Benché la notizia sia ormai di qualche mese fa i giornali ne iniziano a parlare in
modo più ampio solo ora. La voce sta iniziando a circolare. La Guardia di Finanza ha dato il via ad una vera e propria crociata contro i “venditori abusivi” di giornali online. Chiariamo che non si tratta di venditori ma di veri e propri pirati informatici che rendevano disponibile con puntualità impressionante (talvolta in anticipo rispetto all’uscita in edicola) giornali e riviste, nella più totale mancanza di rispetto della legge sul copyright.

Da novembre 2013, sono già 13 le edicole virtuali che hanno dovuto chiudere forzatamente i battenti. E pare proprio che questo sia solo l’inizio. L’operazione è stata denominata “Free Magazines” e ha avuto il pieno sostegno della FIEG (Federazione Italiana Editori di Giornali). I siti chiusi avevano la loro sede virtuale su server esteri, espediente spesso usato dagli smanettoni
truffaldini, che però in questo caso è servito a poco. L’organizzazione di questi pirati era tutt’altro che casuale. Oltre all’espediente dei server esteri, usavano pure sistemi per rendersi anonimi e dislocavano le varie risorse su piattaforme digitali sparse un po in tutto il mondo.
Questa attività creava a loro notevoli guadagni grazie all’impiego di banner pubblicitari e pop-up. Il tribunale di Roma ha emesso dei provvedimenti cautelari. E’ quindi guerra aperta all’edicola online pirata.

Il presidente della FIEG si ritiene soddisfatto dai risultati ottenuti, dimostrazione del fatto che
il diritto d’autore sarà d’ora in poi oggetto di maggiore attenzione da parte delle autorità competenti.

Scritto da Michele Bellotti