Codice Civile
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Libro Sesto: Della tutela dei diritti
Titolo III: Della responsabilità patrimoniale, delle cause di
prelazione e della conservazione della garanzia patrimoniale
Capo I: Disposizioni generali
Art. 2740 Responsabilità patrimoniale
Il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi
beni presenti e futuri.
Le limitazioni della responsabilità non sono ammesse se non nei casi
stabiliti dalla legge.
Art. 2741 Concorso dei creditori e
cause di prelazione
I creditori hanno eguale diritto di essere soddisfatti sui beni del
debitore, salve le cause legittime di prelazione.
Sono cause legittime di prelazione i privilegi, il pegno (2784 e seguenti)
e le ipoteche (2808 e seguenti).
Art. 2742 Surrogazione
dell'indennità alla cosa
Se le cose soggette a privilegio, pegno (2784 e seguenti) o ipoteca (2808
e seguenti) sono perite o deteriorate, le somme dovute dagli assicuratori
per indennità della perdita o del deterioramento (1905) sono vincolate al
pagamento dei crediti privilegiati, pignoratizi o ipotecari, secondo il
loro grado, eccetto che le medesime vengano impiegate a riparare la
perdita o il deterioramento (Cod. Nav. 553, 1026). L'autorità giudiziaria
può, su istanza degli interessati, disporre le opportune cautele per
assicurare l'impiego delle somme nel ripristino o nella riparazione della
cosa.
Gli assicuratori sono liberati qualora paghino dopo trenta giorni dalla
perdita o dal deterioramento, senza che sia stata fatta opposizione.
Quando però si tratta di immobili su cui gravano iscrizioni, gli
assicuratori non sono liberati se non dopo che è decorso senza opposizione
il termine di trenta giorni (2964) dalla notificazione ai creditori
iscritti (2844) del fatto che ha dato luogo alla perdita o al
deterioramento.
Sono del pari vincolate al pagamento dei crediti suddetti le somme dovute
per causa di servitù coattive (1032 e seguenti) o di comunione forzosa
(1117 e seguenti) o di espropriazione per pubblico interesse (834),
osservate, per quest'ultima, le disposizioni della legge speciale.
Art. 2743 Diminuzione della garanzia
Qualora la cosa data in pegno o sottoposta a ipoteca perisca o si
deteriori, anche per caso fortuito, in modo da essere insufficiente alla
sicurezza del creditore, questi può chiedere che gli sia prestata idonea
garanzia su altri beni e, in mancanza, può chiedere l'immediato pagamento
del suo credito (1186).
Art. 2744 Divieto del patto
commissorio
E' nullo il patto (1419) col quale si conviene che, in mancanza del
pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa
ipotecata o data in pegno passi al creditore. Il patto è nullo anche se
posteriore alla costituzione dell'ipoteca o del pegno (2796 e seguenti).
Capo II: Dei privilegi
Sezione I: Disposizioni generali
Art. 2745 Fondamento del privilegio
Il privilegio (att. 234) è accordato dalla legge in considerazione della
causa del credito. La costituzione del privilegio può tuttavia dalla legge
essere subordinata alla convenzione delle parti; può anche essere
subordinata a particolari forme di pubblicità.
Art. 2746 Distinzione dei privilegi
Il privilegio è generale o speciale. Il primo si esercita su tutti i beni
mobili del debitore, il secondo su determinati beni mobili o immobili.
Art. 2747 Efficacia del privilegio
Il privilegio generale non può esercitarsi in pregiudizio dei diritti
spettanti ai terzi sui mobili (1153) che ne formano oggetto, salvo quanto
è disposto dagli artt. 2913, 2914, 2915 e 2916.
Se la legge non dispone diversamente, il privilegio speciale sui mobili,
sempre che sussista la particolare situazione alla quale è subordinato
(2769), può esercitarsi in pre giudizio dei diritti acquistati dai terzi
posteriormente al sorgere di esso (26837.
Art. 2748 Efficacia del privilegio
speciale rispetto al pegno e alle ipoteche
Se la legge non dispone altrimenti, il privilegio speciale sui beni mobili
non può esercitarsi in pregiudizio del creditore pignoratizio (2784 e
seguenti; att. 234).
I creditori che hanno privilegio sui beni immobili sono preferiti ai
creditori ipotecari se la legge non dispone diversamente.
Art. 2749 Estensione del privilegio
Il privilegio accordato al credito si estende alle spese ordinarie per
l'intervento nel processo di esecuzione (Cod. Proc. Civ. 47.4 e seguenti).
Si estende anche agli interessi dovuti per l'anno in corso alla data del
pignoramento (Cod. Proc. Civ. 491 e seguenti) e per quelli dell'anno
precedente.
Gli interessi successivamente maturati hanno privilegio nei limiti della
misura legale (1284) fino alla data della vendita.
Art. 2750 Privilegi marittimi,
aeronautici e privilegi stabiliti da leggi speciali
I privilegi sulla nave, sul nolo e sulle cose caricate e i privilegi
sull'aeromobile, sul nolo e sulle cose caricate sono regolati dal codice
della navigazione (Cod. Nav. 548 e seguenti, 1022 e seguenti).
Ai privilegi previsti da leggi speciali si applicano le norme di questo
capo, se non è diversamente disposto.
Sezione II: Dei privilegi sui mobili
§ 1 Dei privilegi generali sui mobili
Art. 2751 Crediti per spese funebri
d'infermità, alimenti
Hanno privilegio generale sui mobili, nell'ordine che segue, i crediti
riguardanti:
le spese funebri necessarie secondo gli usi;
le spese d'infermità fatte negli ultimi sei mesi della vita del debitore;
le somministrazioni di vitto, vesti e alloggio, nei limiti della stretta
necessità, fatte al debitore per lui e per la sua famiglia negli ultimi
sei mesi;
i crediti di alimenti per gli ultimi tre mesi a favore delle persone alle
quali gli alimenti sono dovuti per legge.
Art. 2751 bis Crediti per
retribuzioni e provvigioni, crediti dei coltivatori diretti, delle società
od enti cooperativi e delle imprese artigiane
Hanno privilegio generale sui mobili i crediti riguardanti:
le retribuzioni dovute, sotto qualsiasi forma, ai prestatori di lavoro
subordinato e tutte le indennità dovute per effetto della cessazione del
rapporto di lavoro, nonché il credito del lavoratore per i danni
conseguenti alla mancata corresponsione, da parte del datore di lavoro,
dei contributi previdenziali ed assicurativi obbligatori ed il credito per
il risarcimento del danno subito per effetto di un licenziamento
inefficace, nullo o annullabile;
le retribuzioni dei professionisti e di ogni altro prestatore d'opera
intellettuale dovute per gli ultimi due anni di prestazione;
le provvigioni derivanti dal rapporto di agenzia dovute per l'ultimo anno
di prestazione e le indennità dovute per la cessazione del rapporto
medesimo;
i crediti del coltivatore diretto, sia proprietario che affittuario,
mezzadro, colono, soccidario o comunque compartecipante, per i
corrispettivi della vendita dei prodotti nonché i crediti del mezzadro o
del colono indicati dall'art. 2765;
i crediti dell'impresa artigiana e delle società od enti cooperativi di
produzione e di lavoro, per i corrispettivi dei servizi prestati e della
vendita dei manufatti;
5 bis. i crediti delle società cooperative agricole e dei loro consorzi
per i corrispettivi della vendita dei prodotti.
Art. 2752 Crediti per contributi
diretti dello Stato, per imposta sul valore aggiunto e per tributi degli
enti locali
Hanno privilegio generale sui mobili del debitore i crediti dello Stato
per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, sul reddito delle persone
giuridiche e per l'imposta locale sui redditi, limitatamente all'imposta o
alla quota d'imposta non imputabile ai redditi immobiliari e a quelli di
natura fondiaria non determinabili catastalmente, iscritti nei ruoli
principali suppletivi, speciali o straordinari posti in riscossione
nell'anno in cui si procede all'esecuzione e nell'anno precedente.
Se si tratta di ruoli suppletivi, e si procede per imposte relative a
periodi d'imposta anteriori agli ultimi due, il privilegio non può
esercitarsi per un importo superiore a quello degli ultimi due anni,
qualunque sia il periodo cui le imposte si riferiscono.
Hanno altresì privilegio generale sui mobili del debitore i crediti dello
Stato per le imposte, le pene pecuniarie e le soprattasse dovute secondo
le norme relative all'imposta sul valore aggiunto.
Hanno lo stesso privilegio, subordinatamente a quello dello Stato, i
crediti per le imposte, tasse e tributi dei comuni e delle province
previsti dalla legge per la finanza locale e dalle norme relative
all'imposta comunale sulla pubblicità e ai diritti sulle pubbliche
affissioni.
Art. 2753 Crediti per contributi di
assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti
Hanno privilegio generale sui mobili del datore di lavoro i crediti
derivanti dal mancato versamento dei contributi ad istituti, enti o fondi
speciali, compresi quelli sostitutivi o integrativi, che gestiscono forme
di assicurazione obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i
superstiti.
Art. 2754 Crediti per contributi
relativi ad altre forme di assicurazione
Hanno pure privilegio generale sui mobili del datore di lavoro i crediti
per i contributi dovuti a istituti ed enti per forme di tutela
previdenziale e assistenziale diverse da quelle indicate dal precedente
articolo, nonché gli accessori, limitatamente al cinquanta per cento del
loro ammontare, relativi a tali crediti ed a quelli indicati dal
precedente articolo.
§ 2 Dei privilegi sopra determinati mobili
Art. 2755 Spese per atti conservativi o
di espropriazione
I crediti per spese di giustizia fatte per atti conservativi (2905 e
seguenti; Cod. Proc. Civ. 671) o per l'espropriazione di beni mobili (Cod.
Proc. Civ. 513 e seguenti) nell'interesse comune dei creditori hanno
privilegio sui beni stessi.
Art. 2756 Crediti per prestazioni e
spese di conservazione e miglioramento
I crediti per le prestazioni e le spese relative alla conservazione o al
miglioramento di beni mobili hanno privilegio sui beni stessi, purché
questi si trovino ancora presso chi ha fatto le prestazioni o le spese.
Il privilegio ha effetto anche in pregiudizio dei terzi che hanno diritti
sulla cosa, qualora chi ha fatto le prestazioni o le spese sia stato in
buona fede.
Il creditore può ritenere la cosa soggetta al privilegio finché non è
soddisfatto del suo credito e può anche venderla secondo le norme
stabilite per la vendita del pegno.
Art. 2757 Crediti per
somministrazioni e lavori occorrenti per la produzione agricola
I crediti per le somministrazioni di sementi, di materie fertilizzanti e
antiparassitarie e di acqua per irrigazione, come pure i crediti per
lavori di coltivazione e di raccolta dell'annata agricola (821) hanno
privilegio sui frutti, alla cui produzione abbiano concorso.
Il privilegio si può esercitare finché i frutti si trovano nel fondo o
nelle sue dipendenze.
Si applica la disposizione del secondo comma dell'art. 2756.
Art. 2758 Crediti per tributi
indiretti
I crediti dello Stato per i tributi indiretti hanno privilegio sui mobili
ai quali i tributi si riferiscono e sugli altri beni indicati dalle leggi
relative, con l'effetto da esse stabilito.
Eguale privilegio hanno i crediti di rivalsa verso il cessionario ed il
committente previsti dalle norme relative all'imposta sul valore aggiunto,
sui beni che hanno formato oggetto della cessione o ai quali si riferisce
il servizio.
Il privilegio, per quanto riguarda l'imposta di successione, non ha
effetto in pregiudizio dei creditori che hanno esercitato il diritto di
separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede (512).
