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La crisi d’identita’ del documento informatico: riflessioni sulla forma scritta, “firmata” non sottoscritta nel commercio elettronico internazionale.

16 Marzo 2004 Commenta

LECCE. Il recente animato dibattito sul valore formale dell’e-mail qualedocumento “scritto” ai sensi del novellato art. 10 DPR 445/2000 andrebbepiu’ correttamente analizzato alla luce dell’evoluzione e crisi dellasottoscrizione autografa nel commercio internazionale e nel commerciointernazionale elettronico. E’ quanto sostiene Andrea Lisi, Avvocato,Direttore Scientifico del Corso di Alta Formazione post lauream in Diritto &Economia del Commercio Elettronico Internazionale SCiNT(http://www.scint.it/a). Secondo il noto professionista lecontrattazioni moderne, infatti, da tempo utilizzano in maniera sempre piu’consueta documenti dichiarativi non sottoscritti, frutto delle innovazioniin campo “meccanico” o “telematico” (dal telegramma al telex, fino altelefax e alla electronic mail). Questo fenomeno globale imposto dagliscambi commerciali internazionali e’ stato piu’ volte definito in dottrinacome “crisi della sottoscrizione” e “aformalismo della macroeconomia”(IRTI).Con la “virtualizzazione” dell’accordo telematico il sistema tradizionalelegato alla visione del documento – quale res rappresentativa di un fatto(CARNELUTTI), imputabile giuridicamente attraverso la sottoscrizione – e’entrato irrimediabilmente in crisi e si e’ pertanto reso indispensabiletrovare nuove nozioni piu’ elastiche di documento che tenessero conto delleinnovazioni della prassi e rendessero giuridicamente ammissibili le modernetecniche di attribuzione della paternita’ dello “scritto”, prescindendo daimeccanismi tipici legati alla sottoscrizione. Si e’ arrivati, cosi’, allesuggestive e “futuribili” conclusioni di chi si e’ spinto ad affermare che”il flusso degli elettroni nel computer e’ il nuovo inchiostro, i bits ilnuovo alfabeto e la memoria della macchina la nuova carta” (BORRUSO) oancora che “la scrittura e’ un concetto ampio comprendente qualsiasidichiarazione incorporata in un supporto materiale destinato a durare neltempo. Non contano ne’ il tipo di alfabeto ne’ il tipo di supporto.”(GIANNANTONIO)In questo modo, il documento informatico diventa documento scritto, aprescindere dal supporto che lo contiene.Ovviamente la parificazione di un documento informatico, come l’e-mail, alla”forma scritta” pone problemi innegabili e simili a quelli gia’ notirelativi alla rilevanza formale e probatoria di telefax e telegramma o telex(profili probatori di avvenuta trasmissione e ricezione per il primo,mancanza di sottoscrizione per i secondi). (cosi’ PASCUZZI)Problematiche queste che riguardano, quindi, i profili probatori di talidocumenti e non la loro natura formale di “documento scritto” e che vengonoa cadere e ad evaporare pressate dalle esigenze della pratica contrattualeinternazionale e dell’aformalismo nella negoziazione tra privati.Problematiche che vanno risolte probabilmente in maniera diversa rispettoalle certezze dogmatiche della “tradizione” e cercando di tenere separatigli ambiti legati alle esigenze di “certificazione”, tipici dei rapportidella P.A., da quelli dell’e-commerce internazionale.Una conferma a questo ragionamento la si ritrova nelle piu’ sofisticate eimportanti elaborazioni dottrinali in materia di contrattualisticacomunitaria e internazionale: The Principles Of European Contract Law 2002(acquisibili sul web all’indirizzohttp://www.jus.uio.) eThe UNIDROIT Principles of International Commercial Contracts (acquisibilialla pagina web http://www.unidroit.org/). IPrincipi UNIDROIT pubblicati nel 1994 e i Principi di diritto europeo deicontratti (PECL) possono essere considerati come il piu’ prestigioso eriuscito “esperimento di codificazione” di un emergente regime giuridicosovranazionale e comunitario delle “transazioni” internazionali.

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