Saranno convertite le informazioni relative ai diritti d’uso della terra, oggi in formato cartaceo, su supporto digitale, in virtu’ di un accordo siglato da He’lder Muteia, Ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale del Mozambico, Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie del Governo Italiano e Alan Rossi, CEO della Fondazione Development Gateway.
Il Governo del Mozambico con il supporto del Governo Italiano e della Fondazione Development Gateway convertira’ le informazioni su supporto digitale: i sistemi di gestione del territorio (e-Land Registry e Land Information Management System – LIMS) sono fondamentali per sostenere la gestione del territorio e delle risorse naturali del paese e per fornire servizi ai cittadini e alle imprese in modo moderno, efficiente, affidabile e trasparente.
L’accordo prevede il finanziamento e la fornitura di consulenza tecnica, per la prima fase di questa ampia iniziativa. La cerimonia della firma tra i tre partner ha avuto luogo nel corso di una videoconferenza ospitata negli uffici della Banca Mondiale di Maputo, Roma e Washington DC.
Le nuove informazioni in formato digitale potranno essere messe a disposizione dal Servizio di Gestione del Territorio e del Catasto (Direcção Nacional de Geografia e Cadastro) del Ministero dell’Agricoltura delle altre strutture della pubblica amministrazione centrale e locale del Mozambico che gestiscono e utilizzano le informazioni sul territorio e forniscono servizi ai cittadini e alle imprese, migliorando cosi’ i processi decisionali nella richiesta di informazioni e nell’utilizzo del territorio e delle risorse naturali.
L’iniziativa, oltre ad essere un passo decisivo verso la completa realizzazione della strategia di e-Government del Mozambico, e’ strettamente legata ad altri progetti nazionali di e-Government come la Rete di Governo (GovNet).
Questo progetto gia’ in esecuzione, e anch’esso promosso e finanziato dal Governo Italiano e dalla Fondazione Development Gateway, e’ mirato alla realizzazione di una Intranet di governo che migliorera’ l’operativita’ della pubblica amministrazione del paese e la relazione con i cittadini.
I due progetti rientrano nell’e-Government Grants Program lanciato dal Governo Italiano – nell’ambito della “Iniziativa e-Government per lo sviluppo” – e dalla Fondazione Development Gateway, che si pone l’obiettivo di sostenere i paesi in via di sviluppo nell’individuazione e nella realizzazione di progetti di e-Government.
In effetti il Governo del Mozambico e’ stato tra i primi paesi africani ad identificare le tecnologie dell’informazione della comunicazione (ICT) come strumento chiave e trasversale.
Cio’ ha portato alla costituzione della Commissione per le Politiche ICT (www.infopol.gov.mz), una task force ad alto livello sulle tecnologie dell’informazione presieduta dal primo Ministro, e all’adozione di politiche per l’ICT e della relativa strategia attuativa, a seguito di un processo di consultazione esteso a livello nazionale che ha coinvolto maggiori stakeholders: il settore pubblico e privato, la societa’ civile e i cittadini, istituzioni accademiche e di ricerca, i media e la comunita’ dei donor internazionali.
Il Governo Italiano, come e’ noto, ha assunto l’impegno di fronte ai partner G8 e alla comunita’ internazionale di realizzare progetti concreti di e-Government per colmare il divario socio economico.
Riconoscendo l’importanza delle ICT per lo sviluppo, il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi ha affidato al Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca la responsabilita’ del coordinamento e dell’attuazione della “Iniziativa e-government per lo Sviluppo”.
La “Iniziativa Italiana eGovernment per lo Sviluppo” si pone quindi come componente operativa, concreta ed orientata ai progetti in un ampio quadro di “consenso” globale sul ruolo fondamentale della good governance e dell’esercizio di questa tramite le ICT nei processi di sviluppo e crescita sostenibili. Il ruolo della good governance e dell’uso delle ICT per lo sviluppo non solo e’ stato chiaramente individuato dalla DOT Force, ma e’ stato anche sancito da importanti atti, documenti e consessi internazionali, quali la Millenium Assembly delle Nazioni Unite, lo Human Development Report dell’UNDP (2001), il Monterrey Consensus della Conferenza delle Nazioni Unite “Financing for Development” (marzo 2002), il Development Report 2002 della World Bank (Capitolo 5), e piu’ recentemente durante il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg (settembre 2002).
