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Pirateria Informatica, In Sicilia Corsi Per Guardia Di Finanza

18 Maggio 2004 Commenta

Palermo – Tappa siciliana per i corsi di formazione volti ad aggiornare leForze dell’Ordine su come contrastare il fenomeno della pirateria.Organizzati da BSA, Business Software Alliance, FPM, Federazione contro laPirateria Musicale, e FAPAV, Federazione AntiPirateria AudioVisiva, incollaborazione con i comandi della Guardia di Finanza, i corsi si sonosvolti presso il Comando Regionale della Guardia di Finanza di Palermo ed ilComando Provinciale di Catania. Agli incontri sono intervenuti il ComandanteRegionale della Guardia di Finanza della Sicilia, Generale Cosimo Sasso, eil Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, ColonnelloMario D’ Alonzo. Obiettivo dei corsi di formazione, rende noto uncomunicato, quello di illustrare quali metodologie investigative vengonoutilizzate durante le operazioni di verifica e presentare i risultatidell’intensa attivita’ di contrasto della pirateria portata a termine consuccesso in questi mesi. Sono state inoltre fornite indicazioni su comeidentificare prodotti contraffatti e su come rintracciare siti pirata inInternet. Durante gli incontri e’ stato anche illustrato il quadro normativosul diritto d’autore in Italia, soprattutto alla luce delle imminentimodifiche che subira’ il nostro ordinamento con il recepimento dellaDirettiva Europea contro la pirateria recentemente approvata dall’UnioneEuropea. Il fenomeno della pirateria informatica e’ molto diffuso in Italia:per quanto riguarda il software, ad esempio, il nostro Paese mostra un tassodi programmi per elaboratore contraffatti fra i piu’ elevati in Europa. LaGuardia di Finanza -prosegue la nota- combatte questo fenomeno coneccellenti risultati tramite appositi nuclei territoriali che assicurano unapresenza capillare sul territorio e un’attivita’ costante di contrasto dellapirateria. Dal canto loro, le associazioni che combattono la pirateria siimpegnano non soltanto a supportare tecnicamente le Forze dell’ Ordine, ma apromuovere iniziative di sensibilizzazione volte innanzitutto a educare allalegalita’. Ridurre il livello di pirateria si tradurrebbe in un vantaggioper le economie locali di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea,aiutando a ridurre la diffusione del fenomeno. Una diminuzione del tasso dipirateria, anche per una piccola percentuale porterebbe alla creazione diulteriori posti di lavoro e a un incremento del gettito fiscale. Un recentestudio pubblicato da IDC, conclude la nota, indica infatti che in Europa unariduzione della pirateria del 10% entro il 2006 condurrebbe alla creazionedi circa 200.000 nuovi posti di lavoro, generando maggiori entrate fiscaliper oltre 20 miliardi di euro.

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