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Segnali Di New Economy Anche Nel Mondo Del Lavoro

29 Aprile 2003 Commenta

ROMA. Il giorno 24 aprile il Ministro del Lavoro e Politiche Sociali,Roberto Maroni, e quello per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca,hanno firmato un protocollo d’intesa per l’introduzione di una serie diinnovazioni a totale servizio del mondo del lavoro. A beneficiarne sarannonon solo i disoccupati, ma anche le stesse imprese, i disabili e gliextracomunitari che attraverso gli strumenti della Information andCommunication Technology-ICT potranno trovare risposte alle loro esigenze,senza limiti territoriali.Con questa intesa, in particolare, si da’ concreto impulso ed accelerazionealla realizzazione del “SIL-Servizio informativo del Lavoro”, del “Portaledel Lavoro” e della “Borsa del Lavoro on line”, nonche’ allo sviluppo deiservizi web per i cittadini e le imprese con l’obiettivo di semplificare iprocedimenti amministrativi; facilitare i processi di incontro tra domandaed offerta di lavoro; promuovere l’alfabetizzazione informatica deilavoratori attraverso la formazione a distanza ed i servizi di e-Learning;sviluppare iniziative di telelavoro con particolare attenzioneall’inclusione dei portatori di handicap. La “Borsa del Lavoro on line”comprendera’ anche gli elenchi dei lavoratori extracomunitari disponibili adesperienze lavorative in Italia.Molto interessante l’accordo intervenuto tra il Ministro del Lavoro e dellePolitiche Sociali e quello per l’Innovazione e le Tecnologie che conl’obiettivo di promuovere lo sviluppo quantitativo e qualitativodell’occupazione mediante la riorganizzazione di un mercato del lavoromoderno, trasparente ed efficiente in cui i servizi per l’impiego, siapubblici che privati, siano collegati tra loro da un sistema informativo, sipropongono inoltre di:· sviluppare servizi on line per il lavoro rivolti a cittadini, imprese epubbliche amministrazioni;· realizzare, anche mediante l’e-Learning, un programma perl’alfabetizzazione informatica per i dipendenti della Pubblicaamministrazione che operano nel settore dei servizi per il lavoro;· consentire l’accesso on-line all’iter delle pratiche da parte deicittadini e delle imprese per la semplificazione dei procedimentiamministrativi relativi ai servizi per il lavoro;· sviluppare iniziative di promozione del telelavoro per i dipendenti dellaPubblica amministrazione e per i privati (imprese e associazioni) ancheattraverso la attuazione di progetti pilota.L’e-learning ed il telelavoro, quindi, tipiche espressioni della neweconomy, oltre ovviamente al commercio elettronico, si affaccianoconcretamente nella realta’ della P.A. non senza difficolta’ inconsiderazione della iniziale diffidenza sempre presente di fronte all’introduzione di nuove tecnologie ed alla necessita’ di adeguare le nostreinfrastrutture a queste metodologie innovative.]]>

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Segnali di new economy anche nel mondo del lavoro.

28 Aprile 2003 Commenta

M. Iaselli, Napoli – Nasce la Borsa del lavoro on line: il Ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Roberto Maroni, e quello per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, hanno firmato un protocollo d’intesa per l’introduzione di una serie di innovazioni a totale servizio del mondo del lavoro. A beneficiarne saranno non solo i disoccupati, ma anche le stesse imprese, i disabili e gli extracomunitari che attraverso gli strumenti della Information and Communication Technology-ICT potranno trovare risposte alle loro esigenze, senza limiti territoriali.
Con questa intesa, in particolare, si da’ concreto impulso ed accelerazione alla realizzazione del “SIL-Servizio informativo del Lavoro”, del “Portale del Lavoro” e della “Borsa del Lavoro on line”, nonche’ allo sviluppo dei servizi web per i cittadini e le imprese con l’obiettivo di semplificare i procedimenti amministrativi; facilitare i processi di incontro tra domanda ed offerta di lavoro; promuovere l’alfabetizzazione informatica dei lavoratori attraverso la formazione a distanza ed i servizi di e-Learning; sviluppare iniziative di telelavoro con particolare attenzione all’inclusione dei portatori di handicap. La “Borsa del Lavoro on line” comprendera’ anche gli elenchi dei lavoratori extracomunitari disponibili ad esperienze lavorative in Italia.