Art. 2759 Crediti per le imposte sul
reddito
I crediti dello Stato per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, sul
reddito delle persone giuridiche e per l'imposta locale sui redditi,
dovuta per i due anni anteriori a quello in cui si procede, hanno
privilegio, limitatamente all'imposta o alla quota d'imposta imputabile al
reddito d'impresa, sopra i mobili che servono all'esercizio di imprese
commerciali e sopra le merci che si trovano nel locale adibito
all'esercizio stesso o nell'abitazione dell'imprenditore.
Il privilegio si applica sui beni indicati nel comma precedente ancorché
appartenenti a persona diversa dall'imprenditore salvo che si tratti di
beni rubati o smarriti, di merci affidate all'imprenditore per la
lavorazione o di merci non ancora nazionalizzate munite di regolare
bolletta doganale.
Qualora l'accertamento del reddito iscritto a ruolo sia stato determinato
sinteticamente ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, la
ripartizione proporzionale dell'imposta, prevista dal primo comma, viene
effettuata sulla base dei redditi iscritti o iscrivibili ai fini
dell'imposta locale sui redditi.
Art. 2760 Crediti dell'albergatore
I crediti dell'albergatore per mercedi e somministrazioni verso le persone
albergate hanno privilegio sulle cose da queste portate nell'albergo e
nelle dipendenze e che continuano a trovarvisi (1783 e seguenti).
Il privilegio ha effetto anche in pregiudizio dei terzi che hanno diritti
sulle cose stesse, a meno che l'albergatore fosse a conoscenza di tali
diritti al tempo in cui le cose sono state portate nell'albergo.
Art. 2761 Crediti del vettore, del
mandatario, del depositano e del sequestratario
I crediti dipendenti dal contratto di trasporto (1678 e seguenti) e quelli
per le spese d'imposta anticipate dal vettore hanno privilegio sulle cose
trasportate finché queste rimangono presso di lui (1702).
I crediti derivanti dall'esecuzione del mandato (1703 e seguenti) hanno
privilegio sulle cose del mandante che il mandatario detiene per
l'esecuzione del mandato (1721, 1860).
I crediti derivanti dal deposito (1781) o dal sequestro convenzionale
(1802) a favore del depositario e del sequestratario hanno parimenti
privilegio sulle cose che questi detengono per effetto del deposito o del
sequestro.
Si applicano a questi privilegi le disposizioni del secondo e del terzo
comma dell'art. 2756.
Art. 2762 Privilegio del venditore
di macchine
Chi ha venduto macchine per un prezzo superiore a lire trentamila ha
privilegio per il prezzo non pagato sulle macchine vendute e consegnate,
anche se sono incorporate o congiunte all'immobile di proprietà del
compratore o di un terzo.
Il privilegio è subordinato alla trascrizione dei documenti, dai quali la
vendita e il credito risultano, nel registro indicato dal secondo comma
dell'art. 1524. La trascrizione è eseguita presso il tribunale nella
giurisdizione del quale è collocata la macchina.
Il privilegio dura per un triennio dalla data della vendita e ha effetto
fino a quando la macchina si trova in possesso del compratore nel luogo
dove è stata eseguita la trascrizione, salvo il caso di sottrazione
fraudolenta.
Il privilegio stabilito in questo articolo spetta anche alle banche
autorizzate all'esercizio di prestiti con garanzia sul macchinario, le
quali abbiano anticipato al compratore il prezzo per l'acquisto. Il
privilegio sussiste a condizione che il documento rilasciato a prova della
sovvenzione indichi lo scopo, l'ammontare e la scadenza del credito,
contenga l'esatta designazione della macchina soggetta al privilegio e sia
trascritto a norma del secondo comma di questo articolo.
Se il privilegio della banca concorre con quello del venditore, è
preferito il creditore che ha trascritto per primo.
Art. 2763 Crediti per canoni
enfiteutici
I crediti del concedente per il canone dovuto dall'enfiteuta per l'anno in
corso e per il precedente (960, 972 n. 2) hanno privilegio sui frutti
(820) dell'anno e su quelli raccolti anteriormente, purché si trovino nel
fondo o nelle sue dipendenze.
Art. 2764 Crediti del locatore di
immobili
Il credito delle pigioni e dei fitti (1571 e seguenti, 1615 e seguenti)
degli immobili ha privilegio sui frutti (820) dell'anno e su quelli
raccolti anteriormente, nonché sopra tutto ciò che serve a fornire
l'immobile o a coltivare il fondo locato.
Il privilegio sussiste per il credito dell'anno in corso, dell'antecedente
e dei successivi, se la locazione ha data certa (2704), e, in caso
diverso, per quello dell'anno in corso e del susseguente.
Lo stesso privilegio ha il credito dipendente da mancate riparazioni le
quali siano a carico del conduttore (1576, 1609, 1621), il credito per i
danni arrecati all'immobile locato, per la mancata restituzione delle
scorte (1640 e seguenti) e ogni altro credito dipendente da inadempimento
del contratto.
Il privilegio sui frutti sussiste finché si trovano nel fondo o nelle sue
dipendenze. Esso si può far valere anche nei confronti del subconduttore
(1595).
Il privilegio sulle cose che servono a fornire l'immobile locato o alla
coltivazione del fondo sussiste pure se le cose appartengono al
subconduttore, nei limiti in cui il locatore ha azione contro il medesimo.
Il privilegio sulle cose che servono a fornire l'immobile locato ha luogo
altresì nei confronti dei terzi, finché le cose si trovano nell'immobile,
salvo che si provi che il locatore conoscesse il diritto del terzo al
tempo in cui sono state introdotte (Cod. Proc. Civ. 621 e seguenti).
Qualora le cose che servono a fornire la casa o il fondo locato ovvero a
coltivare il medesimo vengano asportate dall'immobile senza il consenso
del locatore, questi conserva su di esse il privilegio, purché ne domandi
il sequestro, nei modi stabiliti dal codice di procedura civile per il
sequestro conservativo (Cod. Proc. Civ. 671 e seguenti), entro il termine
di trenta giorni dall'asportazione, se si tratta di mobili che servono a
fornire o a coltivare il fondo rustico, e di quindici giorni, se si tratta
di mobili che servono a fornire la casa. Restano salvi in ogni caso i
diritti acquistati dopo l'asportazione dei terzi che ignoravano
l'esistenza del privilegio (1519).
Art. 2765 Crediti derivanti dai contratti
di mezzadria e di colonia
Colui che concede un fondo a mezzadria (2141 e seguenti) o a colonia (2164
e seguenti) e il mezzadro o il colono hanno, per i crediti derivanti dal
contratto, privilegio sulla rispettiva parte dei frutti (820) e sulle cose
che servono a coltivare o a fornire il fondo dato a mezzadria o a colonia.
Il privilegio sui frutti sussiste finché questi si trovano nel fondo o
nelle sue dipendenze.
Si applicano le disposizioni degli ultimi tre commi dell'art. 2764 (1519).
Art. 2766 Crediti degli istituti di
credito agrario (abrogato)
Art. 2767 Crediti per risarcimento
di danni contro l'assicurato
Nel caso di assicurazione della responsabilità civile (1917), il credito
del danneggiato per il risarcimento ha privilegio, sull'indennità dovuta
dall'assicuratore (att. 235).
Art. 2768 Crediti dipendenti da
reato
Per i crediti dipendenti da reato hanno privilegio sulle cose sequestrate
lo Stato e le altre persone indicate dal codice penale (Cod. Pen. 188 e
seguenti), secondo le disposizioni del codice stesso e del codice di
procedura civile (Cod. Proc. Pen. 488 e seguenti, 612 e seguenti).
Art. 2769 Sequestro della cosa
soggetta a privilegio
Il creditore che ha privilegio su una cosa mobile, se ha fondati motivi di
temere la rimozione della cosa dalla particolare situazione alla quale è
subordinata la sussistenza del privilegio, può domandarne il sequestro
conservativo (Cod. Proc. Civ. 671).
Sezione III: Dei privilegi sopra gli immobili
Art. 2770 Crediti per atti conservativi
o di espropriazione
I creditori per le spese di giustizia fatte per atti conservativi (2905 e
seguente; Cod. Proc. Civ. 671) o per l'espropriazione di beni immobili (Cod.
Proc. Civ. 555 e seguente) nell'interesse comune dei creditori sono
privilegiati sul prezzo degli immobili stessi.
Del pari ha privilegio il credito dell'acquirente di un immobile per le
spese fatte per la dichiarazione di liberazione dell'immobile dalle
ipoteche (2889 e seguenti; Cod. Proc. Civ. 792 e seguenti).
Art. 2771 Crediti per le imposte sui
redditi immobiliari
I crediti dello Stato per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, per
l'imposta sul reddito delle persone giuridiche e per l'imposta locale sui
redditi, limitatamente all'imposta o alla quota proporzionale di imposta
imputabile ai redditi immobiliari, compresi quelli di natura fondiaria non
determinabili catastalmente, sono privilegiati sopra gli immobili tutti
del contribuente situati nel territorio del comune in cui il tributo si
riscuote e sopra i frutti, i fitti e le pigioni degli stessi immobili,
senza pregiudizio dei mezzi speciali di esecuzione autorizzati dalla
legge.
Il privilegio previsto nel comma precedente è limitato alle imposte
iscritte nei ruoli principali, suppletivi, speciali o straordinari posti
in riscossione nell'anno in cui si procede all'esecuzione e nell'anno
precedente. Se si tratta di ruoli suppletivi e si procede per imposte
relative a periodi d'imposta anteriori agli ultimi due, il privilegio non
può esercitarsi per un importo superiore a quello degli ultimi due anni,
qualunque sia il periodo cui le imposte si riferiscono.
Qualora l'accertamento del reddito iscritto a ruolo sia stato determinato
sinteticamente ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, la
ripartizione proporzionale dell'imposta, prevista dal primo comma, viene
effettuata sulla base dei redditi iscritti o iscrivibili ai fini
dell'imposta locale sui redditi.
Art. 2772 Crediti per tributi
indiretti
Hanno pure privilegio i crediti dello Stato per ogni tributo indiretto,
nonché quelli derivanti dall'applicazione dell'imposta comunale
sull'incremento di valore degli immobili, sopra gli immobili ai quali il
tributo si riferisce.
I crediti dello Stato, derivanti dall'applicazione dell'imposta sul valore
aggiunto, hanno privilegio, in caso di responsabilità solidale del
cessionario, sugli immobili che hanno formato oggetto della cessione o ai
quali si riferisce il servizio prestato.
Eguale privilegio hanno i crediti di rivalsa, verso il cessionario ed il
committente, previsti dalle norme relative all'imposta sul valore
aggiunto, sugli immobili che hanno formato oggetto della cessione o ai
quali si riferisce il servizio.
Il privilegio non si può esercitare in pregiudizio dei diritti che i terzi
hanno anteriormente acquistato sugli immobili.
Per le imposte suppletive il privilegio non si può neppure esercitare in
pregiudizio dei diritti acquistati successivamente dai terzi.
Lo stesso privilegio, per quanto riguarda l'imposta di successione, non ha
effetto a dan no dei creditori del defunto che hanno iscritto la loro
ipoteca nei tre mesi dalla morte di lui, né ha effetto a danno dei
creditori che hanno esercitato il diritto di separazione dei beni del
defunto da quelli dell'erede (512).
Art. 2773 (abrogato)
Art. 2774 Crediti per concessione di
acque
I crediti dello Stato per i canoni dovuti dai concessionari di acque
pubbliche o di acque derivate da canali demaniali ovvero per i lavori
eseguiti d'ufficio sono privilegiati sugli impianti, in conformità delle
leggi speciali.
Tale privilegio, per quanto riguarda i canoni, non è opponibile ai terzi
che hanno acquistato diritti sugli immobili anteriormente all'atto di
concessione o, trattandosi di crediti per lavori, anteriormente al sorgere
dei crediti stessi.
Art. 2775 Contributi per opera di
bonifica e di miglioramento
I crediti per i contributi indicati dall'art. 864 sono privilegiati sugli
immobili che traggono beneficio dalle opere di bonifica o di
miglioramento.
