Il Commercio Elettronico Secondo L’ONU
NEW YORK. Secondo un recente sondaggio delle Nazioni Unite, i cui dati sonostati forniti durante la presentazione annuale “E-commerce and Developmentreport” nell’ambito della conferenza su commercio e sviluppo (UNCTAD), ildecollo dell’e-commerce sarebbe vicino nonostante il rallentamentodell’economia e il crollo di molte aziende “Internet based”. Risulta infattiche l’utilizzo globale della Rete prosegue ininterrottamente con unacrescita interessante. Gli utenti Internet a livello mondiale dovrebberosegnare una crescita del 30% sul 2001, arrivando a 655 milioni entro la finedi quest’anno. Di conseguenza, registra il rapporto delle Nazioni Unite,anche il settore dell’e-commerce risulterebbe in forte crescita con unfatturato di 2,3 miliardi di dollari per l’anno in corso, ossia il 50% inpiu’ rispetto al 2001 con prospettive che per il 2003 parlano di 3,9miliardi di dollari.Segnali incoraggianti giungono, anche, dai Paesi in via di sviluppo con ilcontinente africano che registra una buona crescita dell’utilizzo diInternet, anche se il gap rispetto ai paesi piu’ evoluti del mondo rimaneevidente.Ottimistiche le previsioni del rapporto ONU sul commercio elettronico cheregistra progressi, anche inaspettati, su tutti i fronti. Naturalmente, alivello mondiale, prevalgono sempre gli Stati Uniti, seguiti da Giappone,Cina e Germania.Per la verita’ attualmente gli USA concentrano circa i 4/5 delle attivita’di commercio elettronico mondiale: per ciascuna delle principali categoriedi contrattazione virtuale gli Stati Uniti detengono il 75% dei siticommerciali transattivi.La formidabile diffusione del commercio in rete, avvenuta nel Nordamericatrae origine da una specifica forza strutturale: le microimprese innovative.La fitta rete di piccole imprese americane di recente costituzione, dotatedelle dimensioni ideali per l’ambiente Internet e in grado di accedere aimercati mondiali e competervi esattamente come le imprese multinazionali,hanno registrato impressionanti tassi di crescita e di redditivita’.Sicuramente ne’ l’Italia ne’ l’Unione Europea hanno raggiunto, nel commercioelettronico, un grado di sviluppo paragonabile a quello degli Stati Uniti,senz’altro il concorrente al quale fare riferimento, e non solo in terministatistici. Le ragioni sono molteplici: alcune di esse hanno natura, percosi’ dire, funzionale, come la lingua, altre di tipo strutturale come ladiversa organizzazione delle imprese.
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