Molto interessante l’accordo intervenuto tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e quello per l’Innovazione e le Tecnologie che con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo quantitativo e qualitativo dell’occupazione mediante la riorganizzazione di un mercato del lavoro moderno, trasparente ed efficiente in cui i servizi per l’impiego, sia pubblici che privati, siano collegati tra loro da un sistema informativo, si propongono inoltre di:
• sviluppare servizi on line per il lavoro rivolti a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni;
• realizzare, anche mediante l’e-Learning, un programma per l’alfabetizzazione informatica per i dipendenti della Pubblica amministrazione che operano nel settore dei servizi per il lavoro;
• consentire l’accesso on-line all’iter delle pratiche da parte dei cittadini e delle imprese per la semplificazione dei procedimenti amministrativi relativi ai servizi per il lavoro;
• sviluppare iniziative di promozione del telelavoro per i dipendenti della Pubblica amministrazione e per i privati (imprese e associazioni) anche attraverso la attuazione di progetti pilota.

L’e-learning ed il telelavoro, quindi, tipiche espressioni della new economy, oltre ovviamente al commercio elettronico, si affacciano concretamente nella realta’ della P.A. non senza difficolta’ in considerazione della iniziale diffidenza sempre presente di fronte all’introduzione di nuove tecnologie ed alla necessita’ di adeguare le nostre infrastrutture a queste metodologie innovative.
L’e-learning inteso come qualsiasi forma d’apprendimento che utilizzi una rete per la trasmissione, l’interazione, o l’agevolazione della didattica e’ diventato sinonimo di una concezione nella quale l’apprendimento attraverso le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e’ parte integrante dei sistemi di istruzione e formazione.
In tale scenario la capacita’ di utilizzare le nuove tecnologie diventa una nuova forma di alfabetismo denominata “alfabetismo digitale”. Gli stessi piani d’azione e-Europe 2002 e e-Europe 2005 adottati dai Consigli di Stoccolma e di Barcellona fanno dell’e-learning una priorita’ assoluta e fissano obiettivi ambiziosi per quanto riguarda l’infrastruttura, l’attrezzatura e la formazione di base che tale integrazione presuppone.
Naturalmente l’e-learning potra’ conoscere una maggiore diffusione con il prossimo sviluppo della banda larga in quanto sara’ piu’ agevole il collegamento audio-video di alta qualita’ tra centri e varie diramazioni sul territorio con un docente che potra’ gestire fino a cento postazioni in contemporanea, per non parlare poi delle enormi potenzialita’ dei sistemi satellitari.

Il telelavoro inteso come una modalita’ di prestazione di lavoro svolta da un dipendente in un qualsiasi luogo ritenuto idoneo (esterno alla sede di lavoro) dove la prestazione sia tecnicamente possibile e caratterizzato dal supporto di tecnologie dell’ informazione e della comunicazione, che consentono il collegamento con l’Ente per il quale viene svolta la prestazione e’ previsto in Italia nella P.A. dal d.lgs. n. 165 del 2001 art. 36; dalla legge 16 giugno 1998, n. 191; dal D.P.R 8 marzo 1999, n.70 (regolamento); dall’Atto di indirizzo all’ARAN e l’Accordo quadro nazionale sul telelavoro nella Pubblica Amministrazione siglato il 23 marzo 2000; dalla deliberazione AIPA del 31 maggio 2001 (regole tecniche).

Purtroppo, pero’, il ricorso a forme di telelavoro e’ un fenomeno ancora poco diffuso.
Le ragioni di questo ritardo non vanno ricercate nei vincoli di natura tecnica ed economica (sotto questo profilo il telelavoro e’ perfettamente realizzabile), ma, piuttosto, in quelli di tipo culturale ed organizzativo.
Nel nostro Paese, infatti, stenta ad affermarsi quella cultura del decentramento e della flessibilita’ che e’ alla base delle principali esperienze di telelavoro realizzate a livello internazionale; sui soggetti eventualmente coinvolti, inoltre, agiscono ancora forti condizionamenti di natura psicologica, connessi ai timori di isolamento sociale e professionale, associati a questa forma di lavoro.

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