La costituzione del privilegio per le opere di miglioramento è subordinata
all'osservanza delle leggi speciali.
Art. 2776 Collocazione sussidiaria
sugli immobili
I crediti relativi al trattamento di fine rapporto nonché all'indennità di
cui all'art. 2118 sono collocati sussidiariamente, in caso di infruttuosa
esecuzione sui mobili, sul prezzo degli immobili, con preferenza rispetto
ai crediti chirografari.
I crediti indicati dagli artt. 2751 e 2751 bis, ad eccezione di quelli
indicati al precedente comma, ed i crediti per contributi dovuti a
istituti, enti o fondi speciali, compresi quelli sostitutivi o
integrativi, che gestiscono forme di assicurazione obbligatoria per
l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, di cui all'art. 2753, sono
collocati sussidiariamente, in caso di infruttuosa esecuzione sui mobili,
sul prezzo degli immobili, con preferenza rispetto ai crediti
chirografari, ma dopo i crediti indicati al primo comma.
I crediti dello Stato indicati dal 3° comma dell'art. 2752 sono collocati
sussidiariamente, in caso di infruttuosa esecuzione sui mobili, sul prezzo
degli immobili, con preferenza rispetto ai crediti chirografari, ma dopo i
crediti indicati al comma precedente.
Sezione IV: Dell'ordine dei privilegi
Art. 2777 Preferenza delle spese di
giustizia e di altri crediti
I crediti per spese di giustizia enunciati dagli artt. 2755 e 2770, sono
preferiti ad ogni altro credito anche pignoratizio o ipotecario.
Immediatamente dopo le spese di giustizia sono collocati i crediti aventi
privilegio genera le mobiliare di cui all'art. 2751 bis nell'ordine
seguente:
i crediti di cui all'art. 2751 bis, n. 1;
i crediti di cui all'art. 2751 bis, nn. 2 e 3;
i crediti di cui all'art. 2751 bis, nn. 4 e 5.
I privilegi che le leggi speciali dichiarano preferiti ad ogni altro
credito sono sempre posposti al privilegio per le spese di giustizia ed ai
privilegi indicati nell'art. 2751 bis.
Art. 2778 Ordine degli altri
privilegi sui mobili
Salvo quanto è disposto dall'art. 2777, nel concorso di crediti aventi
privilegio generale o speciale sulla medesima cosa, la prelazione si
esercita nell'ordine che segue:
i crediti per contributi ad istituti, enti o fondi speciali compresi
quelli sostitutivi o integrativi che gestiscono forme di assicurazione
obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, indicati
dall'art. 2753;
i crediti per le imposte sui redditi immobiliari, indicati dall'art. 2771,
quando il privilegio si esercita separatamente sopra i frutti, i fitti e
le pigioni degli immobili;
(i crediti degli istituti esercenti il credito agrario, indicati dai due
primi commi dell'art. 2766);
i crediti per prestazioni e spese di conservazione e miglioramento di beni
mobili, indicati dall'art. 2756;
i crediti per le mercedi dovute ai lavoratori impiegati nelle opere di
coltivazione e di raccolta, indicate dall'art. 2757;
i crediti per sementi e materie fertilizzanti e antiparassitarie e per
somministrazione di acqua per irrigazione, nonché i crediti per i lavori
di coltivazione e di raccolta indicati dall'art. 2757. Qualora tali
crediti vengano in concorso tra loro, sono preferiti quelli di raccolta,
seguono quelli di coltivazione e, infine, gli altri crediti indicati dallo
stesso articolo;
i crediti per i tributi indiretti, indicati dall'art. 2758, salvo che la
legge speciale accordi un diverso grado di preferenza, e i crediti per le
imposte sul reddito, indicati dall'art. 2759:
i crediti per contributi dovuti a istituti ed enti per forme di tutela
previdenziale e assistenziale indicati dall'art. 27 54, nonché gli
accessori, limitatamente al cinquanta per cento del loro ammontare,
relativi a tali crediti ed a quelli indicati dal precedente n. 1 del
presente articolo;
(i crediti degli istituti esercenti il credito agrario, indicati dal terzo
comma dell'art. 2766);
i crediti dipendenti da reato, indicati dall'art. 2768, sulle cose
sequestrate, nei casi e secondo l'ordine stabiliti dal codice penale e dal
codice di procedura penale;
i crediti per risarcimento, indicati dall'art. 2767;
i crediti dell'albergatore, indicati dall'art. 2760;
i crediti del vettore, del mandatario, del depositario e del
sequestratario, indicati dall'art. 2761;
i crediti del venditore di macchine o della banca per le anticipazioni del
prezzo, indicati dall'art. 2762:
i crediti per canoni enfiteutici, indica ti dall'art. 2763;
i crediti del locatore e i crediti del concedente dipendenti dai contratti
di mezzadria e colonia, indicati rispettivamente dagli artt. 2764 e 2765;
i crediti per spese funebri, d'infermità, per somministrazioni ed
alimenti, nell'ordine indicato dall'art. 2751;
i crediti dello Stato per tributi diretti, indicati dal primo comma
dell'art. 2752;
i crediti dello Stato indicati dal terzo comma dell'art. 2752;
i crediti degli enti locali per tributi indicati dal quarto comma
dell'art. 2752.
Art. 2779 Concorso dei privilegi con
ipoteche sugli autoveicoli
Se i privilegi indicati dall'articolo precedente concorrono con le
ipoteche sugli autoveicoli, menzionate nell'art. 2810, queste sono
posposte ai privilegi menzionati nei primi dieci numeri dell'art. 2778 e
sono preferite a tutti gli altri.
Art. 2780 Ordine dei privilegi sugli
immobili
Quando sul prezzo dello stesso immobile concorrono più crediti
privilegiati, la prelazione ha luogo secondo l'ordine seguente:
i crediti per le imposte sui redditi immobiliari, indicati dall'art. 2771;
i crediti per i contributi, indicati dall'art. 2775;
i crediti dello Stato per le concessioni di acque, indicati dall'art.
2774;
i crediti per i tributi indiretti, indicati dall'art. 2772;
i crediti per l'imposta comunale sul l'incremento di valore degli
immobili.
Art. 2781 Concorso di privilegi
speciali con crediti pignoratizi
Qualora con crediti assistiti da privilegio speciale concorra un credito
garantito con pegno (2784 e seguenti) e uno dei privilegi debba essere
preferito rispetto al pegno, tale privilegio prevale su quegli altri che
devono essere posposti al pegno, anche se anteriori di grado (att. 234).
Art. 2782 Concorso di crediti
egualmente privilegiati
I crediti egualmente privilegiati concorrono tra loro in proporzione del
rispettivo importo.
La stessa disposizione si osserva quando concorrono tra loro più crediti
privilegiati ai quali le leggi speciali attribuiscono genericamente una
prelazione su ogni altro credito.
Art. 2783 Preferenza non determinata
dalla legge
Quando dalla legge non risulta il grado di preferenza di un determinato
privilegio speciale, esso prende grado dopo ogni altro privilegio speciale
regolato nel codice (att. 234).
Art. 2783 bis Crediti derivanti
dall'applicazione dei prelievi di cui agli articoli 49 e 50 del trattato
che istituisce la Comunità europea del carbone e dell'acciaio
I crediti derivanti dall'applicazione dei prelievi di cui agli artt. 49 e
50 del Trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e
dell'acciaio, nonché dalle relative maggiorazioni di mora, sono
equiparati, ai fini dell'applicazione delle disposizioni del presente
capo, ai crediti dello Stato per l'imposta sul valore aggiunto.
Capo III: Del pegno
Sezione I: Disposizioni generali
Art. 2784 Nozione
Il pegno è costituito a garanzia dell'obbligazione dal debitore o da un
terzo per il debitore.
Possono essere dati in pegno i beni mobili, le universalità di mobili, i
crediti e altri diritti aventi per oggetto beni mobili.
Art. 2785 Rinvio a leggi speciali
Le disposizioni del presente capo non derogano alle leggi speciali
concernenti casi e forme particolari di costituzione di pegno, né a quelle
concernenti gli istituti autorizzati a fare prestiti sopra pegni.
Sezione II: Del pegno dei beni mobili
Art. 2786 Costituzione
Il pegno si costituisce con la consegna (2014, 2026) al creditore della
cosa o del documento che conferisce l'esclusiva disponibilità della cosa
(1996).
La cosa o il documento possono essere anche consegnati a un terzo
designato dalle parti o possono essere posti in custodia di entrambe, in
modo che il costituente sia nell'impossibilità di disporne senza la
cooperazione del creditore.
Art. 2787 Prelazione del creditore
pignoratizio
Il creditore ha diritto di farsi pagare con prelazione sulla cosa ricevuta
in pegno (2744).
La prelazione non si può far valere se la cosa data in pegno non è rimasta
in possesso del creditore o presso il terzo designato dalle parti.
Quando il credito garantito eccede la somma di lire cinquemila, la
prelazione non ha luogo se il pegno non risulta da scrittura con data
certa, la quale contenga sufficiente indicazione del credito e della cosa
(2704, 2800).
Se però il pegno risulta da polizza o da altra scrittura di enti che,
debitamente autorizzati, compiono professionalmente operazioni di credito
su pegno, la data della scrittura può essere accertata con ogni mezzo di
prova (att. 237).
Art. 2788 Prelazione per il credito
degli interessi
La prelazione ha luogo anche per gli interessi dell'anno in corso alla
data del pignoramento (Cod. Pen. 492, 518) o, in mancanza di questo, alla
data della notificazione del precetto (Cod. Proc. Civ. 479 e seguenti). La
prelazione ha luogo inoltre per gli interessi successivamente maturati,
nei limiti della misura legale (1284), fino alla data della vendita.
Art. 2789 Rivendicazione della cosa
da parte del creditore pignoratizio
Il creditore che ha perduto il possesso della cosa ricevuta in pegno,
oltre le azioni a difesa del possesso (1168), può anche esercitare
l'azione di rivendicazione (948 e seguenti), se questa spetta al
costituente.
Art. 2790 Conservazione della cosa e
spese relative
Il creditore è tenuto a custodire la cosa ricevuta in pegno (1770) e
risponde, secondo le regole generali, della perdita e del deterioramento
di essa (1218 e seguenti, 1760, 1780).
Colui che ha costituito il pegno è tenuto al rimborso delle spese occorse
per la conservazione della cosa (att. 237).
Art. 2791 Pegno di cosa fruttifera
Se è data in pegno una cosa fruttifera, il creditore, salvo patto
contrario, ha la facoltà di fare suoi i frutti (8211, imputandoli prima
alle spese e agli interessi e poi al capitale.
Art. 2792 Divieto di uso e
disposizione della cosa
Il creditore non può (Cod. Pen. 646), senza il consenso del costituente,
usare della cosa (1770), salvo che l'uso sia necessario per la
conservazione di essa. Egli non può darla in pegno o concederne ad altri
il godimento.
In ogni caso, deve imputare l'utile ricavato prima alle spese e agli
interessi e poi al capitale.
Art. 2793 Sequestro della cosa
Se il creditore abusa della cosa data in pegno, il costituente può
domandarne il sequestro (Cod. Proc. Civ. 670 e seguenti).
Art. 2794 Restituzione della cosa
Colui che ha costituito il pegno non può esigerne la restituzione, se non
sono stati interamente pagati il capitale e gli interessi e non sono state
rimborsate le spese relative al debito e al pegno (1204).
Se il pegno è stato costituito dal debitore e questi ha verso lo stesso
creditore un altro debito sorto dopo la costituzione del pegno e scaduto
prima che sia pagato il debito anteriore, il creditore ha soltanto il
diritto di ritenzione a garanzia del nuovo credito.
Art. 2795 Vendita anticipata
Se la cosa data in pegno si deteriora in modo da far temere che essa
divenga insufficiente alla sicurezza del creditore, questi, previo avviso
a colui che ha costituito il pegno, può chiedere al giudice
l'autorizzazione a vendere la cosa (Cod. Proc. Civ. 502).
