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Anticopyright: Prosciolto Il Giudice Francione. Salva L’Insidacabilita’ Dei Giudici.

28 Gennaio 2003 Commenta

ROMA – Il Giudice Gennaro Francione, sottoposto a indagini disciplinari per aver assolto nel 2001 alcuni extra-comunitari che vendevano compact disc contraffatti, e’ stato prosciolto dal Consiglio Superiore della Magistratura. Ribadita l’autonomia e l’insindacabilita’ dei giudici. La Sezione Disciplinare del CSM, con la decisione n. 115 del 2002 (depositata il 7/1/03), ha rigettato l’ipotesi di proseguire nell’azione disciplinare nei confronti del Dottor Francione. Le motivazioni della posizione assunta dall’organo giudicante trovano chiaro fondamento nei principi della Costituzione italiana e nell’orientamento costante della Sezione Disciplinare del CSM e delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione: “i provvedimenti resi dal giudice nell’esercizio della sua funzione non sono sindacabili in sede disciplinare, salvo i casi di errore in diritto o in fatto cosi’ evidente, da potersi ritenere ed affermare la sussistenza di ingiustificabile ignoranza di specifiche disposizioni di legge, ovvero di gravissima negligenza nello studio degli atti; e salva l’ipotesi, altresi’, di deliberata violazione di legge per fini diversi da quelli di giustizia ed estranei all’accertamento della verita'”. Nel caso de quo, invece, non ricorre alcuna delle situazioni eccezionali citate. Nel merito, inoltre, la Sezione Disciplinare ha confermato in pieno il ricorso ex art. 129 c.p.p all’esimente dello “stato di necessita'” senza prove, come fatto notorio, invocata dal Giudice Francione per assolvere i quattro senegalesi incolpati di violazione delle norme sul diritto d’autore e ricettazione. Dunque, una vittoria su tutti i fronti. Infine, suonano come monito (decisamente attuale) le ultime frasi della sentenza in oggetto: “Va, dunque, ribadito a garanzia e presidio dei principi affermati dalla Costituzione agli articoli 101 (soggezione del giudice soltanto alla legge), 102 (esercizio della giurisdizione riservato in via esclusiva ai giudici) e 104 (autonomia ed indipendenza della magistratura), principi ormai sedimentati nella coscienza e nella cultura istituzionale del nostro Paese – che deve essere escluso ogni sindacato disciplinare, escluso i limiti anzidetti, sul contenuto dei provvedimenti giurisdizionali”.

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