e, quindi, presuppongono che il cittadino disponga di un pc con connessione alla Rete. Per questo ci sono ancora larghe fasce di popolazione che sono tendenzialmente escluse da tali informazioni e servizi. Ora una prospettiva interessante per superare questa limitazione, e’ costituita dalla televisione digitale interattiva che consentira’ di accedere ad alcune tipologie di servizi mediante una interazione ‘facile’ tramite il televisore (presente ormai in oltre il 95% delle famiglie italiane) e attraverso il suo telecomando. Di fatto, il digitale terrestre attivera’ un nuovo canale di comunicazione verso il cittadino, con una prospettiva di sviluppi, a medio termine, legata alla potenziale capacita’ di portare i servizi di government alle fasce deboli della popolazione e verso i cittadini tendenzialmente esclusi dagli altri canali di fruizione degli stessi servizi.
In particolare con il 2004 l’Italia e’ entrata pienamente nell’era della televisione digitale terrestre.  Secondo quanto previsto dalla legge n. 66/2001 e confermato dalla legge Gasparri, recentemente approvata dal Parlamento, dopo il 31 dicembre 2006 l’attuale sistema analogico afflitto dall’impossibilita’ di ulteriore crescita, sara’ solo un ricordo.  Grazie alle straordinarie capacita’ di compressione della tecnica digitale e alla possibilita’ di trasmettere su una rete TV, rinnovata con apparecchiature dette multiplex, ci sara’ posto per molte decine di programmi  a diffusione nazionale (contro l’attuale massimo di dodici) e per parecchie centinaia di programmi a diffusione regionale o locale (contro le attuali poche centinaia). Inoltre tali programmi potranno essere trasmessi con qualita’ audio-video nettamente superiore a quella ottenibile con gli attuali sistemi analogici.  
La portata innovativa della TV digitale terrestre consiste in due importanti fattori: la multimedialita’, cioe’ l’arricchimento dei programmi con tracce audio supplementari, grafica animata e servizi informativi (come, ad esempio gia’ disponibili nei DVD); l’interattivita’ cioe’ la possibilita’ per l’utente di inviare e ricevere a richiesta sul proprio schermo TV dati e informazioni di suo personale interesse, utilizzando la normale rete di telecomunicazioni (come quando tramite il telefono e il modem ci si connette con il proprio PC a Internet). Si apre cosi’ la possibilita’ per tutti di  accedere ai servizi della societa’ dell’informazione, comodamente seduti in salotto, con la semplice utilizzazione del telecomando.
Ad un utente che desideri fruire del nuovo sistema serve soltanto comprare un’apparecchiatura di adattamento detta decoder o set top box o box interattivo (l’ultima finanziaria riconosce un contributo di 150 euro per l’acquisto di un decoder o box interattivo ad ogni famiglia in regola con il canone RAI).
In una percentuale di casi valutata intorno al 10-20% (e riguardante soprattutto gli impianti condominiali) occorrera’ adeguare l’impianto di antenna, da parte di installatori specializzati. In genere non occorrera’ cambiare l’orientamento delle antenne, perche’ la maggior parte delle reti digitali irradiano dagli stessi siti utilizzati per le trasmissioni analogiche. La nuova TV continuera’ ad essere gratuita come la TV analogica,  finanziata con la pubblicita’ e il canone. L’utilizzo di servizi interattivi, tranne alcuni di fondamentale utilita’ sociale offerti gratuitamente, prevede il pagamento del costo di una normale chiamata telefonica o di un normale SMS. Per servizi di particolare attrattiva commerciale sono previste tariffe ad hoc, stabilite dal mercato, fatta salva un’adeguata informativa agli utenti.

Considerando la grande diffusione delle apparecchiature televisive nelle famiglie italiane, si prevede che in breve tempo la TDT sara’ in grado di veicolare potenzialmente applicazioni di carattere innovativo nell’area dei servizi pubblici e dell’interezione tra cittadini e amministrazioni pubbliche.
Al CNIPA e’ stata gia’ affidata la realizzazione di un progetto per portare sul canale digitale terrestre alcuni servizi e informazioni contenuti nel “Portale Nazionale del Cittadino” (
www.italia.gov.it) da dove, gia’ oggi con il proprio pc connesso ad Internet, si possono scaricare oltre 1.000 moduli, raggiungere quasi 8 mila servizi pubblici collegati a piu’ di 160 guide e a 126 eventi.
Ai 7 milioni di euro resi disponibili tramite il CNIPA dal ministro Stanca, si assommano altri 3 milioni di euro della Fondazione Bordoni per conto del Ministero della Comunicazione, per cofinanziare applicazioni avanzate (come la telemedicina).
Il Ministro per l’Innovazione e le tecnologie ha cosi’ istituito presso il CNIPA un gruppo di lavoro interno incaricato di delineare le iniziative propedeutiche e le possibili applicazioni della Televisione Digitale Terrestre nell’ambito delle politiche di e-government.

Il gruppo di lavoro e’ coordinato da Pierluigi Ridolfi, Componente dell’Organo collegiale del CNIPA, ed e’ composto da Giulio De Petra, responsabile dell’Area “Innovazione per le regioni e gli enti locali”, da Giovanni Manca, responsabile dell’Ufficio Standard, architetture e metodologie dell’Area “Regolazione e Formazione”, da Francesco Pirro, responsabile dell’Ufficio “Servizi di connettivita’ ed interoperabilita’ di base” dell’Area “Infrastrutture nazionali condivise” e da Alessandro Casacchia.
La Segreteria tecnica e’ stata affidata a Mauro Draoli.
I primi risultati verranno resi noti entro i prossimi mesi, al termine dei quali saranno definite le modalita’ di attuazione della sperimentazione e gli interventi prototipali con le P.A. coinvolte.

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