Libro Terzo: Della proprietà
Titolo V: Dell'usufrutto, dell'uso e dell'abitazione
Capo I: Dell'usufrutto
Sezione I: Disposizioni generali
Art. 978 Costituzione
L'usufrutto è stabilito dalla legge (324, 540 e seguenti, 581, 1153) o
dalla volontà dell'uomo (587, 1350 n. 2, 1376, 2643 n. 2, 2684). Può anche
acquistarsi per usucapione (1158 e seguenti).
Art. 979 Durata
La durata dell'usufrutto non può eccedere la vita dell'usufruttuario (678,
698, 796, 853, 1014).
L'usufrutto costituito a favore di una persona giuridica non può durare
più di trenta anni (999, 1014).
Art. 980 Cessione dell'usufrutto
L'usufruttuario può cedere il proprio diritto per un certo tempo o per
tutta la sua durata, se ciò non è vietato dal Titolo costitutivo (1002,
1350 n. 2, 2643 n. 2, 2810).
La cessione dev'essere notificata al proprietario; finché non sia stata
notificata, l'usufruttuario è solidalmente obbligato con il cessionario
verso il proprietario (1292).
Sezione II: Dei diritti nascenti dall'usufrutto
Art. 981 Contenuto del diritto di usufrutto
L'usufruttuario ha diritto di godere della cosa, ma deve rispettarne la
destinazione economica.
Egli può trarre dalla cosa ogni utilità che questa può dare (1998), fermi
i limiti stabiliti in questo Capo.
Art. 982 Possesso della cosa
L'usufruttuario ha il diritto di conseguire il possesso della cosa di cui
ha l'usufrutto, salvo quanto è disposto dall'art. 1002.
Art. 983 Accessioni
L'usufrutto si estende a tutte le accessioni della cosa (817 e seguenti,
934 e seguenti).
Se il proprietario dopo l'inizio dell'usufrutto, con il consenso
dell'usufruttuario, ha fatto nel fondo costruzioni o piantagioni,
l'usufruttuario è tenuto a corrispondere gli interessi (1284) sulle somme
impiegate. La norma si applica anche nel caso in cui le costruzioni o
piantagioni sono state fatte per disposizione della pubblica autorità.
Art. 984 Frutti
I frutti naturali e i frutti civili spettano all'usufruttuario per la
durata del suo diritto (820 s )
Se il proprietario e l'usufruttuario si succedono nel godimento della cosa
entro l'anno agrario o nel corso di un periodo produttivo di maggiore
durata, l'insieme di tutti i frutti si ripartisce fra l'uno e l'altro in
proporzione della durata del rispettivo diritto nel periodo stesso (199;
att. 150).
Le spese per la produzione e il raccolto sono a carico del proprietario e
dell'usufruttuario nella proporzione indicata dal comma precedente ed
entro i limiti del valore dei frutti (821).
Art. 985 Miglioramenti
L'usufruttuario ha diritto a un'indennità per i miglioramenti che
sussistono al momento della restituzione della cosa (att. 157).
L'indennità si deve corrispondere nella minor somma tra l'importo della
spesa e l'aumento di valore conseguito dalla cosa per effetto dei
miglioramenti.
L'autorità giudiziaria, avuto riguardo alle circostanze, può disporre che
il pagamento della indennità prevista dai commi precedenti sia fatto
ratealmente, imponendo in questo caso idonea garanzia (1179, Cod. Proc.
Civ. 119).
Art. 986 Addizioni
L'usufruttuario può eseguire addizioni che non alterino la destinazione
economica della cosa.
Egli ha diritto di toglierle alla fine dell'usufrutto, qualora ciò possa
farsi senza nocumento della cosa, salvo che il proprietario preferisca
ritenere le addizioni stesse. In questo caso deve essere corrisposta
all'usufruttuario un'indennità pari alla minor somma tra l'importo della
spesa e il valore delle addizioni al tempo della riconsegna.
Se le addizioni non possono separarsi senza nocumento della cosa e
costituiscono miglioramento di essa si applicano le disposizioni relative
ai miglioramenti (att. 157).
Art. 987 Miniere, cave e torbiere
L'usufruttuario gode delle cave e torbiere (826) già aperte e in esercizio
all'inizio dell'usufrutto. Non ha facoltà di aprirne altre senza il
consenso del proprietario.
Per le ricerche e le coltivazioni minerarie, di cui abbia ottenuto il
permesso, l'usufruttuario deve indennizzare il proprietario dei danni che
saranno accertati alla fine dell'usufrutto.
