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I Consumatori Vogliono iTunes Piu’ Indipendente

29 Giugno 2004 Commenta

CARDIFF, WALES – L’Europa non e’ l’America. Dopo Gorge W. Bush anche SteveJobs scopre che ci sono differenze sostanziali tra il vecchio e il nuovocontinente. Traduzione: da questa parte dell’Atlantico per iTunes la stradasara’ piu’ dura.

A pochi giorni dal lancio europeo il servizio dimusica online si presenta infatti molto piu’ magro rispetto al suo omologo astelle e strisce: mancano i titoli indipendenti.
La Association ofIndependent Music, che raggruppa 820 indie del Regno Unito, si e’ rifiutatadi siglare con la casa della mela morsicata un accordo che prevede uncompenso fisso per i prossimo tre anni.

Il contratto proposto e’troppo sfavorevole per gli artisti, hanno commentato le case discograficherifiutandosi cosi’ di concedere a iTunes i diritti per la distribuzioneonline dei brani.
Da parte loro, gli utenti hanno gia’ messo in scena leprime dimostrazioni di protesta utilizzando la modalita’ di file sharing delsistema per esprimere il proprio disappunto e costringere la societa’ diSteve Jobs a cambiare idea e a rimpinguare il catalogo.
Sono cosi’comparse le prime directory personali con titoli significativi come “iTunesneeds more indies” o “Most of the music I want isn’t oniTMS!”.

L’Europa non e’ l’America, dunque. Almeno per Apple che si e’accorta fin dall’inizio che nel vecchio continente dovra’ sudare di piu’ perconquistare il primato in un settore promettente.
Se in patria iTunes hapotuto sfruttare il vantaggio di partire per primo, qui da noi il serviziosbarca quando Napster 2.0, Wippit, On demand distribution e Coca Cola hannogia’ conquistato preziose nicchie di utenti.

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