Erdogan promuove la legge anti-internet in Turchia
In tema di privacy e libertà su Internet si accende la polemica tra l’Europa e la Turchia. Fa discutere molto la presa di posizione del governo turco in merito alla libertà sul web. Con la recente legge del governo di Ankara, i cittadini turchi vedrebbero la loro libertà fortemente compromessa. La reazione indignata dei turchi stessi (in gran parte giovani), non si è fatta attendere, con una manifestazione a Istanbul non proprio pacifica, terminata con scontri violenti. Ora tocca all’Europa criticare questa scelta. La legge in questione impone maggiori controlli da parte degli uffici statali locali, al fine di limitare la libertà personale in relazione alla navigazione in internet. Un tentativo secondo alcuni di limitare la libertà di espressione. Un primo passo forse, verso una forma di repressione della libertà di pensiero ancora più marcato. Almeno questo è quanto paventato a seguito di una riunione tenuta a Bruxelles tra i ministri turchi, il capo della politica estera dell’Unione Europea e il commissario Stefan Fule.
Il primo ministro turco Erdogan ha difeso la nuova legge, sostenendo che non si tratti di un tentativo di limitare la libertà su internet, ma al contrario di una manovra atta a rendere il web più sicuro e libero.
Una voce contraria e abbastanza insistente sostiene invece che questa iniziativa di Erdogan miri a limitare il diffondersi di notizie relative a corruzione e scandali relative alla carriera del ministro stesso. Per dirla in breve un tentativo di bloccare i dissidenti.
Oltre all’Europa anche Whasington ha manifestato la sua perplessità.
Di certo questa presa di posizione, indipendentemente dai veri motivi, non renderà le cose più facili per la Turchia che da tempo cerca di entrare nell’Unione Europea.
Scritto da Michele Bellotti
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