Se il permesso è stato ottenuto dal proprietario o da un terzo, questi
devono al: l'usufruttuario un'indennità corrispondente al diminuito
godimento del fondo durante l'usufrutto.
Art. 988 Tesoro
Il diritto dell'usufruttuario non si estende al tesoro che si scopra
durante l'usufrutto, salve le ragioni che gli possono competere come
ritrovatore (932).
Art. 989 Boschi, filari e alberi sparsi di alto fusto
Se nell'usufrutto sono compresi boschi o filari cedui ovvero boschi o
filari di alto fusto destinati alla produzione di legna, l'usufruttuario
può procedere ai tagli ordinari, curando il mantenimento dell'originaria
consistenza dei boschi o dei filari e provvedendo, se occorre, alla loro
ricostituzione.
Circa il modo, l'estensione, l'ordine e l'epoca dei tagli, l'usufruttuario
è tenuto a uniformarsi, oltre che alle leggi e ai regolamenti forestali,
alla pratica costante della regione.
Le stesse regole si applicano agli alberi di alto fusto sparsi per la
campagna, destinati ad essere tagliati.
Art. 990 Alberi di alto fusto divelti, spezzati o periti
Gli alberi di alto fusto divelti, spezzati o periti per accidente spettano
al proprietario. L'usufruttuario può servirsi di essi soltanto per le
riparazioni che sono a suo carico.
Art. 991 Alberi fruttiferi
Gli alberi fruttiferi che periscono e quelli divelti o spezzati per
accidente appartengono all'usufruttuario, ma questi ha l'obbligo di
sostituirne altri.
Art. 992 Pali per vigne e per altre coltivazioni
L'usufruttuario può prendere nei boschi i pali occorrenti per le vigne e
per le altre coltivazioni che ne abbisognano, osservando sempre la pratica
costante della regione.
Art. 993 Semenzai
L'usufruttuario può servirsi dei piantoni dei semenzai, ma deve osservare
la pratica costante della regione per il tempo e il modo della estrazione
e per la rimessa dei virgulti.
Art. 994 Perimento delle mandrie o dei greggi
Se l'usufrutto e stabilito sopra una mandria o un gregge, l'usufruttuario
e tenuto a surrogare gli animali periti, fino alla concorrente quantità
dei nati, dopo che la mandria o il gregge ha cominciato ad essere mancante
del numero primitivo.
Se la mandria o il gregge perisce interamente per causa non imputabile
all'usufruttuario, questi non è obbligato verso il proprietario che a
rendere conto delle pelli o del loro valore.
Art. 995 Cose consumabili
Se l'usufrutto comprende cose consumabili (7502), l'usufruttuario ha
diritto di servirsene e ha l'obbligo di pagarne il valore al termine
dell'usufrutto secondo la stima convenuta.
Mancando la stima, e in facoltà dell'usufruttuario di pagare le cose
secondo il valore che hanno al tempo in cui finisce l'usufrutto o di
restituirne altre in eguale qualità e quantità (1258).
Art. 996 Cose deteriorabili
Se l'usufrutto comprende cose che, senza consumarsi in un tratto, si
deteriorano a poco a poco, l'usufruttuario ha diritto di servirsene
secondo l'uso al quale sono destinate, e alla fine dell'usufrutto e
soltanto tenuto a restituirle nello stato in cui si trovano.
Art. 997 Impianti, opifici e macchinari
Se l'usufrutto comprende impianti, opifici o macchinari che hanno una
destinazione produttiva, l'usufruttuario è tenuto a riparare e a
sostituire durante l'usufrutto le parti che si logorano, in modo da
assicurare il regolare funzionamento delle cose suddette. Se
l'usufruttuario ha sopportato spese che eccedono quelle delle ordinarie
riparazioni (1004), il proprietario, al termine dell'usufrutto, è tenuto a
corrispondergli una congrua indennità (2651).
Art. 998 Scorte vive e morte
Le scorte vive e morte di un fondo devono essere restituite in eguale
quantità e qualità. L'eccedenza o la deficienza di esse deve essere
regolata in danaro, secondo il loro valore al termine dell'usufrutto.
Art. 999 Locazioni concluse dall'usufruttuario
Le locazioni concluse dall'usufruttuario, in corso al tempo della
cessazione dell'usufrutto, purché constino da atto pubblico (2699) o da
scrittura privata di data certa (2704) anteriore, continuano per la durata
stabilita (1599), ma non oltre il quinquennio dalla cessazione
dell'usufrutto.
