Le rivelazioni di Vodafone: privacy a rischio
“Alcuni governi hanno accesso diretto ai dati dei nostri utenti” – dichiarazione rilasciata da Vodafone nel documento “Law Enforcement Disclosure”
I nostri dati su internet non sono al sicuro. Ormai con gli eventi dell’ultimo periodo siamo tutti consapevoli del fatto che la protezione dati sul Web è pari a zero. Lo scandalo PRISM in ogni caso, ha portato le aziende ad una maggiore trasparenza in campo di trattamento dei dati sensibili. Nei giorni scorsi Vodafone ha reso noto un rapporto chiamato “Law Enforcement Disclosure”, dove ha rivelato che in alcuni Paesi in cui opera la prassi impone alle autorità governative il diretto accesso alle proprie reti telefoniche. Questo “accesso diretto” permetterebbe di conoscere orario, durata, località e destinatari delle chiamate. Il tutto avviene senza necessità di richiesta, ovvero la compagnia telefonica non viene nemmeno informata. Molto interessante è un altro passaggio del documento che riportiamo integralmente. “In questi paesi, Vodafone non riceve alcuna forma di richiesta per l’accesso ai dati delle comunicazioni dal momento che agenzie e autorità hanno già accesso permanente alle comunicazioni dei nostri clienti attraverso i loro collegamenti diretti”. Vodafone al momento non può rivelare i nomi dei Paesi che richiedono il libero accesso alle informazioni telefoniche degli utenti, in quanto sarebbe considerato illegale. E’ possibile che questo problema interessi solo Vodafone? Difficile crederlo, probabilmente anche altre compagnie telefoniche si trovano nella medesima situazione, ma ancora non hanno deciso di dichiararlo. Triste a dirsi, a fare le spese di questa deliberata violazione della privacy sono ancora una volta gli ignari utenti.
Scritto da Michele Bellotti
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