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Internet: I Miei Primi……Vent’Anni

7 Gennaio 2003 Commenta

FOGGIA. Era il primo gennaio 1983 e cioe’ venti anni fa quando venneintrodotto per la prima volta il protocollo TCP/IP che sostitui’ ilprecedente protocollo NCP, utilizzato dall’originario ARPANET. Il nuovoprotocollo e’ divenuto ormai lo standard di connessione proprio di Internetgrazie alle sue ampie potenzialita’ che consentono collegamenti illimitati.Difatti ogni computer che si allaccia alla Rete possiede un codice diidentificazione che lo rende individuabile e raggiungibile dagli altricalcolatori. Questo codice e’ determinato secondo norme specifiche stabilitedal TCP Internet Protocol ed e’ formato da un numero suddiviso in gruppi dicifre ognuno delle quali ha una propria funzione. Al numero corrisponde unsolo computer in tutto il mondo. Naturalmente, l’impiego di siffatti numeririsulterebbe di lettura scomoda e complicata per cui gli stessi sonosostituiti da indirizzi nominativi chiamati appunto DNS (Domain NamesSystem). Tali indirizzi consentono di localizzare il relativo server sia conun criterio geografico (“it” per l’Italia, “uk” per il Regno Unito, ecc.),sia con riferimento all’attivita’ svolta (.com per le attivita’ commerciali,.edu per le universita’ e le scuole, .gov per gli organismi governativi,ecc.).Internet nasce nel 1969 come un progetto sperimentale dell’Agenzia diRicerche per Progetti Avanzati (ARPA) e si chiamava ARPANET. La retecollegava elaboratori e reti di elaboratori della Difesa, delle impreseoperanti in quel settore e degli istituti universitari che svolgevanoricerche connesse alla Difesa. La medesima rete successivamente haconsentito ai ricercatori in tutti gli Stati Uniti di accedere direttamentee di utilizzare i superelaboratori di grandi capacita’ che si trovavano inalcune universita’ ed istituti chiave. Nella sua evoluzione, oltre l’originario ambito di ricerca negli Stati Uniti, verso universita’, societa’e persone in tutto il mondo, ARPANET ha preso il nome di “DARPA INTERNET” edinfine solo “Internet”.Invero, mentre ARPANET cresceva, cessando alla fine di esistere, venivano aformarsi reti simili che collegavano universita’, istituti di ricerca,imprese e singoli in tutto il mondo. Queste reti, sia rigide che aperte,comprendevano BITNET, CSNET, FIDONET e USENET. Nel corso degli anni queste(molte delle quali si sovrapponevano) si collegarono fra di loro consentendoagli utenti di qualsiasi degli elaboratori connessi ad una di esse ditrasmettere messaggi agli utenti di altre reti. E’ questa la serie di reticollegate (che a loro volta collegano elaboratori e rete di elaboratori)oggi comunemente definita “Internet”.

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INTERNET: I miei primi… vent’anni

6 Gennaio 2003 Commenta

Era il primo gennaio 1983 e cioe’ venti anni fa quando venne introdotto per la prima volta il protocollo TCP/IP che sostitui’ il precedente protocollo NCP, utilizzato dall’originario ARPANET. Il nuovo protocollo e’ divenuto ormai lo standard di connessione proprio di Internet grazie alle sue ampie potenzialita’ che consentono collegamenti illimitati. Difatti ogni computer che si allaccia alla Rete possiede un codice di identificazione che lo rende individuabile e raggiungibile dagli altri calcolatori. Questo codice e’ determinato secondo norme specifiche stabilite dal TCP Internet Protocol ed e’ formato da un numero suddiviso in gruppi di cifre ognuno delle quali ha una propria funzione. Al numero corrisponde un solo computer in tutto il mondo. Naturalmente, l’impiego di siffatti numeri risulterebbe di lettura scomoda e complicata per cui gli stessi sono sostituiti da indirizzi nominativi chiamati appunto DNS (Domain Names System). Tali indirizzi consentono di localizzare il relativo server sia con un criterio geografico (“it” per l’Italia, “uk” per il Regno Unito, ecc.), sia con riferimento all’attivita’ svolta (.com per le attivita’ commerciali, .edu per le universita’ e le scuole, .gov per gli organismi governativi, ecc.).

Napoli – Internet nasce nel 1969 come un progetto sperimentale dell’Agenzia di Ricerche per Progetti Avanzati (ARPA) e si chiamava ARPANET. La rete collegava elaboratori e reti di elaboratori della Difesa, delle imprese operanti in quel settore e degli istituti universitari che svolgevano ricerche connesse alla Difesa.
La medesima rete successivamente ha consentito ai ricercatori in tutti gli Stati Uniti di accedere direttamente e di utilizzare i superelaboratori di grandi capacita’ che si trovavano in alcune universita’ ed istituti chiave. Nella sua evoluzione, oltre l’originario ambito di ricerca negli Stati Uniti, verso universita’, societa’ e persone in tutto il mondo, ARPANET ha preso il nome di “DARPA INTERNET” ed infine solo “Internet”.
Invero, mentre ARPANET cresceva, cessando alla fine di esistere, venivano a formarsi reti simili che collegavano universita’, istituti di ricerca, imprese e singoli in tutto il mondo. Queste reti, sia rigide che aperte, comprendevano BITNET, CSNET, FIDONET e USENET. Nel corso degli anni queste (molte delle quali si sovrapponevano) si collegarono fra di loro consentendo agli utenti di qualsiasi degli elaboratori connessi ad una di esse di trasmettere messaggi agli utenti di altre reti.
E’ questa la serie di reti collegate (che a loro volta collegano elaboratori e rete di elaboratori) oggi  comunemente definita “Internet”.
Fin dal suo inizio il sistema era concepito come una serie di collegamenti decentralizzati ed autosufficienti tra elaboratori e reti di elaboratori, capaci di trasmettere rapidamente comunicazioni senza diretta partecipazione o controllo umano e con la possibilita’ di dirottare automaticamente le comunicazioni se uno o piu’ collegamenti fossero danneggiati o altrimenti inaccessibili.