L’Iniziativa “e-government per lo Sviluppo” e’ stata lanciata a Palermo nell’Aprile 2002 durante la Conferenza internazionale “e-Government for Development”.
La Conferenza, organizzata dal Governo italiano in collaborazione con il Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UNDESA) e’ stata l’occasione per presentare alla comunita’ internazionale le potenzialita’ dell’e-Government come strumento di sviluppo sociale ed economico oltre che un fondamentale momento di incontro, riflessione e divulgazione dell’Iniziativa Italiana.
All’evento hanno partecipato piu’ di 90 Paesi con circa 700 delegati ad alto livello, inclusi cinque Primi Ministri (Italia, Albania, Costa d’Avorio, Mozambico, Tunisia) e numerosi Ministri.
L’Iniziativa Italiana e’ stata condivisa con gli altri leader G8 al summit di Kananaskis (Canada, maggio 2002), momento in cui si e’ conclusa la fase strategica e progettuale dell’Iniziativa, che, a partire dall’autunno del 2002, ha visto l’inizio della fase di lancio ed implementazione dei progetti concreti in cinque Paesi beneficiari iniziali: Giordania, Albania, Nigeria, Mozambico e Tunisia.
L’obiettivo dell’iniziativa non e’ quello di produrre studi o documentazioni cartacee ma di contribuire fattivamente alla realizzazione di progetti specifici, congiuntamente identificati con i Paesi beneficiari e coerenti con il framework dell’eModel per dare un apporto complessivo all’informatizzazione delle amministrazioni pubbliche e delle loro funzioni.
A tal fine, il Governo italiano, mediante consultazioni a livello tecnico e politico, sta discutendo con i primi Paesi beneficiari alcune aree per essi prioritarie per far partire dei progetti iniziali.
Un’iniziativa progettuale cosi’ ampia ed in espansione richiede la mobilitazione di un ammontare di risorse idoneo a sostenerla.
Per questa ragione il Governo italiano ha provveduto a stabilire accordi finanziari con le principali organizzazioni internazionali, quali le Nazioni Unite, la Banca Mondiale, la Gateway Foundation, la Banca Inter-Americana per lo sviluppo, stanziando per l’Iniziativa 20 milioni di dollari americani per il 2002.
Inoltre, per aumentare le disponibilita’ finanziarie, si sta attualmente lavorando per catalizzare forze e risorse da altri Governi G8, fondazioni, agenzie nazionali di cooperazione, settore privato ed organizzando e coordinando azioni ed iniziative satellite per i progetti anche collaborando con il settore non-profit.
Al fine di supportare e gestire la fase operativa dei progetti pilota si e’ insediata presso il Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie una Unita’ tecnica. Di pari passo alla crescita dell’Iniziativa, cresce anche l’impegno diretto del Governo tramite il coinvolgimento permanente di altre expertise, organizzate dall’Unita’, tra le quali quella della Ragioneria Generale dello Stato, della CONSIP (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici), dell’Agenzia del Territorio, dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) ecc.
Si ricorda che il forte impegno dei Governi G8 per ridurre il divario digitale fra paesi piu’ ricchi e quelli in via di sviluppo (PVS) si e’ concretizzato per la prima volta durante il Summit di Kyushu-Okinawa del luglio 2000 con l’approvazione della Carta sulla Societa’ Globale dell’Informazione e con la creazione di una task force internazionale, la DOT Force (Digital Opportunity Task Force), con il mandato di elaborare un Piano d’Azione da presentare al successivo Summit G8.
L’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nelle attivita’ economiche e sociali puo’ infatti offrire enormi opportunita’ a tutti i paesi per ridurre le disuguaglianze ed innescare processi di crescita sostenibile e durevole.
Lo sviluppo dell’e-Government puo’ rappresentare il punto di partenza ed il motore di questi processi, incentivando l’efficienza del sistema economico, aumentando la qualita’ e la trasparenza delle procedure della pubblica amministrazione e del decision making, fattori questi di oggettivo richiamo per gli investimenti esteri e, specialmente per i paesi in via di sviluppo, di assistenza finanziaria multilaterale e bilaterale.
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