Internet Banking: Progressi Per L’Italia, Ma Siamo Ancora Indietro In Europa
ROMA. L’Italia resta indietro nell’Internet banking rispetto ai principalipaesi europei, anche se i conti on line continuano a crescere. Secondo unarecente ricerca effettuata dalla societa’ di consulenza Kpmg BusinessAdvisory Services, sull’e-finance in Italia, i conti on line nel primosemestre del 2003 erano circa 5,2 mln, 1,7 mln dei quali “puri”, ossia conticorrenti con condizioni differenti da quelli tradizionali (i rimanenti eranosemplici accessi Internet a conti correnti “normali”), il 13 1244948n piu’ delsemestre precedente con un aumento delle interrogazioni del 37 1.433278e-304 delledisposizioni da parte degli utenti del 25%. Le indicazioni sono statefornite da 51 tra banche e Sim, anche se risulta che solo il 30% dei conticorrenti e’ operativo, con un decremento del 6% per il trading on line.Si iniziano a vedere quindi i risultati dello sforzo compiuto negli ultimitempi dai grandi gruppi bancari che hanno deciso di investire capitali edenergie nello specifico settore dell’innovazione tecnologica con un occhioparticolare verso la componente multicanale dove i servizi on line recitanola parte del leone. L’impiego degli strumenti informatici e telematici daparte delle banche e’ stato nel complesso bene accettato dalla clientela.Con il grande sviluppo che ha avuto Internet, specialmente negli ultimianni, era inevitabile che anche le banche prendessero in considerazioneqnni, era inevitabile che anche le banche prendessero in considerazionetanouest’importantissimo canale di comunicazione. Ma nonostante le prospettivee le potenzialita’ della Rete, tali da aver fatto parlare molti addiritturadi “de-urbanizzazione”, (considerato che molte transazioni commerciali,consumi e persino il lavoro potrebbero svolgersi on-line), molti sono ancoragli ostacoli da superare per poter arrivare realmente ad un’economiadigitale.Innanzitutto le infrastrutture per le telecomunicazioni fisse devono ancoraessere rinnovate a fondo proprio per sfruttare a pieno le potenzialita’della Rete, che non e’ piu’ da vedersi come un fenomeno marginale, ma haassunto, ormai, un’importanza predominante. Questo concetto e’ stato bencompreso anche dal nostro Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie chenei propri progetti (v. fra tutti quello sull’e-government e sulladigitalizzazione della P.A.) ha dedicato una particolare attenzione alladiffusione della banda larga, prevedendo di stanziare tra i 1000 ed i 1200milioni di euro per realizzare il nuovo sistema pubblico di connettivita’definito come un modello architetturale che si fonda essenzialmente suservizi a larga banda, idoneo a garantire un rapido scambio di informazionitra Pubblica Amministrazione centrale, Regioni ed Enti locali.Altro fattore ostativo allo sviluppo dei servizi bancari “virtuali” e’sicuramente rappresentato dalla tradizionale cultura finanziaria dellapopolazione e quindi anche dallo stile di vita. In a finanziaria dellaltri termini siamotroppo abituati al documento scritto, che rappresenta per molti l’unica veragaranzia di affidabilita’. Solo superando questa mentalita’ sara’ possibileun effettivo decollo dei servizi on line.
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