Con il provvedimento che autorizza la vendita il giudice dispone anche
circa il deposito del prezzo a garanzia del credito. Il costituente può
evitare la vendita e farsi restituire il pegno, offrendo altra garanzia
reale che il giudice riconosca idonea.
Il costituente può del pari, in caso di deterioramento o di diminuzione di
valore della cosa data in pegno, domandare al giudice l'autorizzazione a
venderla oppure chiedere la restituzione del pegno, offrendo altra
garanzia reale che il giudice riconosca idonea.
Il costituente può chiedere al giudice l'autorizzazione a vendere la cosa,
qualora si presenti un'occasione favorevole. Con il provvedimento di
autorizzazione il giudice dispone le condizioni della vendita e il
deposito del prezzo (Cod. Proc. Civ. 530).
Art. 2796 Vendita della cosa
Il creditore per il conseguimento di quanto gli è dovuto può far vendere
la cosa ricevuta in pegno secondo le forme stabilite dall'articolo
seguente (2744; Cod. Proc. Civ. 502).
Art. 2797 Forme della vendita
Prima di procedere alla vendita il creditore, a mezzo di ufficiale
giudiziario, deve intimare al debitore di pagare il debito e gli
accessori, avvertendo che, in mancanza, si procederà alla vendita.
L'intimazione deve essere notificata anche al terzo che abbia costituito
il pegno.
Se entro cinque giorni dall'intimazione non è proposta opposizione, o se
questa è rigettata, il creditore può far vendere la cosa al pubblico
incanto, o, se la cosa ha un prezzo di mercato, anche a prezzo corrente, a
mezzo di persona autorizzata a tali atti (1515, att. 83). Se il debitore
non ha residenza o domicilio eletto nel luogo di residenza del creditore,
il termine per l'opposizione è determinato a norma dell'art. 163 bis Cod.
Proc. Civ.
Il giudice, sull'opposizione del costituente, può limitare la vendita a
quella tra più cose date in pegno, il cui valore basti a pagare il debito.
Per la vendita della cosa data in pegno le parti possono convenire forme
diverse (2744).
Art. 2798 Assegnazione della cosa in
pagamento
Il creditore può sempre domandare al giudice che la cosa gli venga
assegnata in pagamento (2925 e seguenti; Cod. Proc. Civ. 505 e seguenti)
fino alla concorrenza del debito, secondo la stima da farsi con perizia o
secondo il prezzo corrente, se la cosa ha un prezzo di mercato (2744).
Art. 2799 Indivisibilità del pegno
Il pegno è indivisibile e garantisce il credito finché questo non è
integralmente soddisfatto, anche se il debito o la cosa data in pegno è
divisibile (1232).
Sezione III: Del pegno di crediti e di altri diritti
Art. 2800 Condizioni della prelazione
Nel pegno di crediti la prelazione non ha luogo, se non quando il pegno
risulta da atto scritto (1350, 2725) e la costituzione di esso è stata
notificata al debitore del credito dato in pegno ovvero è stata da questo
accettata con scrittura avente data certa (1265, 2704).
Art. 2801 Consegna del documento
Se il credito costituito in pegno risulta da un documento, il costituente
è tenuto a consegnarlo al creditore.
Art. 2802 Riscossione di interessi e
di prestazioni periodiche
Il creditore pignoratizio è tenuto a riscuotere gli interessi del credito
o le altre prestazioni periodiche, imputandone l'ammontare in primo luogo
alle spese e agli interessi e poi al capitale. Egli è tenuto a compiere
gli atti conservativi del credito ricevuto in pegno.
Art. 2803 Riscossione del credito
dato in pegno
Il creditore pignoratizio è tenuto a riscuotere, alla scadenza, il credito
ricevuto in pegno e, se questo ha per oggetto danaro o altre cose
fungibili, deve, a richiesta del debitore, effettuarne il deposito nel
luogo stabilito d'accordo o altrimenti determinato dall'autorità
giudiziaria. Se il credito garantito è scaduto, il creditore può ritenere
del denaro ricevuto quanto basta per il soddisfacimento delle sue ragioni
e restituire il residuo al costituente o, se si tratta di cose diverse dal
danaro, può farle vendere o chiederne l'assegnazione secondo le norme
degli artt. 2797 e 2798.
Art. 2804 Assegnazione o vendita del
credito dato in pegno
Il creditore pignoratizio non soddisfatto può in ogni caso chiedere che
gli sia assegnato in pagamento il credito ricevuto in pegno, fino a
concorrenza del suo credito (2744, 2928).
Se il credito non e ancora scaduto, egli può anche farlo vendere nelle
forme stabilite dall'art. 797.
Art. 2805 Eccezioni opponibili dal
debitore del credito dato in pegno
Il debitore del credito dato in pegno può opporre al creditore
pignoratizio le eccezioni che gli spetterebbero contro il proprio
creditore (1250, 1254).
Se il debitore medesimo ha accettato senza riserve la costituzione del
pegno, non può opporre al creditore pignoratizio la compensazione (1248)
verificatasi anteriormente.
Art. 2806 Pegno di diritti diversi
dai crediti
Il pegno di diritti diversi dai crediti (2352) si costituisce nella forma
rispettivamente richiesta per il trasferimento dei diritti stessi, fermo
il disposto del terzo comma dell'art. 2787.
Sono salve le disposizioni delle leggi speciali.
Art. 2807 Norme applicabili al pegno
di crediti
Per tutto ciò che non è regolato nella presente Sezione si osservano, in
quanto applicabili, le norme della Sezione precedente (2786 e seguenti).
Capo IV: Delle ipoteche
Sezione I: Disposizioni generali
Art. 2808 Costituzione ed effetti
dell'ipoteca
L'ipoteca attribuisce al creditore il diritto di espropriare (1505) anche
in confronto del terzo acquirente, i beni vincolati a garanzia del suo
credito (Cod. Proc. Civ. 555 e seguenti) e di essere soddisfatto con
preferenza sul prezzo ricavato dall'espropriazione (518; att. 54, 238;
Cod. Proc. Civ. 596 e seguenti).
L'ipoteca può avere per oggetto beni del debitore o di un terzo e si
costituisce mediante iscrizione nei registri immobiliari.
L'ipoteca è legale, giudiziale o volontaria.
Art. 2809 Specialità e
indivisibilità dell'ipoteca
L'ipoteca deve essere iscritta su beni specialmente indicati e per una
somma determinata in danaro.
Essa è indivisibile e sussiste per intero sopra tutti i beni vincolati,
sopra ciascuno di essi e sopra ogni loro parte.
Art. 2810 Oggetto dell'ipoteca
Sono capaci d'ipoteca:
i beni immobili che sono in commercio con le loro pertinenze (812 e
seguenti);
l'usufrutto dei beni stessi (326, 978 e seguenti);
il diritto di superficie (952 e seguenti);
il diritto dell'enfiteuta è quello del concedente sul fondo enfiteutico
(957 e seguenti).
Sono anche capaci d'ipoteca le rendite dello Stato nel modo determinato
dalle leggi relative al debito pubblico, e inoltre le navi (Cod. Nav. 565
e seguenti), gli aeromobili (Cod. Nav. 1027 e seguenti) e gli autoveicoli,
secondo le leggi che li riguardano (2742 e seguente).
Sono considerati ipoteche i privilegi iscritti sugli autoveicoli a norma
della legge speciale.
Art. 2811 Miglioramenti e accessioni
L'ipoteca si estende ai miglioramenti, nonché alle costruzioni e alle
altre accessioni (934 e seguenti) dell'immobile ipotecario, salve le
eccezioni stabilite dalla legge (2873).
Art. 2812 Diritti costituiti sulla
cosa ipotecata
Le servitù (1027 e seguenti) di cui sia stata trascritta la costituzione
(2643) dopo l'iscrizione dell'ipoteca non sono opponibili al creditore
ipotecario, il quale può far subastare la cosa come libera. La stessa
disposizione si applica per i diritti di usufrutto, di uso e di abitazione
(978 e seguenti, 1021 e seguenti).
Tali diritti si estinguono con l'espropriazione del fondo (Cod. Proc. Civ.
555 e seguenti) e i titolari sono ammessi a far valere le loro ragioni sul
ricavato, con preferenza rispetto alle ipoteche iscritte posteriormente
alla trascrizione dei diritti medesimi.
Per coloro che hanno acquistato il diritto di superficie (952 e seguenti)
o il diritto d'enfiteusi (957 e seguenti) sui beni soggetti all'ipoteca e
hanno trascritto l'acquisto posteriormente all'iscrizione dell'ipoteca, si
osservano le disposizioni relative ai terzi acquirenti (2858 e seguenti).
Le cessioni e le liberazioni di pigioni e di fitti non scaduti (1605), che
non siano trascritte o siano inferiori al triennio, sono opponibili ai
creditori ipotecari solo se hanno data certa (2704) anteriore al
pignoramento e per un termine non superiore a un anno dal giorno del
pignoramento (2924).
Le cessioni e le liberazioni trascritte non sono opponibili ai creditori
ipotecari anteriori alla trascrizione, se non per il termine stabilito dal
comma precedente (att. 238).
Art. 2813 Pericolo di danno alle
cose ipotecate
Qualora il debitore o un terzo compia atti da cui possa derivare il
perimento o il deterioramento dei beni ipotecati, il creditore può
domandare all'autorità giudiziaria che ordini la cessazione di tali atti o
disponga le cautele necessarie (Cod. Proc. Civ. 670) per evitare il
pregiudizio della sua garanzia (1186, 2743).
Art. 2814 Ipoteca sull'usufrutto e
sulla nuda proprietà
Le ipoteche costituite sull'usufrutto si estinguono col cessare di questo
(979, 1014 e seguenti). Tuttavia, se la cessazione si verifica per
rinunzia o per abuso da parte dell'usufruttuario ovvero per acquisto della
nuda proprietà da parte del medesimo, l'ipoteca perdura fino a che non si
verifichi l'evento che avrebbe altrimenti prodotto l'estinzione
dell'usufrutto.
Se la nuda proprietà è gravata da ipoteca, questa, avvenendo l'estinzione
dell'usufrutto, si estende alla piena proprietà. Ma nei casi in cui,
secondo la disposizione del comma precedente, perdura l'ipoteca costituita
sull'usufrutto, l'estensione non pregiudica il credito garantito con
l'ipoteca stessa.
Art. 2815 Ipoteca sul diritto del
concedente e sul diritto dell'enfiteuta
Nel caso di affrancazione (971), le ipoteche gravanti sul diritto del
concedente si risolvono sul prezzo dovuto per l'affrancazione; le ipoteche
gravanti sul diritto dell'enfiteuta si estendono alla piena proprietà.
Nel caso di devoluzione o di cessazione dell'enfiteusi (958 e seguenti)
per decorso del termine, le ipoteche gravanti sul diritto dell'enfiteuta
si risolvono sul prezzo dovuto per i miglioramenti, senza deduzione di
quanto è dovuto al concedente per i canoni non soddisfatti. Il prezzo dei
miglioramenti, se da atto scritto non risulta concordato con i creditori
ipotecari, deve determinarsi giudizialmente, anche in contraddittorio dei
medesimi. Le ipoteche gravanti sul diritto del concedente si estendono
alla piena proprietà.
Quando l'enfiteusi si estingue per prescrizione, si estinguono le ipoteche
che gravano sul diritto dell'enfiteuta.
Se per causa diversa da quelle sopra indicate vengono a riunirsi in una
medesima persona il diritto del concedente e il diritto dell'enfiteuta, le
ipoteche gravanti sull'uno e sull'altro continuano a gravarli
separatamente; ma se l'ipoteca grava soltanto sull'uno o sull'altro
diritto, essa si estende alla piena proprietà.