Se la cessazione dell'usufrutto avviene per la scadenza del termine
stabilito, le locazioni non durano in ogni caso se non per l'anno e,
trattandosi di fondi rustici dei quali il principale raccolto è biennale o
triennale, se non per il biennio o triennio che si trova in corso al tempo
in cui cessa l'usufrutto (att. 51).
Art. 1000 Riscossione di capitali
Per la riscossione di somme che rappresentano un capitale gravato
d'usufrutto (1998), è necessario il concorso del titolare del credito e
dell'usufruttuario. Il pagamento fatto a uno solo di essi non è opponibile
all'altro, salve in ogni caso le norme relative alla cessione dei crediti
(260 e seguenti).
Il capitale riscosso dev'essere investito in modo fruttifero e su di esso
si trasferisce l'usufrutto. Se le parti non sono d'accordo sul modo
d'investimento, provvede l'autorità giudiziaria (1998).
Sezione III: Degli obblighi nascenti dall'usufrutto
Art. 1001 Obbligo di restituzione. Misura della diligenza
L'usufruttuario deve restituire le cose che formano oggetto del suo
diritto, al termine dell'usufrutto, salvo quanto è disposto dall'art. 995
(2930).
Nel godimento della cosa egli deve usare la diligenza del buon padre di
famiglia (1176).
Art. 1002 Inventario e garanzia
L'usufruttuario prende le cose nello stato in cui si trovano (982).
Egli è tenuto a fare a sue spese l'inventario dei beni, previo avviso al
proprietario (Cod. Proc. Civ. 769). Quando l'usufruttuario è dispensato
dal fare l'inventario, questo può essere richiesto dal proprietario a sue
spese.
L'usufruttuario deve inoltre dare idonea garanzia (1179). Dalla
prestazione della garanzia sono dispensati i genitori che hanno
l'usufrutto legale sui beni dei loro figli minori (324). Sono anche
dispensati il venditore e il donante con riserva d'usufrutto (796); ma,
qualora questi cedano l'usufrutto, il cessionario è tenuto a prestare
garanzia.
L'usufruttuario non può conseguire il possesso dei beni (982) prima di
aver adempiuto gli obblighi su indicati.
Art. 1003 Mancanza o insufficienza della garanzia
Se l'usufruttuario non presta la garanzia a cui e tenuto, si osservano le
disposizioni seguenti:
gli immobili sono locati o messi sotto amministrazione, salva la facoltà
all'usufruttuario di farsi assegnare per propria abitazione una casa
compresa nell'usufrutto. L'amministrazione è affidata, con il consenso
dell'usufruttuario, al proprietario o altrimenti a un terzo scelto di
comune accordo tra proprietario e usufruttuario o, in mancanza di tale
accordo, nominato dall'autorità giudiziaria (att. 59);
il danaro è collocato a interesse (1000-2);
i titoli al portatore si convertono in nominativi a favore del
proprietario con il vincolo dell'usufrutto, ovvero si depositano presso
una terza persona, scelta dalle parti, o presso un istituto di credito, la
cui designazione, in caso di dissenso, e fatta dall'autorità giudiziaria;
le derrate sono vendute e il loro prezzo è parimenti collocato a interesse
(1000-2).
In questi casi appartengono all'usufruttuario gli interessi dei capitali,
le rendite, le pigioni e i fitti.
Se si tratta di mobili i quali si deteriorano con l'uso, il proprietario
può chiedere che siano venduti e ne sia impiegato il prezzo come quello
delle derrate. L'usufruttuario può nondimeno domandare che gli siano
lasciati i mobili necessari per il proprio uso.
Art. 1004 Spese a carico dell'usufruttuario
Le spese e, in genere, gli oneri relativi alla custodia, amministrazione e
manutenzione ordinaria della cosa sono a carico dell'usufruttuario.
Sono pure a suo carico le riparazioni straordinarie rese necessarie
dall'inadempimento degli obblighi di ordinaria manutenzione.
Art. 1005 Riparazioni straordinarie
Le riparazioni straordinarie sono a carico del proprietario.
Riparazioni straordinarie sono quelle necessarie ad assicurare la
stabilità dei muri maestri e delle volte, la sostituzione delle travi, il
rinnovamento, per intero o per una parte notevole, dei tetti, solai,
scale, argini, acquedotti, muri di sostegno o di cinta.
L'usufruttuario deve corrispondere al proprietario, durante l'usufrutto,
l'interesse (1284) delle somme spese per le riparazioni straordinarie.
