Roma – Per il diritto di prestito dei libri nelle biblioteche le leggieuropee impongono di pagare una quota che potrebbe andare da dodicicentesimi, come in Svezia, a un euro come in Olanda. In Gran Bretagna inveceesiste un particolare tipo di remunerazione per quanto riguarda il dirittodi prestito pubblico nelle biblioteche: si tratta del diritto degli autori aricevere un compenso quando le loro opere sono prestate al pubblico. Ad ogniautore viene corrisposta una cifra fissa che varia secondo i fondi stanziatidal Governo. Per l’attribuzione del compenso sono presi in considerazioneautori, illustratori, fotografi, traduttori, adattatori ed elaboratori. Perpoter ottenere il pagamento e’ indispensabile che gli autori, edesclusivamente gli autori dei Paesi che appartengono allo Spazio EconomicoEuropeo, registrino i libri con determinati requisiti presso il PLR Office.Lo riferisce una nota della Societa’ Italiana degli Autori ed Editori(http://www.siae.it/): la Corte di giustizia comunitaria e’intervenuta sia nello scorso ottobre che nel gennaio 2004 affinche’ ladirettiva del 1992, recepita in Italia nel 1996, venga applicata in tutte lebiblioteche italiane. Nei Paesi dove questa regola e’ gia’ in vigore questaquota viene pagata dallo Stato o dagli enti locali e non dagli utenti. Sono12.000 le biblioteche pubbliche statali o comunali, piu’ altre 3.000 privateche ogni anno acquistano, in Italia, sette milioni di libri ed effettuanoprestiti per un totale di 65 milioni di prestiti l’anno. Il ruolo dellaSIAE, conclude la nota, dovrebbe essere quello di svolgere una funzione diriscossione per conto degli aventi diritto e di ripartirli tra loro.

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