Art. 2816 Ipoteca sul diritto di
superficie
Le ipoteche che hanno per oggetto il diritto di superficie (952 e
seguenti) si estinguono nel caso di devoluzione della superficie al
proprietario del suolo per decorso del termine. Se però il superficiario
ha diritto a un corrispettivo, le ipoteche iscritte contro di lui si
risolvono sul corrispettivo medesimo. Le ipoteche iscritte contro il
proprietario del suolo non si estendono alla superficie.
Se per altre cause si riuniscono nella medesima persona il diritto del
proprietario del suolo e quello del superficiario, le ipoteche sull'uno e
sull'altro diritto continuano a gravare separatamente i diritti stessi.
Sezione II: Dell'ipoteca legale
Art. 2817 Persone a cui compete
Hanno ipoteca legale:
l'alienante sopra gli immobili alienati per l'adempimento degli obblighi
che derivano dall'atto di alienazione;
i coeredi, i soci e altri condividenti per il pagamento dei conguagli
sopra gli immobili assegnati ai condividenti ai quali incombe tale
obbligo;
lo Stato sopra i beni dell'imputato e della persona civilmente
responsabile, secondo le disposizioni del codice penale e del codice di
procedura penale.
Sezione IIIDell'ipoteca giudiziale
Art. 2818 Provvedimenti da cui deriva
Ogni sentenza (Cod. Proc. Civ. 324), che porta condanna al pagamento di
una somma o all'adempimento di altra obbligazione ovvero al risarcimento
dei danni da liquidarsi successivamente è titolo per iscrivere ipoteca sui
beni del debitore.
Lo stesso ha luogo per gli altri provvedimenti giudiziali ai quali la
legge attribuisce tale effetto (2836; Cod. Proc. Civ. 655).
Art. 2819 Sentenze arbitrali
Si può iscrivere ipoteca in base al lodo degli arbitri, quando e stato
reso esecutivo (Cod. Proc. Civ. 825).
Art. 2820 Sentenze straniere
Si può parimenti iscrivere ipoteca in base alle sentenze pronunziate dalle
autorità giudiziarie straniere, dopo che ne è stata dichiarata l'efficacia
dall'autorità giudiziaria italiana (Cod. Proc. Civ. 797) salvo che le
convenzioni internazionali dispongano diversamente.
Sezione IV: Dell'ipoteca volontaria
Art. 2821 Concessione d'ipoteca
L'ipoteca può essere concessa anche mediante dichiarazione unilaterale. La
concessione deve farsi per atto pubblico (2699 e seguenti) o per scrittura
privata (2702 e seguenti), sotto pena di nullità.
Non può essere concessa per testamento (587).
Art. 2822 Ipoteca sui beni altrui
Se l'ipoteca è concessa da chi non è proprietario della cosa, l'iscrizione
può essere validamente presa solo quando la cosa è acquistata dal
concedente.
Se l'ipoteca è concessa da persona che agisce come rappresentante senza
averne la qualità, l'iscrizione può essere validamente presa solo quando
il proprietario ha ratificato la concessione (1398 e seguente).
Art. 2823 Ipoteca su beni futuri
L'ipoteca su cosa futura può essere validamente iscritta solo quando la
cosa è venuta a esistenza (458, 1348).
Art. 2824 Ipoteca iscritta in base a
titolo annullabile
L'iscrizione d'ipoteca eseguita in virtù di un titolo annullabile (1425 e
seguenti) rimane convalidata con la convalida (1444) del titolo.
Art. 2825 Ipoteca su beni indivisi
L'ipoteca costituita sulla propria quota da uno dei partecipanti alla
comunione (1103) produce effetto rispetto a quei beni o a quella porzione
di beni che a lui verranno assegnati nella divisione (757, 1103).
Se nella divisione (1111 e seguenti) sono assegnati a un partecipante beni
diversi da quello da lui ipotecato, l'ipoteca si trasferisce su questi
altri beni, col grado derivante dall'originaria iscrizione e nei limiti
del valore del bene in precedenza ipotecato, quale risulta dalla
divisione, purché l'ipoteca sia nuovamente iscritta con l'indicazione di
detto valore entro novanta giorni dalla trascrizione della divisione
medesima.
Il trasferimento però non pregiudica le ipoteche iscritte contro tutti i
partecipanti, né l'ipoteca legale spettante ai condividenti per i
conguagli (2817 n. 2).
I creditori ipotecari e i cessionari di un partecipante, al quale siano
stati assegnati beni diversi da quelli ipotecati o ceduti, possono far
valere le loro ragioni anche sulle somme a lui dovute per conguagli o,
qualora sia stata attribuita una somma di danaro in luogo di beni in
natura, possono far valere le loro ragioni su tale somma, con prelazione
determinata dalla data di iscrizione o di trascrizione dei titoli
rispettivi, nel limite però del valore dei beni precedentemente ipotecati
o ceduti.
I debitori delle somme sono tuttavia liberati quando le abbiano pagate al
condividente dopo trenta giorni da che la divisione è stata notificata ai
creditori ipotecari o ai cessionari senza che da costoro sia stata fatta
opposizione (757; att. 239).
Art. 2826 Indicazione dell'immobile
ipotecato
Nell'atto di concessione dell'ipoteca l'immobile deve essere
specificamente designato con l'indicazione della sua natura, del comune in
cui si trova, nonché dei dati di identificazione catastale; per i
fabbricati in corso di costruzione devono essere indicati i dati di
identificazione catastale del terreno su cui insistono.
Sezione V: Dell'Iscrizione e rinnovazione delle ipoteche
§1 Dell'Iscrizione
Art. 2827 Luogo dell'iscrizione
L'ipoteca si iscrive nell'ufficio dei registri immobiliari del luogo in
cui si trova l'immobile.
Art. 2828 Immobili su cui può
iscriversi ipoteca giudiziale
L'ipoteca giudiziale si può iscrivere su qualunque degli immobili
appartenenti al debitore e su quelli che gli pervengono successivamente
alla condanna, a misura che egli li acquista.
Art. 2829 Iscrizione sui beni del
defunto
L'iscrizione d'ipoteca sui beni di un defunto può eseguirsi con la
semplice indicazione della sua persona, osservate per il resto le regole
ordinarie. Se però risulta trascritto l'acquisto dei beni da parte degli
eredi, l'iscrizione deve eseguirsi contro costoro.
Art. 2830 Ipoteca giudiziale sui
beni dell'eredità beneficiata e dell'eredità giacente
Se l'eredità è accettata con beneficio d'inventario (484 e seguenti) o se
si tratta di eredità giacente (528 e seguenti), non possono essere
iscritte ipoteche giudiziali sui beni ereditari, neppure in base a
sentenze pronunziate anteriormente alla morte del debitore.
Art. 2831 Ipoteca a garanzia di
obbligazioni all'ordine o al portatore
Le obbligazioni (241) e seguenti risultanti dai titoli all'ordine (2008 e
seguenti) o al portatore (2003 e seguenti) possono essere garantite con
ipoteca.
Per i titoli all'ordine l'ipoteca è iscritta a favore dell'attuale
possessore e si trasmette ai successivi possessori; questi non sono tenuti
a effettuare l'annotazione prevista dall'art. 2843.
Per i titoli al portatore l'ipoteca a favore degli obbligazionisti è
iscritta con l'indicazione dell'emittente, della data dell'atto di
emissione, della serie, del numero e del valore delle obbligazioni emesse.
In margine all'iscrizione deve essere annotato il nome del rappresentante
degli obbligazionisti, appena questo sia nominato. Per l'annotazione deve
presentarsi copia della deliberazione o del provvedimento giudiziale di
nomina (2845).
Artt. 2832-2833 (abrogati)
Art. 2834 Iscrizione dell'ipoteca
legale dell'alienante e del condividente
Il conservatore dei registri immobiliari, nel trascrivere un atto di
alienazione o di divisione, deve iscrivere d'ufficio l'ipoteca legale che
spetta all'alienante o al condividente a norma dei nn. 1 e 2 dell'art.
2817, a meno che gli sia presentato un atto pubblico o una scrittura
privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente, da cui
risulti che gli obblighi sono stati adempiuti o che vi è stata rinunzia
all'ipoteca da parte dell'alienante o del condividente.
Art. 2835 Iscrizione in base a
scrittura privata
Se il titolo per l'iscrizione risulta da scrittura privata (2702 e
seguenti), la sottoscrizione di chi ha concesso l'ipoteca deve essere
autenticata o accertata giudizialmente (Cod. Proc. Civ. 214 e seguenti).
Il richiedente deve presentare la scrittura originale o, se questa è
depositata in pubblico archivio o negli atti d'un notaio, una copia
autenticata, con la certificazione che ricorrono i requisiti innanzi
indicati.
L'originale o la copia (2774) rimane in deposito nell'ufficio dei registri
immobiliari (2663).
Art. 2836 Iscrizione in base ad atto
pubblico o a sentenza
Se il titolo per l'iscrizione risulta da un atto pubblico (2699) ricevuto
nello Stato o dia una sentenza (Cod. Proc. Civ.131 e seguenti) o da altro
provvedimento giudiziale ad essa parificato (Cod. Proc. Civ. 655), si deve
presentare copia del titolo.
(Se non è stata ancora pagata l'imposta di registro, si osservano le
disposizioni dell'art. 2669).
Art. 2837 Atti formati all'estero
Gli atti formati in paese estero (Cod. Proc. Civ. 804) che si presentano
per l'iscrizione devono essere legalizzati.
Art. 2838 Somma per cui l'iscrizione
è eseguita
Se la somma di danaro non è altrimenti determinata negli atti in base ai
quali è eseguita l'iscrizione o in atto successivo, essa è determinata dal
creditore nella nota per l'iscrizione.
Qualora tra la somma enunciata nell'atto e quella enunciata nella nota vi
sia divergenza, l'iscrizione ha efficacia per la somma minore.
Art. 2839 Formalità per l'iscrizione
dell'ipoteca
Per eseguire l'iscrizione deve presentarsi il titolo costitutivo insieme
con una nota sottoscritta dal richiedente in doppio originale.
La nota deve indicare:
il cognome, il nome, il luogo e la data di nascita e il numero di codice
fiscale del creditore, del debitore e dell'eventuale terzo datore di
ipoteca; la denominazione o la ragione sociale, la sede e il numero di
codice fiscale delle persone giuridiche, delle società previste dai Capi
II, III e IV del Titolo V del Libro quinto e delle associazioni non
riconosciute, con l'indicazione, per queste ultime e per le società
semplici, anche delle generalità delle persone che le rappresentano
secondo l'atto costitutivo.
Per le obbligazioni all'ordine o al portatore si devono osservare le norme
dell'art. 2831. Per le obbligazioni all'ordine si deve inoltre esibire il
titolo al conservatore, il quale vi annota l'eseguita iscrizione
dell'ipoteca. Per le obbligazioni al portatore si deve presentare copia
dell'atto di emissione e del piano di ammortamento;
il domicilio eletto dal creditore nella circoscrizione del tribunale in
cui ha sede l'ufficio dei registri immobiliari;
il titolo, la sua data e il nome del pubblico ufficiale che lo ha ricevuto
o autenticato;
l'importo della somma per la quale l'iscrizione è presa;
gli interessi e le annualità che il credito produce;
il tempo della esigibilità;
la natura e la situazione dei beni gravati, con le indicazioni prescritte
dall'art. 2826.
Art. 2840 Certificato
dell'iscrizione
Eseguita l'iscrizione, il conservatore restituisce al richiedente uno
degli originali della nota, certificando, in calce al medesimo, la data e
il numero d'ordine dell'iscrizione.
I titoli consegnati al conservatore sono custoditi secondo quanto è
disposto dall'art. 2664.