Art. 1006 Rifiuto del proprietario alle riparazioni
Se il proprietario rifiuta di eseguire le riparazioni poste a suo carico o
ne ritarda l'esecuzione senza giusto motivo, e in facoltà
dell'usufruttuario di farle eseguire a proprie spese. Le spese devono
essere rimborsate alla fine dell'usufrutto senza interesse. A garanzia del
rimborso l'usufruttuario ha diritto di ritenere l'immobile riparato (2756;
att. 152).
Art. 1007 Rovina parziale di edificio accessorio
Le disposizioni dei due articoli precedenti si applicano anche nel caso in
cui, per vetusta o caso fortuito, rovini soltanto in parte l'edificio che
formava accessorio necessario del fondo soggetto a usufrutto.
Art. 1008 Imposte e altri pesi a carico del l'usufruttuario
L'usufruttuario è tenuto per la durata del suo diritto, ai carichi
annuali, come le imposte, i canoni, le rendite fondiarie e gli altri pesi
che gravano sul reddito.
Per l'anno in corso al principio e alla fine dell'usufrutto questi carichi
si ripartiscono tra il proprietario e l'usufruttuario in proporzione della
durata del rispettivo diritto (984).
Art. 1009 Imposte e altri pesi a carico del proprietario
Al pagamento dei carichi imposti sulla proprietà durante l'usufrutto,
salvo diverse disposizioni di legge, è tenuto il proprietario, ma
l'usufruttuario gli deve corrispondere l'interesse (1284) della somma
pagata.
Se l'usufruttuario ne anticipa il pagamento, ha diritto di essere
rimborsato del capitale alla fine dell'usufrutto.
Art. 1010 Passività gravanti su eredità in usufrutto
L'usufruttuario di un'eredità o di una quota di eredità (588) è obbligato
a pagare per intero, o in proporzione della quota, le annualità e gli
interessi dei debiti o dei legati da cui l'eredità stessa sia gravata.
Per il pagamento del capitale dei debiti o dei legati, che si renda
necessario durante l'usufrutto, e in facoltà dell'usufruttuario di fornire
la somma occorrente, che gli deve essere rimborsata senza interesse alla
fine dell'usufrutto.
Se l'usufruttuario non può o non vuole fare questa anticipazione, il
proprietario può pagare tale somma, sulla quale l'usufruttuario deve
corrispondergli l'interesse (1284) durante l'usufrutto, o può vendere una
porzione dei beni soggetti all'usufrutto fino alla concorrenza della somma
dovuta.
Se per il pagamento dei debiti si rende necessaria la vendita dei beni,
questa è fatta d'accordo tra proprietario e usufruttuario, salvo ricorso
all'autorità giudiziaria in caso di dissenso. L'espropriazione forzata
deve seguire contro ambedue.
Art. 1011 Ritenzione per le somme anticipate
Nelle ipotesi contemplate dal secondo comma dell'art. 1009 e dal secondo
comma dell'art. 1010, l'usufruttuario ha diritto di ritenzione sui beni
che sono in suo possesso fino alla concorrenza della somma a lui dovuta
(att. 152).
Art. 1012 Usurpazioni durante l'usufrutto e azioni relative alle
servitù
Se durante l'usufrutto un terzo commette usurpazione sul fondo o
altrimenti offende le ragioni del proprietario, l'usufruttuario e tenuto a
fargliene denunzia e, omettendola, è responsabile dei danni che
eventualmente siano derivati al proprietario.
L'usufruttuario può far riconoscere (2653) l'esistenza delle servitù a
favore del fondo (1079) o l'inesistenza di quelle che si pretende di
esercitare sul fondo medesimo (949); egli deve in questi casi chiamare in
giudizio il proprietario (Cod. Proc. Civ. 102).
Art. 1013 Spese per le liti
Le spese delle liti che riguardano tanto la proprietà quanto l'usufrutto
sono sopportate dal proprietario e dall'usufruttuario in proporzione del
rispettivo interesse.
Sezione IV: Estinzione e modificazioni dell'usufrutto
Art. 1014 Estinzione dell'usufrutto
Oltre quanto è stabilito dall'art. 979 (328), l'usufrutto si estingue:
per prescrizione per effetto del non uso durato per venti anni (2934 e
seguenti);
per la riunione dell'usufrutto e della proprietà nella stessa persona
(2814);
per il totale perimento della cosa su cui è costituito (1016 e seguenti).
