(ANSA) – ROMA, 1 DIC – Nel 2002, su 163 milioni lavoratori nell’Unione europea, il settore high tech e medium-high tech ne ha occupato il 7,4% ed il comparto knowledge-intensive (Kis), ovvero le attivita’ connesse ai servizi di posta e telecoumunicazioni e le attivita’ di ricerca e sviluppo, il 33%. E’ quanto emerge – rifersce la neswletter del ministero per l’Innovazione e le Tecnologie – dal rapporto Eurostat ”High-tech and knowledge intensive sectors creating employment in Europe”. In forte aumento, negli ultimi, anni soprattutti l’indice occupazionale nel settore Kis, con una media annuale del 3,1%, mentre quello high ha ottenuto un aumento medio dello 0,9%, con alcune eccezioni, fra cui, l’Italia che si e’ attestata intorno ad un + 2%. Per quanto riguarda la media degli occupati, il Bel Paese, con una percentuale in linea con la media europea del 7,4% si colloca – a pari merito con la Francia – al secondo posto, dopo la Germania (11,4%). Tra i Paesi entranti nell’Ue significativo il dato della Slovenia (9,2%), seguita dalla Repubblica Ceca (8,9%), dall’Ungheria (8,5%) e dalla Slovacchia (8,2%). Nel settore Kis, invece, a guidare la classifica e’ la Svezia (47% del totale occupati), seguita dalla Danimarca (44%) e dal Regno Unito (40,8%). L’Italia si attesta al 27,5% con aumento annuo (dal 1997 al 2002) del 3,5%.(ANSA). Y26

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(ANSA) – ROMA, 1 DIC – Nel 2002, su 163 milioni lavoratori nell’Unione europea, il settore high tech e medium-high tech ne ha occupato il 7,4% ed il comparto knowledge-intensive (Kis), ovvero le attivita’ connesse ai servizi di posta e telecoumunicazioni e le attivita’ di ricerca e sviluppo, il 33%. E’ quanto emerge – rifersce la neswletter del ministero per l’Innovazione e le Tecnologie – dal rapporto Eurostat ”High-tech and knowledge intensive sectors creating employment in Europe”. In forte aumento, negli ultimi, anni soprattutti l’indice occupazionale nel settore Kis, con una media annuale del 3,1%, mentre quello high ha ottenuto un aumento medio dello 0,9%, con alcune eccezioni, fra cui, l’Italia che si e’ attestata intorno ad un + 2%. Per quanto riguarda la media degli occupati, il Bel Paese, con una percentuale in linea con la media europea del 7,4% si colloca – a pari merito con la Francia – al secondo posto, dopo la Germania (11,4%). Tra i Paesi entranti nell’Ue significativo il dato della Slovenia (9,2%), seguita dalla Repubblica Ceca (8,9%), dall’Ungheria (8,5%) e dalla Slovacchia (8,2%). Nel settore Kis, invece, a guidare la classifica e’ la Svezia (47% del totale occupati), seguita dalla Danimarca (44%) e dal Regno Unito (40,8%). L’Italia si attesta al 27,5% con aumento annuo (dal 1997 al 2002) del 3,5%.(ANSA).

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