Art. 2841 Omissioni e inesattezze
nei titoli o nelle note
L'omissione o l'inesattezza di alcune delle indicazioni nel titolo, in
base al quale è presa l'iscrizione, o nella nota non nuoce alla validità
dell'iscrizione, salvo che induca incertezza sulla persona del creditore o
del debitore o sull'ammontare del credito ovvero sulla persona del
proprietario del bene gravato, quando l'indicazione ne è necessaria, o
sull'identità dei singoli beni gravati.
Nel caso di altre omissioni o inesattezze, si può ordinare la
rettificazione a istanza e a spese della parte interessata.
Art. 2842 Variazione del domicilio
eletto
E in facoltà del creditore, del suo mandatario o del suo erede o avente
causa di variare il domicilio eletto nell'iscrizione, sostituendone un
altro nella stessa circoscrizione.
Il cambiamento deve essere annotato dal conservatore in margine o in calce
all'iscrizione.
La dichiarazione circa il cambiamento del domicilio deve risultare da atto
ricevuto o autenticato (2703) da notaio e deve rimanere depositata
nell'ufficio del conservatore.
Art. 2843 Annotazione di cessione,
di surrogazione e di altri atti dispositivi del credito
La trasmissione o il vincolo dell'ipoteca per cessione (1260 e seguenti),
surrogazione (2856, 1201 e seguenti), pegno (2800 e seguenti),
postergazione di grado o costituzione in dote (l'inciso "o costituzione in
dote" è stato abrogato) del credito ipotecario, nonché per sequestro (2905
e seguente; Cod. Proc. Civ. 671 e seguenti), pignoramento (Cod. Proc. Civ.
492 e seguenti) o assegnazione (2925 e seguenti; Cod. Proc. Civ. 505 e
seguenti) del credito medesimo si deve annotare in margine all'iscrizione
dell'ipoteca.
La trasmissione o il vincolo dell'ipoteca non ha effetto finché
l'annotazione non sia stata eseguita. Dopo l'annotazione l'iscrizione non
si può cancellare senza il consenso dei titolari dei diritti indicati
nell'annotazione medesima 2879) e le intimazioni o notificazioni che
occorrono in dipendenza dell'iscrizione devono essere loro fatte nel
domicilio eletto.
Per l'annotazione deve essere consegnata al conservatore copia del titolo
e, qualora questo sia una scrittura privata o un atto formato in paese
estero, si applicano le disposizioni degli artt. 2835 e 2837.
Art. 2844 Azioni e notificazioni
Le azioni cui le iscrizioni possono dar luogo contro i creditori sono
promosse davanti all'autorità giudiziaria competente, per mezzo di
citazione (Cod. Proc. Civ. 163) da farsi alla persona in mani proprie (Cod.
Proc. Civ. 138) o all'ultimo domicilio da essi eletto.
La stessa disposizione si applica per ogni altra notificazione relativa
alle dette iscrizioni.
Se non è stata fatta elezione di domicilio o se è morta la persona ovvero
e cessato l'ufficio presso cui si era eletto il domicilio, le citazioni e
le notificazioni possono essere fatte all'ufficio presso il quale
l'iscrizione e stata presa.
Se si tratta di giudizio promosso dal debitore contro il suo creditore per
la riduzione dell'ipoteca o per la cancellazione totale o parziale
dell'iscrizione, il creditore deve essere citato nei modi ordinari
stabiliti dal codice di procedura civile.
Art. 2845 Notificazioni relative a
iscrizioni per obbligazioni all'ordine e al portatore
Se l'iscrizione è presa per obbligazioni risultanti da titoli all'ordine
(2008 e seguenti), le citazioni e notificazioni previste dall'articolo
precedente devono farsi nei confronti di chi ha preso l'iscrizione a norma
degli artt. 2831 e 2839, salvo che dai registri risulti l'annotazione a
favore di un possessore successivo.
Se si tratta di obbligazioni al portatore (2003 e seguenti, 2413 e
seguenti), le citazioni e le notificazioni devono essere fatte al
rappresentante degli obbligazionisti (2410) il cui nome è annotato in
margine all'iscrizione (2831). Le citazioni e le notificazioni devono
essere iscritte nel registro delle imprese (2188 e seguenti) e pubblicate
per estratto in un giornale quotidiano designato dall'autorità
giudiziaria.
Se manca per qualsiasi causa il rappresentante o il nome di lui non è
stato annotato in margine all'iscrizione dell'ipoteca, le citazioni e le
notificazioni sono fatte nei confronti di un curatore da nominarsi
dall'autorità giudiziaria. Il decreto di nomina del curatore deve essere
pubblicato con le modalità prescritte nel comma precedente.
Art. 2846 Spese d'iscrizione
Le spese d'iscrizione dell'ipoteca sono a carico del debitore, se non vi è
patto contrario, ma devono essere anticipate dal richiedente.
§ 2 Della Innovazione
Art. 2847 Durata dell'efficacia
dell'iscrizione
L'iscrizione conserva il suo effetto per venti anni dalla sua data.
L'effetto cessa se l'iscrizione non è rinnovata prima che scada detto
termine (att. 240).
Art. 2848 Nuova iscrizione
dell'ipoteca
Nonostante il decorso del termine indicato dall'articolo precedente, il
creditore può procedere a nuova iscrizione; in tal caso l'ipoteca prende
grado dalla data della nuova iscrizione.
La nuova iscrizione non può essere presa contro i terzi acquirenti
dell'immobile ipotecato che hanno trascritto il loro titolo (2644).
Art. 2849 (abrogato)
Art. 2850 Formalità per la
rinnovazione
Per ottenere la rinnovazione si presenta al conservatore una nota in
doppio originale conforme a quella della precedente iscrizione, in cui si
dichiari che s'intende rinnovare l'iscrizione originaria.
In luogo del titolo si può presentare la nota precedente.
Il conservatore deve osservare le disposizioni dell'art. 2840.
Art. 2851 Rinnovazione rispetto a
beni trasferiti agli eredi o aventi causa
Se al tempo della rinnovazione gli immobili ipotecati risultano dai
registri delle trascrizioni passati agli eredi del debitore o ai suoi
aventi causa, la rinnovazione deve essere fatta anche nei confronti degli
eredi o aventi causa e la nota deve contenere le indicazioni stabilite
dall'art. 2839, se queste risultano dai registri medesimi.
Sezione VI: Dell'ordine delle ipoteche
Art. 2852 Grado dell'ipoteca
L'ipoteca prende grado dal momento della sua iscrizione, anche se è
iscritta per un credito condizionale. La stessa norma si applica per i
crediti che possano eventualmente nascere in dipendenza di un rapporto già
esistente.
Art. 2853 Richieste contemporanee
d'iscrizione
Il numero d'ordine delle iscrizioni determina il loro grado. Nondimeno, se
più persone presentano contemporaneamente la nota per ottenere iscrizione
contro la stessa persona o sugli stessi immobili, iscrizioni sono eseguite
sotto lo stesso numero, e di ciò si fa menzione nella ricevuta spedita dal
conservatore a ciascuno dei richiedenti.
Art. 2854 Ipoteche iscritte nello
stesso grado
I crediti con iscrizione ipotecaria dello stesso grado sugli stessi beni
concorrono tra loro in proporzione dell'importo relativo.
Art. 2855 Estensione degli effetti
dell'iscrizione
L'iscrizione del credito fa collocare nello stesso grado le spese
dell'atto di costituzione d'ipoteca, quelle dell'iscrizione e rinnovazione
e quelle ordinarie occorrenti per l'intervento nel processo di esecuzione.
Per il credito di maggiori spese giudiziali le parti possono estendere
l'ipoteca con patto espresso, purché sia presa la corrispondente
iscrizione.
Qualunque sia la specie d'ipoteca, l'iscrizione di un capitale che produce
interessi fa collocare nello stesso grado gli interessi dovuti, purché ne
sia enunciata la misura nell'iscrizione. La collocazione degli interessi è
limitata alle due annate anteriori e a quella in corso al giorno del
pignoramento (Cod. Proc. Civ. 491 e seguenti), ancorché sia stata pattuita
l'estensione a un maggior numero di annualità; le iscrizioni particolari
prese per altri arretrati hanno effetto dalla loro data.
L'iscrizione del capitale fa pure collocare nello stesso grado gli
interessi maturati dopo il compimento dell'annata in corso alla data del
pignoramento, però soltanto nella misura legale (1284) e fino alla data
della vendita att. 2411.
Art. 2856 Surrogazione del creditore
perdente
Il creditore che ha ipoteca sopra uno o più immobili, qualora si trovi
perdente perché sul loro prezzo si è in tutto o in parte soddisfatto un
creditore anteriore, la cui ipoteca si estendeva ad altri beni dello
stesso debitore, può surrogarsi nell'ipoteca iscritta a favore del
creditore soddisfatto, al fine di esercitare l'azione ipotecaria su questi
altri beni con preferenza rispetto ai creditori posteriori alla propria
iscrizione. Lo stesso diritto spetta ai creditori perdenti in seguito alla
detta surrogazione.
Questa disposizione si applica anche ai creditori perdenti per causa di
privilegi immobiliari (2770 e seguenti).
Art. 2857 Limiti della surrogazione
La surrogazione non si può esercitare sui beni dati in ipoteca da un terzo
(2008), ne sui beni alienati dal debitore, quando l'alienazione è stata
trascritta anteriormente all'iscrizione del creditore perdente.
Trattandosi di beni acquistati dal debitore posteriormente a detta
iscrizione, se il creditore soddisfatto aveva esteso a essi la sua ipoteca
giudiziale (2828), il creditore perdente può esercitare la surrogazione
anche su tali beni.
Per far valere il diritto alla surrogazione deve essere eseguita
annotazione in margine all'ipoteca del creditore soddisfatto; per
l'annotazione deve presentarsi al conservatore copia dello stato di
graduazione dal quale risulta l'incapienza.
Sezione VII: Degli effetti dell'ipoteca rispetto al terzo acquirente
Art. 2858 Facoltà del terzo acquirente
Il terzo acquirente dei beni ipotecati, che ha trascritto (2643; att. 242)
il suo titolo di acquisto e non è personalmente obbligato, se non
preferisce pagare i creditori iscritti (2827 e seguenti), può rilasciare i
beni stessi ovvero liberarli dalle ipoteche, osservando le norme contenute
nella Sezione XII di questo Capo. In mancanza, l'espropriazione segue
contro di lui secondo le forme prescritte dal codice di procecedura civile
(Cod. Proc. Civ. 602 e seguenti).
Art. 2859 Eccezioni opponibili dal
terzo acquirente
Se la domanda diretta a ottenere la condanna del debitore è posteriore
alla trascrizione del titolo del terzo acquirente, questi, ove non abbia
preso parte al giudizio, può opporre al creditore procedente tutte le
eccezioni non opposte dal debitore e quelle altresì che spetterebbero a
questo dopo la condanna.
Le eccezioni suddette però non sospendono il corso dei termini stabiliti
per la liberazione del bene dalle ipoteche.
Art. 2860 Capacità per il rilascio
Può procedere al rilascio (2861 e seguenti) soltanto chi ha la capacità di
alienare.
Art. 2861 Termine ed esecuzione del
rilascio
Il rilascio dei beni ipotecati si esegue con dichiarazione alla
cancelleria del tribunale competente per l'espropriazione (Cod. Proc. Civ.
26). La dichiarazione deve essere fatta non oltre i dieci giorni dalla
data del pignoramento (Cod. Proc. Civ. 555 e seguenti, 604).
Il certificato della cancelleria attestante la dichiarazione deve, a cura
del terzo, essere annotato in margine alla trascrizione del l'atto di
pignoramento e deve essere notificato, entro cinque giorni dalla sua data,
al creditore procedente.
Sull'istanza di questo o di qualunque altro interessato, il tribunale
provvede alla nomina di un amministratore, in confronto del quale prosegue
il processo di espropriazione.
Il terzo rimane responsabile della custodia dell'immobile fino alla
consegna all'amministratore.
