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BIT: Biglietto integrato a tempo via sms e privacy. Per un Bit, un mega di €DATI

4 Novembre 2005 Commenta

Volevo prendere un autobus, sono sotto il sole con molte altre persone. Non ho il biglietto, chiedo dove acquistarlo. Mi dicono: “Un sms al numero 48299, senza prefisso 06 mi raccomando”. Invio l’sms … risposta:



“UTENTE NON REGISTRATO! Registrati sul sito www.atac.roma.it.”


 


Ho capito … vado a cercare il biglietto.


 


Tornato a casa, mi collego al sito ATAC … e scopro un mondo.


 


Oltre al costo del biglietto (1 euro) ed al costo dell’sms per acquistarlo, è necessaria la “registrazione” con modalità diverse se utilizzo un numero Wind, Vodafone o Tim.


 


Volevo solo comprare un biglietto dell’autobus.


 


Con Wind devo “prima” acquistare una ricarica e destinarla interamente quale credito per tutti gli acquisti via sms -tra cui il BIT- seguire poi la “procedura” e pagare una commissione pari al 20% del credito della ricarica; ovvero acquistare un carnet di almeno 5 biglietti virtuali con carta di credito, dove la prima commissione è di 1 euro; oppure usare una carta VISA Electron pre-pagata PagoWind.


 


Anche con Vodafone è necessario acquistare “prima” una ricarica e destinarla per gli acquisti via sms, anche qui c’è una commissione; ovvero richiedere una Cash Card, carta pre-pagata emessa da “Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane”.


 


Volevo solo comprare un biglietto dell’autobus.


 


Con TIM la registrazione cambia volto (meglio, per gli Utenti che utilizzano il gestore TIM). Esclusivamente form on-line con pagamento a mezzo carta di credito. Un avviso ricorda di controllare i dati personali inseriti e di contattare il call center ATAC in caso di modifica. Una sfilza di informazioni: nome e cognome, indirizzo, città, provincia, c.a.p., regione, nazione, codice fiscale o partita iva … pure la data di nascita!! Poi le coordinate della carta di credito ed il numero di cellulare.


 


Volevo solo comprare un biglietto dell’autobus.


 


In fondo una casellina “comune” … l’informativa deve essere presentata prima della raccolta dei dati, non dopo … per accettare sia le condizioni del servizio che il trattamento dei dati personali.


 


Sono curioso e vado a vedere le condizioni di servizio.


 


Buffo il punto “4.2 Qualsiasi comunicazione avente per oggetto il rapporto in essere con ATAC dovrà essere indirizzato a: xxxxxxxxxx”. Evidentemente la sede ATAC è un autobus in continuo movimento!!


 


Inquietante invece il punto 5 relativo al trattamento dei dati… “i dati contenuti nel presente modulo, e inseriti nel format internet di iscrizione con carta di credito relativi all’uso del servizio telepay [NdR – servizio di acquisto del BIT] sono raccolti e potranno essere utilizzati  e trattati, nel rispetto dell’art. 140 [NdR d.lg. n. 196/2003 Codice privacy], per attività di marketing diretto”. Significa che i miei dati saranno utilizzati per finalità di marketing?? … nel rispetto di un Codice deontologico che il Garante per la protezione dei dati personali deve promuovere tra gli attori del settore, in forza dell’art. 140, ma che ancora non c’è!


 


Se nelle condizioni generali di erogazione del servizio si parla di marketing … cosa troverò nell’informativa sul trattamento dei dati: un MURO DI PAROLE!


 


Con molta, molta pazienza, faccio ordine in oltre 6.154 caratteri -spazi esclusi- per 75 righe … senza neanche un punto a capo.


 


Leggo che i dati non sono trattati da ATAC S.p.a. -contrariamente a quanto affermato nella “privacy policy” del sito e conformemente a quanto detto nelle condizioni di erogazione del servizio- ma da SPCM s.r.l. -società “anonima“, con sede su altro autobus- titolare del trattamento (punto 10).


 


Preoccupante il punto 7.a: per conoscere l’esistenza di trattamenti di dati che mi riguardano, non devo chiedere al “titolare” SPCM s.r.l. … nemmeno all’ATAC S.p.a., come scritto nell’avviso del form … ma rivolgermi al Garante per la protezione dei dati personali, consultando l’archivio pubblico “Registro dei trattamenti”!


Senza andare a scomodare l’art 8 del Codice privacy, basterebbe solo un pizzico di buon senso e la lettura dell’art. 37: “Il titolare notifica al Garante il trattamento di dati personali cui intende procedere, solo se il trattamento riguarda:” … segue l’elenco.


Il “Registro dei trattamenti” non contiene i dati personali di tutti i cittadini per ogni azienda tenuta alla notifica, ma i riferimenti anagrafici e molte altre informazioni sui titolari … non sui cittadini.


 


Volevo solo comprare un biglietto dell’autobus.


Provo una scossa quando leggo, ordinando i 14 paragrafi dell’informativa, la possibilità … “finta” … di negare il consenso  all’utilizzo di “tutti” i miei dati, cellulare compreso. Dico “finta” perché deve esserci una casellina, nel form e non nel testo dell’informativa, per optare volontariamente ed espressamente al fine di prestare il consenso per l’utilizzo “commerciale” dei dati personali.


Quindi, automaticamente, i dati inseriti nel form saranno utilizzati per:


 


“a) elaborare studi e ricerche statistiche e di mercato;


b) inviare materiale pubblicitario ed informativo;


c) compiere attività dirette di vendita o di collocamento;


d) inviare informazioni commerciali.”

che si estende alla comunicazione a “terzi” -cioè a chiunque- per finalità commerciali, grazie ad un’altra non utilizzabile opzione di accettare/negare il consenso, anche indipendentemente dalla conclusione dell’abbonamento … contra quanto affermato nella privacy policy del sito. A questo punto posso dubitare che la comunicazione sia a titolo gratuito e mi aspetto di ricevere “la pubblicità” in funzione della zona della città in cui mi trovo o dell’orario di acquisto del biglietto … ecc.


 


Tra me concludo … per comprare un BIT, devo pagare in €DATI, la moneta forte del nuovo mercato, senza poter evitare pubblicità, vendite dirette, indagini di mercato …. da chiunque!!!


 


Volevo solo comprare un biglietto dell’autobus.


 


Ma non si poteva semplicemente detrarre 1 euro + costo sms dal credito telefonico, invece di destinare una ricaricabile pagando una commissione del 20% o acquistare una carta di credito o compilare un form via Internet.


 


Il gestore telefonico ha l’anagrafica del “suo” cliente che può comunicare -ove necessario- ad ATAC per la mera fatturazione … anche se è palese nel “biglietto cartaceo”, in alto a destra, il numero seriale del biglietto e la dicitura “valido come scontrino fiscale”.


 


Ma quanti passeggeri dell’autobus hanno bisogno della fattura del biglietto… invece dello scontrino fiscale … il biglietto.


 


Fortunatamente dal tabaccaio o dal giornalaio è tutto “all inclusive” … richiesta, pagamento, acquisto, scontrino fiscale, cortesia compresa … senza trattamento di dati personali.


 


Io … volevo solo comprare un biglietto dell’autobus.


 


 


L’Avvocato Maurizio Leante è attualmente Funzionario della Pubblica Amministrazione (nella foto: nel corso del Convegno “Privacy e nuove tecnologie negli studi professionali” organizzato da Scuola Forense e StudioCelentano.it, Corte di Assise del Tribunale di Foggia)

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