Art. 1015 Abusi dell'usufruttuario
L'usufrutto può anche cessare per l'abuso (2561, 2814) che faccia
l'usufruttuario del suo diritto alienando i beni o deteriorandoli o
lasciandoli andare in perimento per mancanza di ordinarie riparazioni
(1004).
L'autorità giudiziaria può, secondo le circostanze, ordinare che
l'usufruttuario dia garanzia, qualora ne sia esente, o che i beni siano
locati o posti sotto amministrazione a spese di lui, o anche dati in
possesso al proprietario con l'obbligo di pagare annualmente
all'usufruttuario, durante l'usufrutto, una somma determinata.
I creditori dell'usufruttuario possono intervenire nel giudizio per
conservare le loro ragioni, offrire il risarcimento dei danni e dare
garanzia per l'avvenire (2900).
Art. 1016 Perimento parziale della cosa
Se una sola parte della cosa soggetta all'usufrutto perisce, l'usufrutto
si conserva sopra ciò che rimane.
Art. 1017 Perimento della cosa per colpa o dolo di terzi
Se il perimento della cosa non è conseguenza di caso fortuito, l'usufrutto
si trasferisce sull'indennità dovuta dal responsabile del danno.
Art. 1018 Perimento dell'edificio
Se l'usufrutto è stabilito sopra un fondo, del quale fa parte un edificio,
e questo viene in qualsiasi modo a perire, l'usufruttuario ha diritto di
godere dell'area e dei materiali.
La stessa disposizione si applica se l'usufrutto e stabilito soltanto
sopra un edificio. In tal caso, però, il proprietario, se intende
costruire un altro edificio, ha il diritto di occupare l'area e di valersi
dei materiali, pagando all'usufruttuario, durante l'usufrutto, gli
interessi (1284) sulla somma corrispondente al valore dell'area e dei
materiali.
Art. 1019 Perimento di cosa assicurata dall'usufruttuario
Se l'usufruttuario ha provveduto all'assicurazione della cosa o al
pagamento dei premi per la cosa già assicurata, l'usufrutto si trasferisce
sull'indennità dovuta dall'assicuratore.
Se è perito un edificio e il proprietario intende di ricostruirlo con la
somma conseguita come indennità, l'usufruttuario non può opporsi.
L'usufrutto in questo caso si trasferisce sull'edificio ricostruito. Se
però la somma impiegata nella ricostruzione è maggiore di quella spettante
in usufrutto, il diritto dell'usufruttuario sul nuovo edificio è limitato
in proporzione di quest'ultima.
Art. 1020 Requisizione o espropriazione
Se la cosa è requisita o espropriata per pubblico interesse, l'usufrutto
si trasferisce sull'indennità relativa (1000).
Capo II: Dell'uso e dell'abitazione
Art. 1021 Uso
Chi ha il diritto d'uso di una cosa, può servirsi di essa e, se è
fruttifera, può raccogliere i frutti (821) per quanto occorre ai bisogni
suoi e della sua famiglia (1023 e seguenti, 1100).
I bisogni si devono valutare secondo la condizione sociale del titolare
del diritto.
Art. 1022 Abitazione
Chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai
bisogni suoi e della sua famiglia.
Art. 1023 Ambito della famiglia
Nella famiglia si comprendono anche i figli nati dopo che è cominciato il
diritto d'uso o d'abitazione, quantunque nel tempo in cui il diritto e
sorto la persona non avesse contratto matrimonio. Si comprendono inoltre i
figli adottivi (291 e seguenti), i figli naturali riconosciuti (250 e
seguenti) e gli affiliati (404 e seguenti), anche se l'adozione, il
riconoscimento o l'affiliazione sono seguiti dopo che il diritto era già
sorto. Si comprendono infine le persone che convivono con il titolare del
diritto per prestare a lui o alla sua famiglia i loro servizi (att. 153).
Art. 1024 Divieto di cessione
I diritti di uso e di abitazione non si possono cedere (853) o dare in
locazione.
Art. 1025 Obblighi inerenti all'uso e all'abitazione
Chi ha l'uso di un fondo e ne raccoglie tutti i frutti o chi ha il diritto
di abitazione e occupa tutta la casa e tenuto alle spese di coltura, alle
riparazioni ordinarie e al pagamento dei tributi come l'usufruttuario
(1004 e seguenti).
Se non raccoglie che una parte dei frutti o non occupa che una parte della
casa, contribuisce in proporzione di ciò che gode.
Art. 1026 Applicabilità delle norme sull'usufrutto
Le disposizioni relative all'usufrutto (978 e seguenti) si applicano, in
quanto compatibili, all'uso e all'abitazione.
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