Art. 2862 Ipoteche e altri diritti
reali a carico e a favore del terzo
Il rilascio non pregiudica le ipoteche, le servitù e gli altri diritti
reali resi pubblici contro il terzo prima dell'annotazione del rilascio.
Le ipoteche, le servitù e gli altri diritti reali che già spettavano al
terzo prima dell'acquisto riprendono efficacia dopo il rilascio o dopo la
vendita all'incanto eseguita contro di lui (Cod. Proc. Civ. 576 e
seguenti).
Del pari riprendono efficacia le servitù che al momento dell'iscrizione
dell'ipoteca esistevano a favore del fondo ipotecato e a carico di altro
fondo del terzo. Esse sono comprese nell'espropriazione del fondo
ipotecato.
Art. 2863 Ricupero dell'immobile
rilasciato e abbandono dell'esecuzione
Finché non sia avvenuta la vendita, il terzo può ricuperare l'immobile
rilasciato, pagando i crediti iscritti e i loro accessori, oltre le spese.
Qualora la vendita sia avvenuta e, dopo pagati i creditori iscritti, vi
sia un residuo del prezzo, questo spetta al terzo acquirente.
Il rilascio non ha effetto se il processo di esecuzione si estingue per
rinunzia o per inattività delle parti (Cod. Proc. Civ. 629 e seguenti).
Art. 2864 Danni causati dal terzo e
miglioramenti
Il terzo è tenuto a risarcire i danni (2043 e seguenti) che da sua colpa
grave sono derivati all'immobile in pregiudizio dei creditori iscritti
(2827 e seguenti).
Egli non può ritenere l'immobile per causa di miglioramenti (1152); ma ha
il diritto di far separare dal prezzo di vendita la parte corrispondente
ai miglioramenti eseguiti dopo la trascrizione del suo titolo, fino a
concorrenza del valore dei medesimi al tempo della vendita.
Se il prezzo non copre il valore dell'immobile nello stato in cui era
prima dei miglioramenti e insieme quello dei miglioramenti, esso deve
dividersi in due parti proporzionali ai detti valori.
Art. 2865 Frutti dovuti dal terzo
I frutti (820) dell'immobile ipotecato sono dovuti dal terzo (1148) a
decorrere dal giorno in cui è stato eseguito il pignoramento (Cod. Proc.
Civ. 555 e seguenti).
Nel caso di liberazione dell'immobile dalle ipoteche i frutti sono del
pari dovuti dal giorno del pignoramento o, in mancanza di pignoramento,
dal giorno della notificazione eseguita in conformità dell'art. 2890.
Art. 2866 Diritti del terzo nei
confronti del debitore e di altri terzi acquirenti
Il terzo che ha pagato i creditori iscritti ovvero ha rilasciato
l'immobile o sofferto l'espropriazione ha ragione d'indennità verso il suo
autore, anche se si tratta di acquisto a titolo gratuito (1483 e
seguenti).
Ha pure diritto di subingresso nelle ipoteche costituite a favore del
creditore soddisfatto sugli altri beni del debitore; se questi sono stati
acquistati da terzi, non ha azione che contro coloro i quali hanno
trascritto il loro acquisto in data posteriore alla trascrizione del suo
titolo. Per esercitare il subingresso deve fare eseguire la relativa
annotazione in conformità dell'art. 2843.
Il subingresso non pregiudica l'esercizio del diritto di surrogazione
stabilito dall'art. 2856 a favore dei creditori che hanno un'iscrizione
anteriore alla trascrizione del Titolo del terzo acquirente.
Art. 2867 Terzo debitore di somma in
dipendenza dell'acquisto
Se il terzo acquirente, che ha trascritto il suo titolo, è debitore, in
dipendenza dell'acquisto (1498), di una somma attualmente esigibile, la
quale basti a soddisfare tutti i creditori iscritti contro il precedente
proprietario, ciascuno di questi può obbligarlo al pagamento.
Se il debito del terzo non è attualmente esigibile, o e minore o diverso
da ciò che è dovuto ai detti creditori, questi, purché di comune accordo,
possono egualmente richiedere che venga loro pagato, fino alla rispettiva
concorrenza, ciò che il terzo deve nei modi e termini della sua
obbligazione.
Nell'uno e nell'altro caso l'acquirente non può evitare di pagare,
offrendo il rilascio dell'immobile, ma, eseguito il pagamento, l'immobile
è liberato da ogni ipoteca, non esclusa quella che spetta all'alienante
(2817 n. 1), e il terzo ha diritto di ottenere che si cancellino le
relative iscrizioni (2882 e seguenti).
Sezione VIII: Degli effetti dell'ipoteca rispetto al terzo datore
Art. 2868 Beneficio di escussione
Chi ha costituito un'ipoteca a garanzia del debito altrui non può invocare
il beneficio della preventiva escussione del debitore, se il beneficio non
è stato convenuto (2910).
Art. 2869 Estinzione dell'ipoteca
per fatto del creditore
L'ipoteca costituita dal terzo si estingue se, per fatto del creditore,
non può avere effetto la surrogazione del terzo nei diritti, nel pegno,
nelle ipoteche e nei privilegi del creditore (1203).
Art. 2870 Eccezioni opponibili dal
terzo datore
Il terzo datore che non ha preso parte al giudizio diretto alla condanna
del debitore può opporre al creditore le eccezioni indicate dall'art.
2859.
Art. 2871 Diritti del terzo datore
che ha pagato i creditori iscritti o ha sofferto l'espropriazione
Il terzo datore che ha pagato i creditori iscritti o ha sofferto
l'espropriazione ha regresso contro il debitore. Se vi sono più debitori
obbligati in solido il terzo che ha costituito l'ipoteca a garanzia di
tutti ha regresso contro ciascuno per l'intero (1292 e seguenti).
Il terzo datore ha regresso contro i fideiussori (1936 e seguenti) del
debitore. Ha inoltre regresso contro gli altri terzi datori per la loro
rispettiva porzione (1299) e può esercitare, anche nei confronti dei terzi
acquirenti, il subingresso previsto dal secondo comma dell'art. 2866.
Sezione IX: Della riduzione delle ipoteche
Art. 2872 Modalità della riduzione
La riduzione delle ipoteche si opera riducendo la somma per la quale è
stata presa l'iscrizione o restringendo l'iscrizione a una parte soltanto
dei beni (Cod. Proc. Civ. 652).
Questa restrizione può aver luogo anche se l'ipoteca ha per oggetto un
solo bene, qualora questo abbia parti distinte o tali che si possano
comodamente distinguere (att. 243).
Art. 2873 Esclusione della riduzione
Non è ammessa domanda di riduzione riguardo alla quantità dei beni né
riguardo alla somma, se la quantità dei beni o la somma è stata
determinata per convenzione o per sentenza.
Tuttavia, se sono stati eseguiti pagamenti parziali così da estinguere
almeno il quinto del debito originario, si può chiedere una riduzione
proporzionale per quanto riguarda la somma.
Nel caso d'ipoteca iscritta su un edificio, il costituente che dopo
l'iscrizione ha eseguito sopraelevazioni può chiedere che l'ipoteca sia
ridotta, per modo che le sopraelevazioni ne restino esenti in tutto o in
parte, osservato il limite stabilito dall'art. 2876 per il valore della
cautela (att. 243).
Art. 2874 Riduzione dell'ipoteca
legale e dell'ipoteca giudiziale
Le ipoteche legali, eccettuate quelle indicate dai nn. 1 e 2 dell'art.
2817, e le ipoteche giudiziali (2818 e seguenti) devono ridursi su domanda
degli interessati, se i beni compresi nell'iscrizione hanno un valore che
eccede la cautela da somministrarsi o se la somma determinata dal
creditore nell'iscrizione eccede di un quinto quella che l'autorità
giudiziaria dichiara dovuta.
Art. 2875 Eccesso nel valore dei
beni
Si reputa che il valore dei beni ecceda la cautela da somministrarsi, se
tanto alla data dell'iscrizione dell'ipoteca, quanto posteriormente,
supera di un terzo l'importo dei crediti iscritti, accresciuto degli
accessori a norma dell'art. 2855.
Art. 2876 Limiti della riduzione
La riduzione si opera rispettando l'eccedenza del quinto per ciò che
riguarda la somma del credito e l'eccedenza del terzo per ciò che riguarda
il valore della cautela.
Art. 2877 Spese della riduzione
Le spese necessarie per eseguire la riduzione anche se consentita dal
creditore, sono sempre a carico del richiedente, a meno che la riduzione
abbia luogo per eccesso nella determinazione del credito fatta dal
creditore, nel qual caso sono a carico di quest'ultimo.
Se la riduzione è stata ordinata con sentenza, le spese del giudizio sono
a carico del soccombente, salvo che siano compensate tra le parti (Cod.
Proc. Civ. 91 e seguenti).
Sezione X: Dell'estinzione delle ipoteche
Art. 2878 Cause di estinzione
L'ipoteca si estingue (1232):
con la cancellazione dell'iscrizione;
con la mancata rinnovazione dell'iscrizione entro il termine indicato
dall'art. 2847;
con l'estinguersi dell'obbligazione (1176 e seguenti, 1230 e seguenti,
2930);
col perimento del bene ipotecato, salvo quanto è stabilito dall'art. 2742;
con la rinunzia del creditore;
con lo spirare del termine a cui l'ipoteca è stata limitata o col
verificarsi della condizione risolutiva (1353);
con la pronunzia del provvedimento che trasferisce all'acquirente il
diritto espropriato e ordina la cancellazione delle ipoteche (Cod. Proc.
Civ. 586).
Art. 2879 Rinunzia all'ipoteca
La rinunzia del creditore all'ipoteca deve essere espressa e deve
risultare da atto scritto, sotto pena di nullità (1350).
La rinunzia non ha effetto di fronte ai terzi che anteriormente alla
cancellazione dell'ipoteca abbiano acquistato il diritto all'ipoteca
medesima ed eseguito la relativa annotazione a termini dell'art. 2843.
Art. 2880 Prescrizione rispetto a
beni acquistati da terzi
Riguardo ai beni acquistati da terzi, l'ipoteca si estingue per
prescrizione indipendentemente dal credito, col decorso di venti anni
dalla data della trascrizione del titolo di acquisto, salve le cause di
sospensione e d'interruzione (2934 e seguenti).
Art. 2881 Nuova iscrizione
dell'ipoteca
Salvo diversa disposizione di legge (1276, 2926, 2927), se la causa
estintiva dell'obbligazione è dichiarata nulla o altrimenti non sussiste
ovvero è dichiarata nulla la rinunzia fatta dal creditore all'ipoteca, e
l'iscrizione non è stata conservata, si può procedere a nuova iscrizione e
questa prende grado dalla sua data (2852).
Sezione XI: Della cancellazione dell'iscrizione
Art. 2882 Formalità per la cancellazione
La cancellazione consentita dalle parti interessate deve essere eseguita
dal conservatore in seguito a presentazione dell'atto contenente il
consenso del creditore.
Per quest'atto devono essere osservate le forme prescritte dagli artt.
2821, 2835 e 2837 (2725).
Art. 2883 Capacità per consentire la
cancellazione
Chi non ha capacità (320, 374, 394, 424) richiesta per liberare il
debitore non può consentire la cancellazione dell'iscrizione, se non è
assistito dalle persone il cui intervento è necessario per la liberazione.
Il rappresentante legale dell'incapace e ogni altro amministratore, anche
se autorizzati a esigere il credito e a liberare il debitore, non possono
consentire la cancellazione dell'iscrizione, ove il credito non sia
soddisfatto.
Art. 2884 Cancellazione ordinata con
sentenza
La cancellazione deve essere eseguita dal conservatore quando è ordinata
con sentenza passata in giudicato (Cod. Proc. Civ. 324) o con altro
provvedimento definitivo emesso dalle autorità competenti (Cod. Proc. Civ.
586).