Tra i vari obiettivi, il sistema di elaboratori intercomunicanti era stato creato per consentire alle comunicazioni di proseguire anche se parti della rete fossero state danneggiate.
Per realizzare questo mezzo di comunicazione flessibile su scala nazionale (e piu’ globale) ARPANET incoraggio’ la creazione di collegamenti multipli da e per ciascun elaboratore (o rete di elaboratori) posto sulla rete. In tal modo un elaboratore situato a Washington poteva essere collegato (normalmente attraverso una linea telefonica dedicata) ad altri elaboratori situati in Stati vicini o sulla costa orientale degli Stati Uniti. Ciascuno di questi elaboratori poteva a sua volta essere collegato ad altri elaboratori, i quali a loro volta sarebbero stati collegati ad altri ancora.
I messaggi tra elaboratori su Internet non viaggiano necessariamente ed interamente lungo lo stesso percorso. Internet utilizza protocolli di commutazione a pacchetto che consentono a singoli messaggi di essere suddivisi in “pacchetti” piu’ piccoli che sono inviati separatamente e poi automaticamente riuniti dall’elaboratore ricevente. Mentre tutti i “pacchetti” di un determinato messaggio spesso viaggiano lungo lo stesso percorso verso le loro destinazioni, se gli elaboratori lungo la strada diventano sovraccarichi, i “pacchetti” possono essere dirottati su elaboratori meno carichi.
Nessun singolo ente – universita’, impresa, governo, istituzione non-profit – gestisce Internet. Essa esiste e funziona come risultato del fatto che centinaia di migliaia di singoli operatori di elaboratore e di reti di elaboratori autonomamente hanno deciso di utilizzare protocolli comuni per lo scambio di comunicazioni e informazioni con altri elaboratori, che a loro volta scambiano comunicazioni e informazioni con ancora altri elaboratori. Non vi sono archivi centralizzati, punti di controllo, canali di comunicazione in Internet e non sarebbe possibile per un singolo soggetto controllare tutta l’informazione trasmessa attraverso la Rete. Per lo stesso motivo non esiste nemmeno una regolamentazione giuridica di carattere internazionale (o sovranazionale) della Rete.
Internet non e’ un’entita’ fisica o tangibile, ma piuttosto una gigantesca rete che interconnette un numero infinito di gruppi piu’ ristretti di reti informatiche collegate fra di loro.
Si tratta dunque di una rete di reti. Le reti, oggi, (intese quali gruppi informatici collegati) sono diffuse in diversi uffici dove esistono piu’ elaboratori elettronici, che condividono apparecchiature come le stampanti e sono collegati l’uno all’altro per scambiare archivi e messaggi.
Alcune reti sono “chiuse”, non collegate cioe’ ad altri elaboratori o altre reti. Molte reti, invece, sono collegate ad altre le quali a loro volta sono connesse ad altre reti in maniera da consentire a ciascun elaboratore di comunicare con un altro elaboratore che si trovi in qualsiasi altra rete del sistema.
Ed e’ proprio questa rete globale di reti ed elaboratori collegati che viene denominata Internet.

La natura di Internet e’ tale che e’ assai difficile, se non impossibile, stabilire la sua dimensione in un dato momento.
E’ indiscutibile, tuttavia, che si e’ evidenziata negli anni piu’ recenti una crescita straordinaria: nel 1981 meno di 300 elaboratori erano collegati ad Internet, nel 1989 il numero era di poco inferiore a 90.000. Nel 1993 oltre un milione di elaboratori era collegato.
Oggi si reputa che nel mondo intero vi siano oltre 10.000.000 di elaboratori collegati ad Internet. Questa cifra non comprende i personal computers che i singoli utilizzano per collegarsi, attraverso un modem, ad Internet.
In definitiva, secondo stime ragionevoli, vi sono circa 40 milioni di persone in tutto il mondo che possono accedere, ed effettivamente accedono, a questo mezzo di comunicazione particolarmente flessibile che e’ Internet. Si prevede che la cifra crescera’ a 300 milioni di utenti entro l’anno 2003.
Ed e’ per questo motivo che puo’ senz’altro dirsi che Internet rappresenta uno dei mezzi di comunicazione piu’ diffusi ed in particolare un “modello dei mezzi di comunicazione di massa e strumento per la piena attuazione della liberta’ di manifestazione del pensiero” (Corrias Lucente, “Internet e manifestazione del pensiero” in “Il diritto dell’informazione e dell’informatica”, 4/5, Milano, 2000).

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