Apple Watch si appresta a conquistare il mercato, ma i vertici di Apple non sono pienamente soddisfatti, volevano di più.

Il lancio è stato deciso per il prossimo mese di Aprile.

Tutto è pronto per il debutto di Apple Watch, dopo un’attesa durata alcuni anni, lo smartwatch di Apple è ormai in dirittura di arrivo. Nelle ultime ore sono circolate alcune indiscrezioni provenienti dai piani alti dell’azienda di Cupertino.

I vertici della società avevano in mente un prodotto molto diverso, rivelano le fonti interpellate. Purtroppo però, le idee futuristiche  e rivoluzionarie degli addetti al progetto Apple Watch hanno dovuto scontrarsi con la dura realtà, ossia le pesanti limitazioni ancora esistenti nell’attuale tecnologia.

Alcune funzioni hanno dovuto pertanto essere eliminate, molte delle quali interessavano il campo salutistico. In un primo momento si era pensato di includere all’interno dell’indossabile diversi sensori capaci di rivelare il livello di stress, la pressione sanguigna e monitorare l’attività cardiaca, tuttavia il Wall Street Journal ha categoricamente escluso la possibilità che questi sensori saranno presenti su Apple Watch.

Il ritardo nell’inizio delle vendite, sempre secondo il Wall Street Journal, sarebbe da imputare alla volontà di riuscire ad includere alcune nuove tecnologie all’interno dell’orologio della Mela. Obiettivo non raggiunto, dato che Apple Watch non avrà nulla di innovativo rispetto ai prodotti presentati dalla concorrenza. 

Tuttavia, pur non potendosi fregiare di tecnologie futuristiche, Apple Watch ha già dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter diventare il prodotto di riferimento nel settore smartwatch, forte di un brand da sempre capace di conquistare un pubblico molto esigente.

Per il primo trimestre di vendita Apple avrebbe richiesto la produzione di almeno 5 milioni di unità di questo smartwatch, un’ulteriore conferma delle grandi aspettative che l’azienda nutre nei confronti del device.

Apple Watch diventerà lo smartwatch più venduto del 2015? 

Scritto da Michele Bellotti