Art. 2885 Cancellazione sotto
conduzione
Se è stato convenuto od ordinato che la cancellazione non debba aver luogo
che sotto la condizione di nuova ipoteca, di nuovo impiego o sotto altra
condizione, la cancellazione non può esser eseguita se non si fa constare
al conservatore che la condizione è stata adempiuta (499, 2675).
Art. 2886 Formalità per la
cancellazione
Chi richiede la cancellazione totale o parziale deve presentare al
conservatore l'atto su cui la richiesta è fondata.
La cancellazione di un'iscrizione o la rettifica deve essere eseguita in
margine all'iscrizione medesima, con l'indicazione del titolo dal quale è
stata consentita od ordinata e della data in cui si esegue, e deve portare
la sottoscrizione del conservatore.
Art. 2887 Cancellazione delle
ipoteche a garanzia dei titoli all'ordine
La cancellazione della ipoteca costituita a garanzia dell'obbligazione
risultante da un titolo all'ordine è consentita dal creditore risultante
nei registri immobiliari e l'atto di consenso deve essere presentato al
conservatore insieme con il titolo, il quale è restituito dopo che il
conservatore vi ha eseguito l'annotazione della cancellazione.
La cancellazione dell'ipoteca importa la perdita del diritto di regresso
contro i giranti anteriori alla cancellazione medesima.
Art. 2888 Rifiuto di cancellazione
Qualora il conservatore rifiuti di procedere alla cancellazione di
un'iscrizione, il richiedente può proporre reclamo all'autorità
giudiziaria (att. 113; Cod. Proc. Civ. 737).
Sezione XII: Del modo di liberare i beni dalle ipoteche
Art. 2889 Facoltà di liberare i beni
dalle ipoteche
Il terzo acquirente dei beni ipotecati, che ha trascritto il suo titolo e
non è personalmente obbligato a pagare i creditori ipotecari, ha facoltà
di liberare i beni da ogni ipoteca iscritta anteriormente alla
trascrizione del suo titolo di acquisto (att. 244).
Tale facoltà spetta all'acquirente anche dopo il pignoramento (Cod. Proc.
Civ. 555 e seguenti), purché nel termine di trenta giorni (2892) proceda
in conformità dell'articolo che segue (Cod. Proc. Civ. 792).
Art. 2890 Notificazione
L'acquirente deve far notificare, per mezzo di ufficiale giudiziario (Cod.
Proc. Civ. 131), ai creditori iscritti (2827 e seguenti), nel domicilio da
essi eletto (2844), e al precedente proprietario un atto nel quale siano
indicati:
il titolo, la data del medesimo e la data della sua trascrizione;
la qualità e la situazione dei beni col numero del catasto o altra loro
designazione, quale risulta dallo stesso titolo;
il prezzo stipulato o il valore da lui stesso dichiarato, se si tratta di
beni pervenutigli a titolo lucrativo o di cui non sia stato determinato il
prezzo.
In ogni caso, il prezzo o il valore dichiarato non può essere inferiore a
quello stabilito come base degli incanti dal codice di procedura civile in
caso di espropriazione (Cod. Proc. Civ. 568).
Nell'atto della notificazione il terzo acquirente deve eleggere domicilio
nel comune dove ha sede il tribunale competente per l'espropriazione (Cod.
Proc. Civ. 26) e deve offrire di pagare il prezzo o il valore dichiarato.
Un estratto sommario della notificazione è inserito nel giornale degli
annunzi giudiziari.
Art. 2891 Diritto dei creditori di
far vendere i beni
Entro il termine di quaranta giorni dalla notificazione indicata
dall'articolo precedente, qualunque dei creditori iscritti (2827 e
seguenti) o dei relativi fideiussori (1936 e seguenti) ha diritto di
richiedere l'espropriazione dei beni con ricorso al presidente del
tribunale competente a norma del codice di procedura civile (Cod. Proc.
Civ. 792 e seguenti), purché adempia le condizioni che seguono:
che la richiesta sia notificata al terzo acquirente nel domicilio da lui
eletto a norma dell'articolo precedente e al proprietario anteriore;
che contenga la dichiarazione del richiedente di aumentare di un decimo il
prezzo stipulato o il valore dichiarato;
che contenga l'offerta di una cauzione per una somma eguale al quinto del
prezzo aumentato come sopra;
che l'originale e le copie della richiesta siano sottoscritti dal
richiedente o da un suo procuratore munito di mandato speciale.
L'omissione di alcuna di queste condizioni produce nullità della
richiesta.
Art. 2892 Divieto di proroga dei
termini
I termini fissati dal secondo comma dell'art. 2889 e dal primo comma
dell'art. 2891 non possono essere prorogati.
Art. 2893 Mancata richiesta
dell'incanto
Se l'incanto non è domandato nel tempo e nel modo prescritti dall'art.
2891, il valore del bene rimane definitivamente stabilito nel prezzo, che
l'acquirente ha posto a disposizione dei creditori a norma dell'art. 2890,
n. 3.
La liberazione del bene dalle ipoteche avviene dopo che è stato depositato
il prezzo e si è provveduto nei modi indicati dal codice di procedura
civile (Cod. Proc. Civ. 792 e seguenti).
Art. 2894 Effetti del mancato
deposito del prezzo
Se il terzo acquirente non deposita il prezzo entro il termine stabilito
dall'art. 792 Cod. Proc. Civ., la richiesta di liberazione del bene dalle
ipoteche rimane senza effetto, salva la responsabilità del richiedente per
i danni verso i creditori iscritti.
Art. 2895 Desistenza del creditore
La desistenza del creditore che ha richiesto l'incanto non può impedire
l'espropriazione a meno che vi consentano espressamente gli altri
creditori iscritti.
Art. 2896 Aggiudicazione al terzo
acquirente
Se l'aggiudicazione segue a favore del terzo acquirente (Cod. Proc. Civ.
604), il decreto di trasferimento deve essere annotato in margine alla
trascrizione dell'atto di acquisto (2643).
Art. 2897 Regresso dell'acquirente
divenuto compratore all'incanto
Il terzo acquirente al quale è stato aggiudicato l'immobile ha regresso
contro il venditore per il rimborso di ciò che eccede il prezzo stipulato
nel contratto di vendita (2866).
Art. 2898 Beni non ipotecati per il
credito per il quale si procede
Nel caso in cui il titolo d'acquisto del terzo acquirente comprende mobili
e immobili (812 e seguenti), o comprende più immobili, gli uni ipotecati e
gli altri libe, ovvero non tutti gravati dalle stesse iscrizioni, situati
nella giurisdizione dello stesso tribunale o in diverse giurisdizioni di
tribunali, alienati per un unico prezzo ovvero per prezzi distinti, il
prezzo di ciascun immobile assoggettato a particolari e separate
iscrizioni deve dichiararsi nella notificazione, ragguagliato al prezzo
totale espresso nel titolo.
Il creditore che richiede l'espropriazione non può in nessun caso essere
costretto a estendere la sua domanda ai mobili, o ad altri immobili, fuori
di quelli che sono ipotecati per il suo credito, salvo il regresso del
terzo acquirente contro il suo autore per il risarcimento del danno che
venga a soffrire.a causa della separazione dei beni compresi nell'acquisto
e delle relative coltivazioni.
Sezione XIII: Della rinunzia e dell'astensione del creditore
nell'espropriazione forzata
Art. 2899 Divieto di rinunzia a una
ipoteca a danno di altro creditore
Il creditore, che ha ipoteca su vari immobili, dopo che gli è stata atta
la notificazione indicata dall'art. 2890 si tratta del processo di
liberazione dalle ipoteche, o dopo la notificazione del provvedimento che
dispone la vendita, in caso di espropriazione, non può rinunziare alla sua
ipoteca sopra uno di quegli immobili né astenersi dall'intervenire nel
giudizio di espropriazione (Cod. Proc. Civ. 563 e seguenti), qualora sia
con ciò favorito un creditore a danno di altro creditore anteriormente
iscritto (2852 .), se egli rinunzia o si astiene, è responsabile dei
danni, a meno che vi siano giusti motivi.
La stessa disposizione si applica nel caso in cui la rinunzia o
l'astensione favorisca un terzo acquirente a danno di un creditore con
ipoteca anteriore o di un altro terzo acquirente che abbia un titolo
anteriormente trascritto.
Capo V: Dei mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale
Sezione I: Dell'azione surrogatoria
Art. 2900 Condizioni, modalità ed
effetti
Il creditore, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue
ragioni (2740), può esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i
terzi al proprio debitore e che questi trascura di esercitare, purché i
diritti e le azioni abbiano contenuto patrimoniale e non si tratti di
diritti o di azioni che, per loro natura o per disposizione di legge, non
possono essere esercitati se non dal loro titolare (187, 324, 447, 470,
524, 557, 713, 802, 974, 1015, 1113, 1416, 2789, 2939).
Il creditore, qualora agisca giudizialmente, deve citare anche il debitore
al quale intende surrogarsi (Cod. Proc. Civ. 102, 163).
Sezione II: Dell'azione revocatoria
Art. 2901 Condizioni
Il creditore, anche se il credito è soggetto a condizione (13531 o a
termine, può domandare che siano dichiarati inefficaci nei suoi confronti
gli atti di disposizione del patrimonio coi quali il debitore rechi
pregiudizio alle sue ragioni (206, 1113, 2740) quando concorrono le
seguenti condizioni:
che il debitore conoscesse il pregiudizio che l'atto arrecava alle ragioni
del creditore o, trattandosi di atto anteriore al sorgere del credito,
l'atto fosse dolosamente preordinato al fine di pregiudicarne il
soddisfacimento;
che, inoltre, trattandosi di atto a titolo oneroso, il terzo fosse
consapevole del pregiudizio, e, nel caso di atto anteriore al sorgere del
credito, fosse partecipe della dolosa preordinazione.
Agli effetti della presente norma, le prestazioni di garanzia (1936, 1960,
2784, 2808), anche per debiti altrui, sono considerate atti a titolo
oneroso, quando sono contestuali al credito garantito.
Non è soggetto a revoca l'adempimento di un debito scaduto.
L'inefficacia dell'atto non pregiudica i diritti acquistati a titolo
oneroso dai terzi di buona fede, salvi gli effetti della trascrizione
(2652) della domanda di revocazione.
Art. 2902 Effetti
Il creditore, ottenuta la dichiarazione di inefficacia, può promuovere nei
confronti dei terzi acquirenti le azioni esecutive o conservative sui beni
che formano oggetto dell'atto impugnato.
Il terzo contraente, che abbia verso il debitore ragioni di credito
dipendenti dall'esercizio dell'azione revocatoria, non può concorrere sul
ricavato dei beni che sono stati oggetto dell'atto dichiarato inefficace,
se non dopo che il creditore è stato soddisfatto.
Art. 2903 Prescrizione dell'azione
L'azione revocatoria si prescrive in cinque anni dalla data dell'atto
(2934 e seguenti).
Art. 2904 Rinvio
Sono salve le disposizioni sull'azione revocatoria in materia fallimentare
e in materia penale (c.p. 192 e seguenti).
Sezione III: Del sequestro conservativo
Art. 2905 Sequestro nei confronti del
debitore o del terzo
Il creditore può chiedere il sequestro conservativo (2770) dei beni del
debitore, secondo le regole stabilite dal codice di procedura civile (Cod.
Proc. Civ. 671 e seguenti).
Il sequestro può essere chiesto anche nei confronti del terzo acquirente
dei beni del debitore, qualora sia stata proposta l'azione per far
dichiarare l'inefficacia dell'alienazione.
Art. 2906 Effetti
Non hanno effetto il pregiudizio del creditore sequestrante le alienazioni
e gli altri atti che hanno per oggetto la cosa sequestrata, in conformità
delle regole stabilite per il pignoramento.
Non ha parimenti effetto in pregiudizio del creditore opponente il
pagamento eseguito dal debitore, qualora l'opposizione sia stata proposta
nei casi e con le forme stabilite dalla legge (2742, 2825).
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