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RFID, Arriva Il Momento Delle PMI

4 Marzo 2004 Commenta

Milano – Sembrava una “americanata”. Nel giugno del 2003 il colosso deicolossi della grande distribuzione americana, Wal-Mart, seccamentecomunicava che entro la fine del 2004 i suoi 100 principali fornitoriavrebbe dovuto dotare ogni cartone e pallet diretto ai suoi magazzini dietichetta radio (transponder). Tutti gli altri fornitori, in pratica granparte delle aziende di beni di consumo e di beni durevoli operanti negliStati Uniti, avrebbe dovuto adeguarsi entro la fine del 2005. Ai costiattuali dei tag, un fornitore di alimentari non deperibili (grocery), con unfatturato annuo di 5 miliardi di dollari, deve prevedere una spesaaggiuntiva di 33 milioni di dollari, senza contare l’adeguamento dei sistemidi gestione del magazzino. Follie d’Oltreoceano, si sono affrettati a diregli analisti, che se mai arriveranno in Europa dovranno passare alcuni anni,e anche di piu’ per l’Italia. E invece. E invece anche i giganti della GDOoperanti nel nostro Paese si sono messi in moto con una rapidita’imprevista. Certamente non con la strategia a bulldozer di Wal-mart, macomunque in modo deciso, anche perche’ i veri benefici dell’utilizzodell’RFID nel settore diventano tangibili solo se sono generalizzati. Unarecente inchiesta della societa’ di consulenza A.T. Kearney quantificava inun 5 per cento la riduzione della quantita’ di merci da tenere a magazzinoe del 7, 5 per cento la riduzione dei costi di gestione e movimentazione perun’azienda della GDO in seguito all’adozione dell’RFID per la maggioranzadelle merci in entrata. Colossi come Auchan, per fare solo un nome, cheoperano con margini operativi ridotti per la natura stessa del business dicui si occupano, non possono non vedere l’interesse che rivestono questetecnologie. L’impatto sui fornitori sara’ immediato, anche se forse non conle dimensioni di investimento che ricordavamo sopra, se non altro per laminore dimensione media delle aziende italiane. Ma l’effetto a catena sifara’ comunque sentire anche sulle aziende piu’ piccole per un altrofenomeno che sta guidando l’adozione dell’RFID, e che va ben oltre ibenefici attesi da una piu’ snella gestione del magazzino della GDO. Leaziende di grandi dimensioni vedono infatti nell’utilizzo delle etichetteradio la chiusura del cerchio per la gestione finalmente integrata eautomatizzata della loro supply chain, settore dove hanno compiutoinvestimenti colossali negli ultimi dieci anni anche in Italia. Lo diceMarco Comelli: ponendo un tag RFID su ogni contenitore che attraversa lasupply chain di una grande azienda e’ possibile per quest’ultima monitorarein tempo reale lo stato delle forniture da un lato e quello delle consegnedall’altro. Con l’arrivo poi dei tag scrivibili, ogni fase della lavorazionee della consegna potra’ essere registrata e rilevata in modo automatico. E’evidente come queste innovazioni, se porteranno un forte aumento dicontrollo e flessibilita’ per le grandi aziende, avranno un grande impattosu quelle piccole e medie che, soprattutto in Italia, operano spesso comefornitori di quelle grandi, con livelli di integrazione nel ciclo diproduzione e consegna (il fenomeno del “terzismo”) tra le piu’ spinte alivello mondiale. I vantaggi che l’adozione dell’RFID promette alle grandiaziende sono tali che la pressione sulle medie e piccole sara’inevitabilmente molto forte, fino a diventare forse una discriminante nellaselezione dei possibili fornitori. A differenza infatti del passato, doveerano possibili guadagni premendo sulla riduzione dei prezzi di fornitura,ora le grandi aziende si sono accorte che i maggiori risparmi derivano dallarazionalizzazione dei propri processi interni, per la quale l’integrazionedella supply chain via RFID e’ una componente fondamentale. Per fare un soloesempio, secondo un recente studio di Deloitte, i rasparmi possibili solonei processi legati alla gestione dei magazzini sarebbero dell’ordine del 20per cento, un’enormita’ non comparabile a qualunque “limatura” dei prezzi difornitura ancora compatibile con i conti economici dei terzisti a qualita’costante. Di questi argomenti e delle problematiche tecnologiche eorganizzative legate alle tecnologie RFID, conclude la nota, si parlera’ nelcorso di Net@ PMI (www.netpmi.it/a) dal 18 al 20 marzo 2004 allaTriennale di Milano. Di particolare rilevanza sara’ il seminario previstonel pomeriggio del 19 marzo e dedicato a RFD e Supply Chain Management perle PMI, durante il quale interverranno Tullo Mosele, consigliere di AILOG eLuigi Battezzati, docente al Politecnico di Milano e uno dei massimi espertiitaliani dell’argomento, e Massimo Damiani di Softwork, editore del portalerf-id.it.

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