(ANSA)-BOSTON, 17 MAG – Saranno i geni che, in un prossimo futuro, potranno indicare se in un paziente trapiantato e’ in atto il rigetto dell’organo. Attualmente infatti la diagnosi per diagnosticare il rigetto si effettua attraverso la biopsia, metodo invasivo che a volte puo’ comportare delle complicanze, mentre presto, dopo anni di studi di alcune universita’ americane, lo si potra’ diagnosticare attraverso la diagnosi genetica, con grandi vantaggi per il paziente.

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