Ha avuto inizio il primo aprile l’ultimo atto dello scontro tra i due colossi Apple e Samsung. A San Josè l’azienda di Cupertino ha formalmente accusato Samsung di avere rubato 5 brevetti. La cifra richiesta per i danni ammonta a 2 miliardi di dollari.

In prima battuta, con il processo conclusosi alcuni giorni fa Samsung si era vista costretta a versare un risarcimento pari a 930 milioni di dollari. La condanna era relativa alla violazione di alcuni brevetti usati per la realizzazione dell’iPhone. Apple ha riconosciuto di non poter dimostrare quanto asserito, ossia la violazione di 50 brevetti, ma ha affermato di poter provare la violazione di almeno 5 di essi. La richiesta della parte lesa non si ferma al risarcimento record da 2 miliardi di dollari, ma avanza pure la richiesta che Samsung ritiri dal mercato gli oltre 37 milioni di device (tablet e smartphone) che sono stati venduti a partire dal 2011. Una richiesta davvero impressionante. I brevetti rubati sarebbero relativi a funzione degli indirizzi, lo “slide” per lo sblocco, e l’autocompletamento del testo. 

Nel frattempo circolano voci sui retroscena del processo e in particolar modo circa l’allontanamento di un giurato chiamato a testimoniare. L’uomo possedeva infatti mille azioni Apple, qualcosa come mezzo milione di dollari. La sua testimonianza sarebbe stata ritenuta parziale.

In questo processo storico di certo non mancheranno i colpi di scena, specie tenendo conto del fatto che Samsung intende far scendere in campo anche Google, al fine di dimostrare che i brevetti in discussione erano in realtà già utilizzati da Google per il celebre sistema operativo Android. Nei prossimi giorni arriveranno ulteriori aggiornamenti.

Scritto da Michele Bellotti